Il caso di Maria Clara Romano, nota come maga Clara, ha attirato l’attenzione di tribunali e programmi televisivi per decenni. La donna, morta nel 2020, si era presentata come guaritrice e presunta esorcista, promettendo rimedi contro malattie e possessioni. Le sue pratiche, però, finirono spesso sotto accusa, portandola a diverse condanne e inchieste. Nel corso degli anni, testimoni e truffe contestate si intrecciarono con servizi di inchiesta, come quelli de Le Iene e Striscia la Notizia, che posero al centro la sua figura controversa.
Le accuse e i processi contro maga clara e le presunte truffe
Tra il 2002 e il 2007, maga Clara fu coinvolta in almeno tredici procedimenti giudiziari. Alcuni clienti la accusarono di aver usato le loro difficoltà personali per trarne profitto, dietro la promessa di guarigioni o liberazioni dal demonio. Il tribunale di Macerata, nel 2014, la condannò per sei episodi di truffa, mentre per gli altri procedimenti si registrarono assoluzioni, prescrizioni o mancanza di denunce.
Testimonianza chiave e strategie difensive
Una testimonianza significativa arrivò da un’infermiera, che riferì come la maga chiese 4 mila euro per pregare la figlia malata, minacciando che la bambina si sarebbe ammalata gravemente qualora il pagamento non fosse stato effettuato. La difesa di Clara Romano riuscì comunque a ottenere la riapertura di alcuni casi in appello, approfittando della prescrizione per estinguere alcuni reati. Il percorso giudiziario evidenziò la fragile linea tra fede e abuso, con elementi concreti di frode accertata.
Leggi anche:
L’attività di maga clara tra esorcismi, guarigioni e pratiche esoteriche
Maria Clara Romano si fece conoscere soprattutto per i suoi riti esoterici e per le pratiche definite di guarigione spirituale. Per oltre trent’anni vantò di poter rimuovere il malocchio, fare esorcismi e portare incremento spirituale alle persone che la seguivano. Organizzava gruppi di preghiera nelle proprie abitazioni, e il suo ruolo si estese anche all’ambito religioso, con la promessa di avvicinare i fedeli a Dio attraverso metodi particolari.
Maga Clara attirò un pubblico variegato, compresi personaggi noti, come sostenuto da alcuni familiari. Non mancarono però i dubbi e le critiche, soprattutto di chi metteva in discussione la veridicità delle sue guarigioni. Le pratiche che proponeva si rivolgevano spesso a pazienti con problemi di salute, ma la mancanza di basi scientifiche e il richiamo al denaro alimentarono sospetti sulle reali intenzioni.
Gruppi di preghiera e ruolo religioso
Organizzava gruppi di preghiera nelle proprie abitazioni, e il suo ruolo si estese anche all’ambito religioso, con la promessa di avvicinare i fedeli a Dio attraverso metodi particolari.
Le indagini giornalistiche e gli scontri con i programmi televisivi
Negli anni, la figura di maga Clara fu al centro di diverse inchieste giornalistiche. Due tra le trasmissioni che maggiormente indagarono sulle sue attività furono Le Iene e Striscia la Notizia. Nel 2019, Nina Palmieri, inviata de Le Iene, fece un reportage per documentare come Clara continuasse a promettere miracoli, anche di fronte a malattie gravi, chiedendo denaro in cambio dei suoi rituali.
Durante l’incontro, complici della trasmissione si finsero pazienti, ricevendo consigli di abbandonare le cure mediche in favore dei riti della maga. Quando Palmieri e l’operatore cercarono di filmare senza consenso e porre domande, furono trattenuti contro la loro volontà , con la conseguente chiamata ai carabinieri per far intervenire le autorità . Questo episodio confermò le tensioni tra la donna e il mondo dei media, con accuse reciproche di truffa e violenza.
Il lascito e la morte di maria clara romano nel 2020
Maria Clara Romano si spense nel 2020, vittima di un edema polmonare. La sua morte segna la chiusura di un capitolo controverso, ma le polemiche sul suo operato rimangono vive. Nel racconto pubblico si intrecciano storie di fede, scandali, e accuse giudiziarie.
La vita di maga Clara lascia domande sul confine tra spiritualità e inganno, temi che continuano a sollevare discussioni tra chi cerca risposte nelle pratiche esoteriche e chi avverte il rischio di chi specula su fragilità altrui. La sua vicenda resta un punto di riferimento per capire i limiti del fenomeno dei cosiddetti guaritori nella società contemporanea.