Home Matteo Bassetti e Burioni: controversie sulla salute dei minori tra scienza, genitori e fake news

Matteo Bassetti e Burioni: controversie sulla salute dei minori tra scienza, genitori e fake news

Il caso di un ragazzo di 13 anni morto per cancro ha riacceso il dibattito su responsabilità medica, disinformazione e ruolo dello Stato nella tutela della salute dei minori in Italia.

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Il caso della morte di un ragazzo di 13 anni per cure ritardate riapre il dibattito su responsabilità medica, ruolo dello Stato e disinformazione in medicina, con esperti come Burioni e Bassetti che sottolineano l’urgenza di proteggere i minori da scelte errate e fake news. - Unita.tv

La recente vicenda di un ragazzo di 13 anni morto per un cancro curato in ritardo ha scosso l’opinione pubblica italiana. I genitori, indagati per omicidio volontario, hanno acceso un dibattito acceso sulla responsabilità medica, il ruolo dello Stato e quello delle famiglie nelle scelte di cura, soprattutto quando i minori sono coinvolti. Lettere e dichiarazioni di esperti come Matteo Bassetti e Roberto Burioni tornano a porre sotto i riflettori il rapporto tra scienza e disinformazione.

Il caso del ragazzo morto di cancro e l’allarme di roberto burioni sulla disinformazione in medicina

Il caso del 13enne, la cui morte è legata a cure ritardate, ha attirato l’attenzione del noto virologo Roberto Burioni. Intervenendo a RaiNews24, Burioni ha definito la disinformazione non solo pericolosa, ma addirittura letale quando riguarda malattie gravi. Secondo lui, le fake news sfruttano la vulnerabilità delle persone malate, amplificando la loro sofferenza e sospingendole verso decisioni rischiose.

Burioni ha sottolineato che in momenti di disperazione chi soffre deve essere protetto non solo dai sanitari ma anche da istituzioni come lo Stato e l’Ordine dei medici, così come da un’informazione affidabile. Ha ribadito che la circolazione di dati falsi o tesi anti-scientifiche crea un danno che si manifesta nelle scelte di cura sbagliate, e in casi estremi anche nell’invalidamento delle possibilità di guarigione. Per esempio, ha accostato il consumo di latte crudo non pastorizzato nei bambini al fumo di sigaretta, sostenendo che andrebbe etichettato come prodotto pericoloso anche per gli adulti.

La posizione di matteo bassetti sul diritto dei genitori e il ruolo dello stato nella tutela della salute dei minori

Matteo Bassetti, direttore delle malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha affrontato un punto cruciale: fino a che punto i genitori possono decidere per la salute dei figli? Ha evidenziato che sempre più casi di minori curati con metodi alternativi hanno gravi conseguenze. La sua domanda alla classe politica è netta: deve essere garantita la salute dei minori basandosi sulla capacità decisionale dei genitori, o deve intervenire lo Stato tutelandoli indipendentemente dalle convinzioni familiari?

Bassetti sostiene che la tutela della salute dei bambini vada affidata ai medici e alla scienza in senso stretto. Ha denunciato l’uso di farmaci omeopatici o trattamenti proposti da figure non qualificate come pericolosi, poiché danneggiano vite fragili. Ha spiegato che queste pratiche provocano danni che in alcuni casi sono letali, e proprio per questo serve un intervento più deciso per proteggere chi non può scegliere in autonomia.

Il medico ha attaccato la diffusione della medicina alternativa, che in Italia si diffonde accanto a centri d’eccellenza medica, e che in certi casi ha compromesso la salute di molte persone. Ha rimarcato che la politica deve assumersi la responsabilità di garantire una risposta efficace sul tema della salute pubblica e delle decisioni riguardanti i minori.

I rischi della disinformazione sui social e la necessità di medici impegnati nella divulgazione scientifica

Matteo Bassetti ha posto l’accento anche sulla vastità del problema legato alle fake news in rete. La pandemia da Covid ha esposto le falle nell’informazione e ha reso evidente come il web sia diventato un terreno senza regole dove chiunque può spargere informazioni false con facilità.

Secondo Bassetti, sarebbe necessario un maggior impegno dei medici nel ruolo di divulgatori, per ridurre lo spazio dato a ciarlatani e bufale. Ha spiegato che molti medici evitano i social per paura di critiche o incomprensioni, ma oggi la comunicazione è parte integrante della professione sanitaria. Non esserci significa lasciare il campo libero a false credenze che danneggiano chi cerca risposte.

Il medico ha inoltre criticato la politicizzazione della vaccinazione, che ha alimentato diffidenza verso la scienza e compromesso la fiducia nelle cure. Ricorda che la legislazione deve intervenire per far sì che il medico che sbaglia sia prontamente rimosso dalla professione, proteggendo così i pazienti da errori gravi.

L’emergere di queste tensioni tra diritti individuali, scelte familiari e tutela collettiva è la nuova sfida della società italiana. Restano tutte aperte le domande su come garantire la sicurezza dei più giovani senza ledere libertà personali e come fronteggiare una disinformazione sempre più pervasiva.