Mamma di studente prende a pugni il preside a genova durante una lite davanti alla scuola bergese
Un episodio di violenza a Genova coinvolge il preside Andrea Ravecca, aggredito dalla madre di uno studente davanti alla scuola media Bergese, suscitando preoccupazione nella comunità e tra le istituzioni.

A Genova, una madre ha aggredito con un pugno il preside della scuola media Bergese, suscitando reazioni di solidarietà e richieste di maggiore sicurezza nelle scuole. - Unita.tv
A Genova, giovedì 15 maggio 2025, è scoppiato un episodio di violenza davanti alla scuola media Bergese di Sestri Ponente. La madre di un alunno ha colpito con un pugno il preside dell’istituto, Andrea Ravecca. Il fatto ha subito attirato l’attenzione di GenovaToday e ha messo in allarme le forze dell’ordine e i soccorsi. La dinamica dell’aggressione, avvenuta all’uscita dalla scuola, ha lasciato la comunità scolastica e i residenti del quartiere sconcertati.
L’aggressione al dirigente scolastico e i soccorsi
L’episodio è nato da una discussione tra la madre dello studente e il personale scolastico. Dalle parole si è passati presto ai fatti: la donna, visibilmente agitata, ha sferrato un montante diretto al volto del preside Andrea Ravecca. Il colpo ha colto il dirigente di sorpresa, generando dolore e confusione. Subito sono stati avvertiti i soccorsi, arrivati in breve con un’ambulanza. Il preside è stato trasportato al pronto soccorso di Villa Scassi con codice giallo, indicativo di una condizione di media gravità. Le forze di polizia si sono presentate sul luogo e hanno raccolto testimonianze, ma al momento il dirigente non ha formalizzato denuncia contro la donna.
Un gesto grave contro l’ambiente scolastico
Questo episodio di aggressione fisica, certificato dal personale medico, rappresenta un fatto grave che sconvolge la serenità dell’ambiente scolastico. Anche se eventuali motivazioni della madre dovessero comprendere uno stato di tensione, il gesto resta ingiustificato e pericoloso. Questa aggressione si aggiunge alla lista di casi simili che portano a riflettere sulla sicurezza e il rispetto dentro e fuori le scuole.
La reazione delle istituzioni locali di genova
Dal comune di Genova la sindaca facente funzioni ha commentato duramente i fatti, definendo la scuola un luogo di confronto civile, dialogo e rispetto. Per la prima cittadina l’aggressione al preside crea un danno a tutto il tessuto sociale e mina i valori su cui si regge la comunità. Ha ricordato che il dirigente scolastico è un punto di riferimento e un presidio di legalità, quindi attaccarlo significa colpire tutta la città.
Importanza del rispetto reciproco
La sindaca ha sottolineato l’importanza di promuovere il rispetto reciproco fra famiglie, scuola e istituzioni. Solo mantenendo questa alleanza sarà possibile evitare che episodi simili si ripetano. Ha espresso la sua vicinanza ad Andrea Ravecca, tornato a casa dopo l’aggressione ma ancora scosso sia nel fisico sia nella mente. Ha evidenziato come certi gesti restino incomprensibili e difficili da accettare.
Solidarietà e prese di posizione regionali e nazionali
Anche l’assessore alla scuola della regione Liguria ha manifestato solidarietà al preside aggredito. Simona Ferro ha definito l’atto di violenza “totalmente ingiustificabile” e ha condannato l’accaduto come esempio negativo per i giovani. Ha richiamato la necessità di garantire la protezione del corpo docente, perché possa svolgere il proprio lavoro senza minacce né timori.
Il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, ha ribadito che la scuola deve essere un ambiente sicuro, aperto al dialogo e basato sul rispetto. Secondo Valditara, il governo è impegnato a mettere fine a tutte le forme di violenza negli istituti. L’aggressione a Genova conferma la necessità di interventi mirati per tutelare gli insegnanti e dirigenti. Il loro ruolo riveste una funzione fondamentale nell’educazione e nello sviluppo della cittadinanza attiva.
Ruolo fondamentale di insegnanti e dirigenti
Il rispetto verso questi operatori scolastici è essenziale per garantire un percorso educativo sereno e costruttivo per tutti gli studenti.
Le dinamiche della lite e le tensioni emerse in classe
L’aggressione è scoppiata nella mattinata di ieri, durante l’orario scolastico. Da quanto si apprende, la stessa madre aveva già discusso animatamente con un insegnante prima di scagliarsi contro il preside. La donna, arrivata a scuola evidentemente agitata, avrebbe pronunciato frasi allarmanti, come “faccio una strage”, dopo aver visto la nota disciplinare sul figlio.
Il preside Ravecca ha dichiarato di non aver mai vissuto in carriera un episodio simile. Pur avendo affrontato varie difficoltà, questa escalation ha colto di sorpresa tutto il personale. La madre si sarebbe prima sfogata nell’ufficio del dirigente, poi, appena sembrava stesse lasciando l’edificio, si sarebbe voltata all’improvviso e avrebbe sferrato il pugno. Dopo il gesto si è allontanata, lasciando dietro di sé uno shock difficile da dimenticare.
Una scuola sotto pressione
Lo stabile della Bergese, frequentato da decine di studenti, è al centro di un dibattito che coinvolge anche famiglie e istituti politici. L’episodio mette in evidenza come la pressione sulle scuole rimanga alta e come serva un impegno condiviso per difendere questi spazi, finora ritenuti luoghi protetti nelle città.