Macron svela pressioni e strategie dell’Europa e degli Usa sulla Russia durante il conflitto in Ucraina

Macron discute con i leader europei e americani le strategie per l’Ucraina, evidenziando il sostegno militare, le sanzioni contro la Russia e l’importanza della cooperazione transatlantica.
Emmanuel Macron ha illustrato in un’intervista i recenti sviluppi diplomatici e militari legati alla guerra in Ucraina, evidenziando il vertice straordinario a Kiev, le sfide delle sanzioni contro la Russia, le garanzie di sicurezza per l’Ucraina e il rafforzamento della cooperazione tra Europa e Stati Uniti. - Unita.tv

Nel corso di un’intervista a Le Parisien, Emmanuel Macron ha offerto dettagli sui recenti sviluppi delle discussioni tra i leader europei e americani riguardo alla guerra in Ucraina. A bordo di un treno speciale diretto a Kiev, il presidente francese ha spiegato come sia nato il vertice straordinario promosso da Volodymyr Zelensky e ha parlato delle nuove mosse diplomatiche e militari messe in campo contro Mosca. Questo dialogo si inserisce in un contesto in cui le sanzioni europee e nordamericane si confrontano con la resistenza russa, e cresce l’attenzione sulle garanzie di sicurezza future per l’Ucraina.

L’origine del vertice straordinario dei leader europei a kiev

L’idea di convocare il vertice Ue da tenersi direttamente a Kiev è frutto di un lavoro congiunto tra Zelensky, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier britannico Keir Starmer, e in seguito anche il primo ministro polacco Donald Tusk. Macron ha raccontato che, mentre questi leader si incontravano, altri come la premier italiana Giorgia Meloni hanno partecipato in collegamento da remoto.

Questa scelta ha rappresentato un gesto forte, per sostenere Kiev sul terreno e mostrare l’unità europea. Non a caso, Zelensky ha deciso di far scattare questo incontro proprio per rinnovare la pressione sulla Russia e per cercare nuove soluzioni diplomatiche. La modalità del vertice è stata pensata anche per sottolineare la presenza europea nel cuore del conflitto, come segno tangibile di sostegno politico e morale al governo ucraino.

Difficoltà e riflessioni sulle sanzioni contro la russia

Malgrado l’intensità delle sanzioni varate da Bruxelles e Washington, Vladimir Putin ha rifiutato più volte ogni proposta di tregua. Macron ha riconosciuto che le misure finora adottate non hanno ancora piegato la resistenza russa, soprattutto per i meccanismi di aggiramento messi in atto da vari attori economici.

Il capo dell’Eliseo ha però sottolineato che le sanzioni hanno un effetto reale e non vanno sottovalutate, pur ammettendo che non hanno avuto quel peso decisivo da molti atteso. Alcune nuove piste per rafforzare la pressione riguardano il settore petrolifero e il sistema bancario russo. Bruxelles e Washington stanno valutando nuove restrizioni per colpire punti di forza strategici della Russia, nella speranza di cambiare finalmente l’inerzia del conflitto.

Garanzie di sicurezza e il ruolo delle truppe europee in ucraina

Uno dei nodi centrali emersi dai colloqui è la questione delle garanzie per l’Ucraina dopo eventuali cessate il fuoco. Macron ha posto l’accento sulla necessità di un esercito ucraino capace di difendersi da nuove offensive, ma non ha escluso il coinvolgimento diretto di truppe europee nel territorio ucraino.

Il presidente francese ha spiegato che l’esercito ucraino è già il più numeroso in Europa, con circa un milione di combattenti mobilitati. Guardando a questo dato, ha affermato che nessun’altra nazione europea può contare su simili risorse umane. Per questo è cruciale un supporto militare credibile, ma di dimensioni calibrate. Macron si è mostrato cauto, evitando di indicare cifre precise. Ha detto che la presenza militare straniera potrebbe essere modesta, a poche migliaia, e concentrata su ruoli di protezione lontano dalla prima linea o nell’aria, per rassicurare e scoraggiare ulteriori attacchi.

Il riavvicinamento tra europa e stati uniti nella crisi ucraina

Un altro punto affrontato riguarda il rapporto tra Europa e Stati Uniti, concretizzatosi in un riavvicinamento dopo mesi di incertezze. Macron ha confermato di aver contattato direttamente la Casa Bianca, sottolineando l’importanza di mantenere gli Stati Uniti coinvolti sia per la sicurezza comune, sia per rafforzare l’autonomia strategica europea senza contrapposizioni.

Il presidente ha ricordato che gli Stati Uniti devono proteggere i loro interessi, in primis nell’Asia orientale, vista la crescente attenzione verso la Cina. In questa dinamica, l’Europa deve farsi carico delle sue responsabilità militari e politiche, così da rendere credibile l’impegno transatlantico. Macron ha evidenziato come, per Washington, lasciare l’Ucraina alla Russia avrebbe un peso anche nella credibilità sulle questioni globali, come nel caso di Taiwan.

Il dialogo franco-americano e la collaborazione europea restano quindi centrali per affrontare i prossimi mesi di questo conflitto che continua a definire gli equilibri geopolitici del continente e del mondo.