Mélenchon rilancia la sfida politica in Francia: tra critica al capitalismo e nuove rivoluzioni sociali
Jean-Luc Mélenchon critica il capitalismo e la socialdemocrazia, proponendo una rivoluzione sociale per un futuro inclusivo in Francia ed Europa, contrastando le visioni di Marine Le Pen e Macron.

Jean-Luc Mélenchon critica duramente capitalismo e socialdemocrazia, proponendo una rivoluzione sociale basata sulla partecipazione diretta dei cittadini e un modello inclusivo, contrapponendosi a Marine Le Pen e alle politiche neoliberiste di Macron. - Unita.tv
Jean-Luc Mélenchon torna a farsi sentire con parole pesanti sul panorama politico europeo. In un’intervista concessa a Parigi, al Corriere della Sera, il leader di La France Insoumise ha espresso giudizi netti sul capitalismo, la socialdemocrazia e i principali partiti di sinistra, proponendo una visione di cambiamento radicale che si proietta anche sul futuro della Francia e dell’Europa. Nel frattempo, il dibattito politico italiano e internazionale si intreccia con queste idee, assecondando la volontà di rinnovamento che il leader francese auspica a livello globale.
La critica netta di mélenchon al capitalismo e alla socialdemocrazia
Mélenchon ha definito il capitalismo come “un sistema superato”, una macchina ormai incapace di garantire equità o stabilità sociale. Secondo lui, la socialdemocrazia ha fallito nel creare un modello sostenibile, una tesi supportata dal caso del Partito Comunista Italiano che, negli anni ’90, ha abbandonato la propria identità radicale in nome del compromesso socialdemocratico. Il leader francese ha descritto quell’epoca come il momento in cui i comunisti italiani “lucidarono le scarpe per sembrare rispettabili” senza però fermare il declino politico.
Queste osservazioni riflettono una profonda delusione verso le forze tradizionali di sinistra, ritenute incapaci di affrontare le sfide attuali. Mélenchon ritiene che il modello socialdemocratico si sia dimostrato un “fallimento storico” incapace di proteggere i diritti dei lavoratori e di opporsi efficacemente all’avanzata delle politiche neoliberiste. La sua lettura coinvolge anche il Partito Democratico italiano, definito come un “vuoto che non convince”, incapace cioè di esprimere una leadership credibile e coerente con i bisogni dei cittadini.
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La proposta di mélenchon per una rivoluzione sociale
Nel suo libro in uscita, Ribellatevi!, Mélenchon propone un progetto politico che punta a una “rivoluzione dei cittadini”. Il cuore di questa idea è la ripresa del controllo pubblico sui servizi fondamentali e la lotta contro quella che definisce un’oligarchia dominante. Per lui, la politica deve partire dalla base, con un coinvolgimento diretto della popolazione nelle decisioni pubbliche, per superare i sistemi centralizzati e rendere protagonisti i territori.
Il contrasto con marine le pen e la visione politica inclusiva
Mélenchon si differenzia nettamente da Marine Le Pen, che il leader francese vede come una figura che alimenta divisioni, mentre lui punta a unire il popolo attraverso legami sociali piuttosto che “genetici”. Questo approccio mette in evidenza un contrasto forte tra due visioni della Francia: da un lato, quella populista e nazionalista di Le Pen; dall’altro, quella sociale e inclusiva di Mélenchon, che vorrebbe superare le fratture storiche e culturali del Paese.
Sul piano internazionale, il leader di La France Insoumise si è espresso criticando la Nato e i tentativi di difesa europea, con l’obiettivo dichiarato di uscire dall’alleanza militare per favorire un “economia di pace”. Il suo attacco a Macron ha sottolineato come l’attuale presidente stia conducendo una contro-rivoluzione neoliberista, andando in direzione contraria rispetto alle istanze popolari.
Cultura e identità secondo mélenchon: un laboratorio di creolizzazione
Mélenchon ha dedicato parte del suo discorso anche alla questione dell’identità culturale della Francia, definendola un terreno di sperimentazione unico in Europa. La “creolizzazione” – parola centrale nel suo racconto – rappresenta la mescolanza di lingue, tradizioni e influenze che arricchiscono il paese, rendendolo un modello di pluralismo. Ha ricordato l’eredità linguistica di Francesco I e citato addirittura l’amore per la pizza come esempio simbolico di questa fusione culturale.
Secondo il leader, questa capacità di integrazione culturale è la risposta ai continui cambiamenti sociali e demografici. Francia, insomma, diventa il luogo dove le differenze si combinano per generare nuove forme di convivenza e relazione. In questa chiave, la creolizzazione non è solo un fenomeno culturale ma anche un elemento chiave per costruire una società più aperta e solidale, capace di affrontare con più forza le crisi economiche e ambientali.
Sul fronte ambientale, Mélenchon ha ricordato come la crisi climatica rappresenti il “granello di sabbia” in grado di far crollare un sistema già fragile. L’invito è a mettere in campo una pianificazione ecologica condivisa, con i cittadini impegnati in prima fila, non come spettatori ma come protagonisti attivi del cambiamento.
La posizione di mélenchon sugli scenari internazionali e le prossime sfide politiche
Sul piano geopolitico, Mélenchon ha ribadito che la sua visita a Mosca non significava alcuna simpatia per Putin, ma il desiderio di incontrare un’opposizione di sinistra indipendente. Questo punto chiarisce alcune fraintendimenti su presunte simpatie autoritarie. Allo stesso tempo ha attaccato l’Europa, colpevole di servire interessi statunitensi e di partecipare a un mercato delle armi che trascura problemi essenziali come acqua e salute pubblica. Alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha mosso un’accusa precisa: finanziare conflitti invece di promuovere politiche sociali concrete.
Guardando verso le elezioni presidenziali francesi del 2027, Mélenchon immagina una nuova forma di governo. Una VI Repubblica che preveda un’assemblea costituente con poteri decisionali chiari e un meccanismo di referendum revocabile per responsabilizzare i cittadini. Per enfatizzare il suo distacco dal sistema attuale, ha promesso simbolicamente che gettò le chiavi dell’Eliseo nella Senna, una immagine forte del suo rifiuto dello status quo.
Infine, La France Insoumise continua a chiedere le dimissioni di Macron, accusato di illegittimità dopo le elezioni anticipate. Secondo il movimento di Mélenchon, il presidente avrebbe ottenuto solo un consenso debole, costruito con l’appoggio trasversale di socialisti ed estrema destra, una combinazione che tradirebbe la democrazia stessa.
Queste posizioni delineano lo scenario politico francese in movimento, con tensioni forti attorno a temi sociali, culturali e internazionali. Mélenchon resta uno degli interpreti principali di un’idea di cambio radicale, che prova a scuotere la stabilità del sistema vigente per immaginare un futuro più equo e partecipato.