Luca Barbareschi, attore, regista e produttore italiano di 68 anni, ha rilasciato un’intervista molto diretta in cui si scaglia contro alcuni dei suoi figli. Parla di richieste economiche, assenza nei momenti difficili e decisioni abrupthe riguardo all’eredità. Il racconto tocca aspetti familiari e personali, mettendo in luce un conflitto mai nascosto fra l’artista e i suoi discendenti.
La famiglia di Luca Barbareschi: sei figli da tre relazioni diverse
Luca Barbareschi è padre di sei figli nati da tre relazioni differenti. Il primogenito, Michael, è nato negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni ’70 da una relazione che Barbareschi ha scoperto molto tempo dopo. Michael è sposato e padre di tre figli. Dalla sua prima moglie, Patrizia Fachini, sono nate tre figlie: Eleonora, design milanese nata nel 1984, Beatrice, più grande di un anno, laureata e con due figli, e Angelica, l’ultima della sua prima famiglia, conosciuta per il suo stile di vita particolare. Con l’attuale moglie, Elena Monorchio, Barbareschi ha avuto altri due figli più piccoli: Maddalena, nata nel 2010, e Francesco Saverio nel 2012. Questa complessa composizione familiare crea un quadro variegato su cui si sviluppano i racconti e le tensioni espresse nell’intervista.
Ogni ramo della famiglia ha un rapporto con Barbareschi differente. Michael, unico fra tutti, mantiene uno stretto contatto con il padre e chiama regolarmente. Le altre cinque persone invece si sono avvicinate più volte per questioni economiche, secondo quanto affermato dallo stesso Barbareschi. La convivenza con questo dislivello di rapporti mette in evidenza la difficoltà che l’attore prova nel mantenere legami bilanciati e sereni con tutti i suoi figli.
Rancori e tensioni: accuse alle richieste di denaro e distanza nei momenti critici
Nel corso dell’intervista, Barbareschi descrive in modo crudo e senza filtri il suo rapporto con tre dei suoi figli, accusandoli apertamente di chiedergli soldi e di non essersi fatti vivi nei momenti delicati della sua salute. Racconta di aver avuto una commozione cerebrale nell’ultimo anno, con tre ricoveri ospedalieri, ma di non aver ricevuto alcuna manifestazione di vicinanza da parte loro, fatta eccezione per qualche messaggio durante occasioni festive.
Barbareschi si mostra molto duro negli accenti, proponendo un’immagine di distacco e irritazione: a chi gli chiede soldi risponde con un secco invito a “andare a fare in cuo”* e critiche per avergli augurato la morte. L’attore fa anche un paragone poco usuale, invitando i figli a sopravvivere da soli “spennando una gallina viva”, per poi concludere che se non sono in grado di farlo, devono tacere e rispettare il padre.
Questa durezza manifesta segnala una frattura insanabile tra le parti coinvolte e rende esplicito quanto Barbareschi si senta tradito e abbandonato da chi, invece, dovrebbe dimostrargli sostegno e vicinanza.
Le scelte economiche e l’eredità: un padre che vuole tagliare i ponti
Luca Barbareschi ha ribadito più volte l’intenzione di non lasciare nessun patrimonio ai figli. Nel dialogo con Vanity Fair spiega che per lui i soldi non sono fondamentali e non li considera un valore da tramandare: “Non voglio essere il più ricco del cimitero”, sottolinea con decisione. Sostiene di aver costruito la propria vita lavorando duro e godendo del mestiere senza dipendere dal denaro.
Sul versante economico chiarisce di aver provveduto a tutto per i suoi figli, mettendo a disposizione scuole americane costose, barche e uno stile di vita agiato tra Cortina e Filicudi. Ha aperto loro opportunità rare, compreso l’ottenimento della green card, un privilegio che secondo lui pochi possono vantare oggi. L’idea di non lasciare niente come eredità deve essere legata a una frustrazione personale e al desiderio di mettere un punto fermo a questo rapporto complicato.
Barbareschi afferma di aver sempre agito con generosità e amore senza pretendere nulla in cambio, ma intende porre fine a ogni possibile aspettativa sul patrimonio. Questo annuncio ha l’effetto di chiarire la distanza crescente tra padre e figli, rafforzando la sua posizione nelle tensioni familiari.
L’immagine di un padre amareggiato ma aperto alla vita e al futuro
Nonostante la tensione con i figli più grandi, Barbareschi continua a mostrare un legame profondo con la vita e il suo lavoro. Racconta di essere appassionato al mestiere e di desiderare di vivere ancora intensamente senza timore del tempo che passa. Confessa che una delle sue aspirazioni è insegnare, un’attività che per ora gli manca.
La sua amarezza nei confronti dei figli è accompagnata da un sentimento di rassegnazione. Lui stesso riconosce come l’idea che i figli siano un’estensione di sé sia solo una metafora e che spesso le differenze familiari sono insanabili. La preoccupazione si estende ai nipoti, i quali difficilmente avranno un rapporto con il nonno, segmento che Barbareschi sottolinea senza mezzi termini.
Nel suo racconto emerge l’immagine di un padre che, pur avendo investito nella famiglia, riceve in cambio distacco e richieste impossibili. Questa dinamica mette in evidenza le difficoltà di rapporti intensi e complessi dietro la vita privata di una figura pubblica.
Le parole di Luca Barbareschi lasciano aperto un caso di dissapori profondi, mettendo in luce le contraddizioni di legami familiari dove il rapporto padre-figlio si riflette in conflitti tangibili, messi a nudo senza censure a pochi mesi dal nuovo anno.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Luca Moretti