Mercati obbligazionari Giappone e Regno Unito sotto pressione tra instabilità e segnali preoccupanti
Tensioni nei mercati obbligazionari di Giappone e Regno Unito, con rendimenti in aumento e domanda in calo, sollevano preoccupazioni per la stabilità finanziaria globale e l’eurozona.

I mercati obbligazionari di Giappone e Regno Unito mostrano tensioni con rendimenti in aumento e domanda in calo, mettendo a rischio la stabilità finanziaria globale, mentre l’eurozona affronta fragilità legate al mercato dell’oro e possibili riduzioni di liquidità da parte della Fed. - Unita.tv
I mercati obbligazionari sovrani di Giappone e Regno Unito hanno mostrato ieri segnali di forte tensione, con rendimenti in aumento e domanda in calo. Questi movimenti mettono in discussione la solidità di istituzioni finanziarie chiave in entrambi i paesi. La situazione si inserisce in un contesto internazionale già segnato da incertezze economiche e dall’attenzione crescente verso la stabilità dell’eurozona e le mosse delle grandi banche centrali.
Il mercato obbligazionario giapponese tra rendimenti in salita e allarme insolvenza
Il mercato di titoli di stato giapponesi sta vivendo una fase critica. I rendimenti hanno raggiunto livelli tali che risulta difficile per banche e fondi pensione locali sostenere le obbligazioni in portafoglio senza incorrere in perdite significative. L’ultima asta di titoli a 20 anni ha registrato la domanda più bassa dal 2012 e la più alta “tail”, ovvero lo scarto tra prezzo di aggiudicazione e offerta, dal 1987.
Questi numeri indicano una disponibilità limitata degli investitori a sottoscrivere debito a lungo termine e una spinta verso prezzi più bassi. La Bank of Japan, a sua volta, detiene oltre metà del mercato obbligazionario domestico, a conferma di un ruolo dominante nelle politiche di sostegno. Non a caso, l’ammissione del premier giapponese circa le peggiori condizioni finanziarie rispetto alla Grecia ha acceso un faro sulle vulnerabilità nascoste. Questo quadro rende fragile la percezione di stabilità e aumenta il rischio di insolvenze nel sistema bancario nipponico, in particolare se dovessero protrarsi ulteriori oscillazioni dei rendimenti o cambiamenti di policy.
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Crisi e tensioni nei mercati obbligazionari britannici
Analogamente a quanto accade in Giappone, i fondi pensione e gli istituti finanziari britannici affrontano pressioni simili. I rendimenti dei titoli di stato del Regno Unito sono saliti a livelli che mettono pressione sulle valutazioni in portafoglio. Molti operatori emergono incapaci di coprire l’esposizione senza esporre i bilanci a condizioni di rischio non sostenibili.
Questa situazione evidenzia il peso dell’aumento dei tassi di interesse sul debito sovrano e l’impatto diretto su chi detiene grandi quantità di bond per motivi prudenziali o di investimento a lungo termine. L’instabilità nei mercati del Regno Unito rischia di aggravare le difficoltà finanziarie in un momento in cui la politica economica globale già mostra segnali di debolezza e instabilità.
Rischi per la stabilità finanziaria dell’eurozona: il ruolo dell’oro e della bce
La Bce ha recentemente sottolineato in un report le fragilità del mercato dell’oro, considerato fondamentale per la stabilità finanziaria, soprattutto in tempi di crisi geopolitiche o finanziarie. Tra i problemi evidenziati emergono le transazioni opache, la concentrazione nelle mani di pochi grandi operatori e la domanda di consegna fisica del metallo prezioso. Tali fattori possono contribuire a tensioni e movimenti improvvisi di prezzo, mettendo a rischio equilibri delicati nell’eurozona.
Il documento, passato quasi inosservato al grande pubblico e ai media, avverte che un’interruzione nei flussi fisici o una crisi nel mercato dell’oro potrebbe trasformarsi in un elemento destabilizzante. In questo contesto, la possibilità che alcune banche centrali o investitori cerchino di accaparrarsi oro fisico aumenta l’inquietudine, specie quando si considerano i limiti e i rischi legati a future crescenti.
Tensioni internazionali e scenari finanziari in evoluzione tra fed e swap lines
Il quadro globale si complica considerando la possibile riduzione da parte della Fed americana nella fornitura di dollari alle banche europee. Queste ultime, un terzo del sistema secondo le stime, dipendono dalle linee di swap per coprire la propria esposizione in valuta americana. Qualsiasi asta o taglio in queste forniture potrebbe peggiorare la situazione finanziaria del Vecchio Continente.
Questa dinamica si aggiunge alle preoccupazioni per i rendimenti obbligazionari e per il ruolo del metallo giallo come rifugio. La contemporanea pressione sul mercato obbligazionario giapponese e britannico, insieme alle tensioni sui mercati dei cambi e dell’oro, disegnano uno scenario dai contorni incerti e potenzialmente rischioso per la stabilità finanziaria a livello globale. Gli interventi delle banche centrali, tra cui la Bce e la Bank of Japan, sono attesi con attenzione crescente, mentre i mercati restano in allerta davanti a possibili evoluzioni rapide.