Mika, il cantautore di origini libanesi, torna in tv con un ruolo inedito nella 70ª edizione dei premi David di Donatello, l’evento più atteso per il cinema italiano. La cerimonia si svolgerà negli Studi di Cinecittà a Roma ed andrà in onda su Rai1. Dopo aver partecipato come giudice a X Factor, Mika sarà al fianco di Elena Sofia Ricci come co-conduttore di una serata che celebra il cinema e chi lo realizza dietro le quinte.
Mika e il ruolo di co-conduttore alla serata dei david di donatello
La 70ª edizione dei David di Donatello, prevista negli studi di Cinecittà, vede al centro della scena Mika in un ruolo diverso da quello di ospite musicale. L’artista ha spiegato a Vanity Fair che non sarà un semplice intrattenitore, ma un protagonista della serata, pronto a dare un’impronta speciale allo show. Ha sottolineato che “l’obiettivo è rendere omaggio a chi lavora nel cinema, non solo alle star davanti alle telecamere.”
Lo show sarà curato con attenzione per creatività, poesia ed eleganza, in linea con la rilevanza dell’evento e il numero 70 davanti ai premi. Mika ha voluto evidenziare l’importanza di celebrare gli artigiani della settima arte, quei professionisti che spesso rimangono dietro le quinte, ma che contribuiscono in modo decisivo alla magia del cinema italiano. La sua presenza, insieme a quella di Elena Sofia Ricci, promette di portare una ventata di freschezza e rispetto per le diverse anime che animano il mondo cinematografico.
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Intreccio tra musica e cinema
L’edizione si prospetta ricca di momenti intensi, dove il passato e il presente di questa icona della musica si intrecceranno con l’arte del cinema nazionale. Mika, con la sua esperienza internazionale e la sensibilità artistica, offrirà una conduzione che va oltre le parole, per diventare un racconto visivo e sonoro onesto e autentico.
Mika: un percorso segnato dalla musica e dalle difficoltà personali
Dietro il successo di Mika c’è una storia fatta di sfide, superate grazie alla musica che ha scoperto fin da giovane. Il cantante ha ripercorso a Vanity Fair alcuni momenti difficili della sua infanzia e adolescenza. Ha raccontato di aver avuto problemi a scuola: «mi hanno cacciato per dislessia, non parlavo per sette mesi, non riuscivo a leggere né a scrivere». In quei mesi segnati dal silenzio ha trovato rifugio nel canto.
La musica è diventata presto la sua ancora di salvezza, lo ha portato a creare mondi immaginari e brani che gli hanno permesso di esprimere se stesso. Mika ha detto che la composizione delle prime canzoni è stata una forma di resistenza e rinnovamento, capace di dare colore e suono a ciò che non riusciva a dire a parole. Secondo lui, quel passaggio dalla difficoltà al successo non è casuale: «la musica mi ha salvato la vita».
Nonostante tutto, è tornato tra i banchi di scuola, ma ormai la musica aveva preso il sopravvento, impadronendosi dei suoi giorni. La sua determinazione e talento lo hanno portato a vincere consensi internazionali e a costruire una carriera che, oltre ai numeri, parla di emozioni e resilienza.
Mika e il legame profondo con l’italia e il cinema nazionale
Mika non nasconde una forte sintonia con l’Italia, paese nel quale ha trovato spazio per crescere artisticamente e umanamente. Racconta che imparare la lingua italiana gli ha permesso di entrare nel cuore degli autori più importanti della musica nostrana come Tenco, De André e Battiato, così da comprenderne a fondo i messaggi.
Passione per il cinema italiano
Questo legame con la cultura italiana si estende anche al cinema. Mika si definisce un grande appassionato del potere comunicativo del cinema italiano, capace di unire poesia, politica e leggerezza in modo unico. Ha citato Scorsese per sottolineare quanto il cinema prodotto in Italia abbia lasciato un’impronta sul mondo intero.
La passione per il cinema italiano influenza anche la sua attività artistica e il modo in cui si esibisce dal vivo. Racconta di trasformarsi completamente sul palco, come se fosse un rito che lo porta lontano dalla sua quotidianità. Per Mika l’arte è una porta aperta verso mondi paralleli, esattamente come quella forma speciale di cinema che continua a seguire con attenzione.
L’Italia, dunque, per Mika non è solo una tappa nel suo percorso, ma un luogo dove ha costruito relazioni e una nuova visione artistica. La sua partecipazione ai David di Donatello si inserisce in questo contesto di rispetto e ammirazione per la cultura locale. Già da questo evento, si intuisce la volontà di Mika di far parte di un dialogo più ampio, che unisce musica e cinema, svelando le radici profonde della sua ispirazione.