Macron e Merz al vertice dell’Eliseo: nuove intese per la difesa europea tra dubbi e tensioni franco-tedesche

Il vertice tra Francia e Germania segna un momento cruciale per l’Unione Europea, affrontando temi di sicurezza legati alla guerra in Ucraina e le divergenze su economia e difesa.
Il vertice tra Francia e Germania nel 2025 segna un momento chiave per la collaborazione europea, con focus sulla sicurezza, il conflitto in Ucraina e la creazione di un consiglio di sicurezza europeo, ma restano evidenti tensioni su economia e strategie comuni. - Unita.tv

Il 2025 si apre con un vertice decisivo tra la Francia e la Germania. Friedrich Merz, da poco eletto cancelliere tedesco, è stato ricevuto all’Eliseo da Emmanuel Macron per un incontro che ha segnato un momento importante nei rapporti tra i due Paesi, che da sempre guidano l’Unione Europea. Anche se la cornice è stata quella di un rilancio della collaborazione franco-tedesca, difficoltà e divergenze restano evidenti. Molti dei temi affrontati riguardano la sicurezza del continente, con la guerra in Ucraina al centro della discussione. Occorre capire come questa intesa potrà influire sul futuro europeo e sulle strategie comuni.

Protagonisti del vertice e il contesto politico tra francia e germania

L’incontro tra Merz e Macron, avvenuto a Parigi il 10 febbraio, è stato molto atteso. Il neocancelliere tedesco si presenta con l’obiettivo di rafforzare la sua posizione internazionale, mentre il presidente francese cerca una nuova spinta per la sua politica europea. La Francia e la Germania guidano l’Europa da decenni ma i rapporti tra i loro leader ultimamente hanno vissuto tensioni che si riflettono anche sulle politiche comuni. Al centro di queste tensioni ci sono questioni economiche, ma soprattutto la gestione della crisi ucraina e le strategie di difesa. Non si tratta dunque solo di un appuntamento formale, ma di un passaggio che potrebbe influenzare le scelte future dell’Unione.

Una collaborazione dai contorni delicati

I due leader hanno scelto di presentare questa intesa come una rinascita della collaborazione, ribadendo il ruolo centrale delle loro nazioni nel guidare i 27 stati membri. Ma non è un segreto che dietro le dichiarazioni ufficiali permangano differenze sostanziali. Mentre la Francia spinge per un ruolo più attivo in campo militare e una maggiore autonomia europea, la Germania rimane più cauta nel sostenere spese maggiori e nell’abbracciare alcune delle proposte più aggressive. Nei fatti quindi l’alleanza tra Macron e Merz sembra più un esercizio di immagine politica esterna, piuttosto che un’intesa profonda e subito operativa.

La difesa europea e la guerra in ucraina al centro della discussione

Gran parte dell’incontro si è concentrato sulla difesa europea, strettamente legata all’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina. Macron e Merz hanno ribadito in conferenza stampa la volontà di sostenere Kiev con risorse militari e garanzie politiche. Il cancelliere tedesco ha sottolineato la necessità di fornire “chiare garanzie di sicurezza” agli ucraini, mentre Macron ha insistito sull’importanza di una tregua estesa, suggerendo di rinnovare la pausa dei combattimenti almeno fino a 30 giorni, oltre la giornata della vittoria russa attualmente osservata.

Prossimi passi e visite

Merz ha inoltre annunciato una visita imminente a Kiev, dove potrebbe discutere con le autorità locali anche della possibilità di inviare truppe europee per sorvegliare il cessate il fuoco e aiutare a mantenere la pace. Questo passo segnala una volontà tedesca di assumersi maggiori responsabilità, ma lascia spazio a molte domande sui dettagli tecnici e sulla reale portata del sostegno militare che la Germania intende offrire.

In parallelo, i due hanno annunciato la creazione di un “consiglio di sicurezza europeo” che sarà presieduto da Francia e Germania. L’idea è di convocare questa struttura con regolarità per coordinare la politica militare. Merz ha lasciato aperta la porta a un possibile coinvolgimento del Regno Unito, anche se la Brexit e i rapporti attuali non facilitano una collaborazione fluida. Il consiglio punta a promuovere lo sviluppo di nuove armi e sistemi di difesa, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti e rafforzare capacità autonome, fino a pensare a una deterrenza nucleare europea.

I nodi ancora irrisolti tra mercosur ed eurobond

Tra gli argomenti più caldi, il vertice ha evitato discussioni approfondite su temi da tempo irrisolti. Non si è parlato molto del nodo eurobond, strumento che Macron sostiene come mezzo per permettere agli stati europei di finanziare investimenti comuni, soprattutto in campo difensivo. Merz invece si oppone con decisione all’idea, temendo conseguenze economiche per la Germania e un maggiore indebitamento collettivo.

Un altro punto di tensione riguarda l’accordo sul Mercosur, intesa commerciale tra l’Unione Europea e alcuni paesi sudamericani che la Francia giudica una minaccia per i propri produttori agricoli. Parigi teme l’aumento di importazioni a basso costo che danneggerebbero il settore agricolo francese, mentre Berlino lo vede come un’opportunità per le proprie esportazioni di macchinari agricoli. La differenza di vedute su questo tema evidenzia come i conflitti nazionali restino un ostacolo alla creazione di politiche comuni decise e condivise tra le due capitali.

Prospettive di una collaborazione sempre sul filo del rasoio

Il vertice di Parigi conferma che Francia e Germania restano i protagonisti della scena politica europea, ma mostra anche quanto sia complicato affrontare insieme le grandi sfide del momento. Il dialogo tende a concentrarsi su temi condivisi come la sicurezza, ma lascia indietro questioni economiche e commerciali che, a lungo andare, potrebbero compromettere la stabilità dell’alleanza.

L’intenzione di creare un consiglio di sicurezza europeo apre la strada a scelte più autonome, tuttavia basteranno questi passi a superare le divergenze ormai evidenti? Macron e Merz devono fare i conti con opinioni pubbliche e parlamenti nazionali che osservano le mosse dei loro leader con attenzione, pronti a reagire se il dialogo si traducesse in compromessi troppo fragili o in promesse mancanti di sostanza.

Questo nuovo capitolo della politica europea si affaccia tra possibilità e incertezze. Il modo in cui i due Paesi sapranno navigare questi equilibri condizionerà, nell’immediato, le scelte su difesa, economia e geopolitica dell’UE. Non è un passaggio semplice, ma nemmeno ignorabile per chi guarda a un continente sempre più coinvolto in crisi internazionali senza precedenti.