Mario Giordano denuncia il boicottaggio del suo libro dynasty in diverse librerie italiane

Il libro “dynasty” di Mario Giordano affronta la storia delle grandi famiglie italiane, ma incontra ostacoli nella distribuzione, sollevando interrogativi sulla libertà di espressione nel panorama editoriale italiano.
Il nuovo libro di Mario Giordano, *dynasty*, denuncia il boicottaggio subito in alcune librerie italiane, sollevando questioni sulla libertà di espressione e la distribuzione editoriale nel paese. - Unita.tv

Il nuovo libro di Mario Giordano, intitolato dynasty, sta incontrando ostacoli inattesi nella distribuzione in alcune librerie italiane. A segnalare la situazione è lo stesso giornalista e scrittore noto anche come conduttore di Fuori dal coro su Rete 4. Attraverso un post pubblicato su X, Mario Giordano ha denunciato come diverse librerie, inclusa una nel grande centro commerciale della provincia di Monza e Brianza, si rifiutino di esporre o vendere il suo libro, arrivando in certi casi a nasconderlo agli occhi del pubblico.

Il rifiuto dei punti vendita: testimonianze e reazioni dirette

La denuncia di Mario Giordano parte da osservazioni raccolte personalmente: alcune librerie hanno negato la vendita del volume dynasty, mentre altre avrebbero nascosto gli scaffali che lo ospitano, rendendo il libro praticamente invisibile ai potenziali clienti. Tra questi esercizi commerciali si conta anche un negozio situato in un grande centro commerciale a pochi chilometri da Milano, nella provincia di Monza e Brianza, nota area commerciale e commerciale che attira molti visitatori della Lombardia.

Il conduttore di Fuori dal coro si è detto molto sorpreso da queste pratiche e ha espresso il proprio disappunto nel post condiviso sui social, domandandosi quali motivazioni possano aver spinto a questo atteggiamento, che definisce “servilismo verso i potenti” oppure “odio” personale nei suoi confronti. Giordano ha quindi invitato i suoi sostenitori e lettori a segnalare eventuali altri casi simili, evidenziando come queste azioni configurino un vero e proprio boicottaggio.

È importante ricordare che in Italia vige la libertà di parola e di espressione e che un autore dovrebbe poter diffondere liberamente la propria opera, a prescindere dalle opinioni espresse. Le scelte delle librerie sembrano invece andare nella direzione opposta, limitando la visibilità e la distribuzione di un testo che può piacere o meno ma che dovrebbe essere disponibile a tutti.

I temi affrontati in dynasty e il richiamo alle grandi famiglie italiane

Il libro dynasty porta il lettore a esplorare la storia delle grandi famiglie italiane che hanno consolidato il proprio successo a partire dagli anni ottanta, raccontate da Mario Giordano con uno sguardo critico e preciso. Il titolo del libro richiama il celebre telefilm dynasty, simbolo di un’epoca in cui la nascente televisione di Silvio Berlusconi raggiunse una popolarità senza precedenti.

Giordano osserva protagonisti come gli Agnelli, che con la famiglia Elkann mantengono tutt’oggi una posizione di rilievo nell’industria italiana. Il racconto si spinge sulle orme dei Benetton, fino ai Del Vecchio, un nome segnato dalla recente scomparsa di Leonardo nel 2022 nel famoso ospedale San Raffaele di Milano.

La trattazione coinvolge anche i De Benedetti, famiglie contraddistinte da un benessere economico rilevante ma che, secondo Giordano, mostrano anche ambizioni smisurate. Sul sito Open si legge che per il giornalista queste dinastie sarebbero “poveri di tutto il resto”, pronti a sacrificare molte cose per una “sconfinata avidità”.

Questa analisi incrocia storia e cronaca, intessendo un ritratto delle trasformazioni economiche e sociali che hanno segnato l’Italia negli ultimi quarant’anni, concentrandosi sul potere economico che ha modellato interi settori industriali e culturali.

La libertà di espressione a rischio nella distribuzione editoriale italiana

Il caso di dynasty mette in evidenza alcune tensioni nel rapporto tra editoria, distribuzione e libertà di parola. Non sono frequenti episodi di rifiuto alla vendita di un libro per motivi non legati al contenuto letterario o alla richiesta da parte dei clienti. Qui la situazione è più complessa e sfiora la censura informale, con alcune librerie che preferiscono evitare di esporre un’opera potenzialmente scomoda.

In Italia la garanzia costituzionale tutela la libera circolazione di idee e opere letterarie e i fatti denunciati da Mario Giordano sollevano interrogativi sulle interferenze che possono arrivare dalla pressione di gruppi economici o dalla paura di ripercussioni. Queste dinamiche rischiano di impoverire il dibattito pubblico, limitando l’accesso a testi che esprimono visioni critiche o divergenti.

La diffusione del libro appare così condizionata da fattori extra editoriali, uno scenario che solleva dibattiti intorno a diversi aspetti: dal ruolo delle librerie come spazi culturali alla responsabilità dei distributori nel favorire la pluralità delle voci.

Giordano ha chiesto ai suoi fan una segnalazione attenta di nuove situazioni analoghe per documentare meglio il fenomeno e capire quanto sia esteso. La reazione del pubblico e degli operatori del settore editoriale sarà fondamentale per chiarire se questi episodi restano isolati oppure riflettono tendenze più profonde.

Il contesto mediatico e la figura di mario giordano

La vicenda si inserisce nel più ampio quadro del lavoro di Mario Giordano, noto giornalista e conduttore che da anni usa i suoi programmi per sollevare temi politici e sociali molto discussi. Fuori dal coro, su Rete 4, ha consolidato la sua identità come trasmissione che affronta casi di cronaca e controversie legate anche al potere.

La pubblicazione di dynasty segna un passo ulteriore nel racconto della realtà italiana attraverso la lente delle famiglie che detengono ricchezze e potere. La tensione verso la diffusione del libro riflette l’impatto delle sue parole e l’attenzione che possono suscitare.

Il giornalista conosce bene i rischi legati alla sua posizione pubblica ma non aveva previsto un boicottaggio così diretto da parte del circuito distributivo delle librerie. L’episodio si presta a diventare una testimonianza di quanto possa risultare complicato sostenere certe narrazioni quando coinvolgono argomenti sensibili o interessi consolidati.

L’appello accorato che ha rivolto ai suoi lettori suggerisce un impegno a mantenere viva l’attenzione su queste restrizioni, mettendo in luce un problema che coinvolge la libertà di iniziativa e la possibilità di scegliere cosa leggere senza filtri imposti.

Il racconto di Mario Giordano resta al centro di un dibattito accesso, a cui guardano non solo i lettori, ma anche operatori culturali e istituzioni, tutti chiamati a riflettere sulla garanzia di un mercato che deve poter accogliere ogni proposta senza preclusioni.