Home L’organizzazione mondiale della sanità alle prese con l’uscita degli usa e il nodo finanziamenti nel 2025

L’organizzazione mondiale della sanità alle prese con l’uscita degli usa e il nodo finanziamenti nel 2025

L’assemblea dell’OMS a Ginevra del 2025 affronterà il ritiro dei finanziamenti degli Stati Uniti, mentre la Cina emerge come nuovo potenziale finanziatore in un contesto di sfide sanitarie crescenti.

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L’assemblea dell’OMS a maggio 2025 a Ginevra affronterà l’impatto del ritiro dei finanziamenti statunitensi, la riorganizzazione delle priorità sanitarie e l’ingresso della Cina come nuovo principale finanziatore, segnando una fase cruciale per la governance globale della salute. - Unita.tv

La prossima assemblea annuale dell’organizzazione mondiale della sanità , prevista a Ginevra per il 19 maggio 2025, segnerà un passaggio cruciale per l’ente. Il ritiro dei finanziamenti da parte degli Stati Uniti, formalizzato da un atto risalente ai primi giorni della presidenza Trump, porterà l’OMS a dover riscrivere i propri piani e rivedere le priorità. Il tema principale sarà come gestire un budget più ristretto senza rinunciare alle attività più importanti in ambito sanitario globale. In parallelo, si fanno vivi nuovi protagonisti nel campo del sostegno finanziario, con la Cina che punta a scalare posizioni.

Il ruolo chiave dell’assemblea annuale a ginevra e le incognite sui finanziamenti

L’assemblea dell’OMS di maggio è tradizionalmente un momento in cui l’organizzazione illustra risultati, programma nuovi interventi e consolida il consenso internazionale sul proprio operato. Questa volta, però, è avvolta da una pesante nube di incertezza. Gli Stati Uniti, che per decenni hanno assicurato una parte consistente del budget, hanno informato formalmente l’uscita, effettiva dal gennaio 2026. La decisione si basa su critiche alla gestione della pandemia da Covid-19 e alla mancanza di trasparenza dell’ente.

Riflessioni urgenti sulle linee guida

Il fatto che il taglio delle risorse debba già essere affrontato parzialmente nell’assemblata di maggio impone una riflessione urgente sulle linee guida. L’OMS deve trovare modo di limitare spese e attività senza compromettere la lotta contro le malattie, che resta al centro del suo mandato. Intanto diversi osservatori seguono con interesse eventuali mosse politiche degli Stati Uniti. Alcuni attendono un possibile dietrofront di Trump, ma per ora la situazione appare ferma.

Riorganizzazione delle attività interne tra tagli mirati e priorità sanitarie

Per misurare l’impatto dei tagli e rispondere al nuovo scenario, l’OMS ha dato il via a una revisione approfondita delle proprie attività. L’obiettivo è individuare ambiti di lavoro “ad alto valore” in cui indirizzare risorse limitate. La priorità assoluta resta il controllo delle malattie infettive e la diffusione dei vaccini, su cui non si intendono fare rinunce. Ma altre aree dovranno essere sacrificate o ridimensionate.

Elementi sotto scrutinio

Diversi elementi sono sotto scrutinio. Tra questi, il volume impressionante di studi annuali finanziati dall’OMS potrebbe essere ridotto, così come il numero dei comitati specializzati e la capillarità di alcune procedure operative. Ad esempio, per emergenze sanitarie l’entità degli acquisti di carburante per strumenti di intervento rapido sarà ridotta. Le scelte dovranno bilanciare un taglio netto dei costi, senza perdere il controllo sulla prevenzione sanitaria globale.

La cina spinge per diventare il nuovo principale finanziatore e le trattative in corso

Di fronte al ritiro degli Stati Uniti, si aprono spazi nuovi sulle fonti di finanziamento. La Cina ha già manifestato l’intenzione di sostenere l’OMS con risorse maggiori. Questo cambio di protagonismo economico in ambito sanitario mondiale ha implicazioni strategiche delicate. Contribuirà a mantenere la stabilità finanziaria dell’OMS, ma modifica gli equilibri politici intorno all’organizzazione.

Oltre alla Cina, sono in corso colloqui con enti diversi: fondazioni private, aziende farmaceutiche e gruppi di filantropi valutano forme di sostegno, spesso orientate a progetti con impatto regionale o locale. L’OMS tenta così di ampliare il proprio bacino di finanziatori, in cerca di un mix di risorse più distribuito. Le trattative però vanno gestite con cautela per evitare dipendenze e difendere l’indipendenza scientifica dell’organizzazione.

Lo scenario globale e le conseguenze per la salute pubblica nel 2025

Il 2025 si profila come un anno in cui l’OMS dovrà aggirare vincoli economici più ristretti, mentre deve far fronte a sfide sanitarie che non accennano a diminuire. Epidemie, emergenze sanitarie e campagne vaccinali richiedono continuità e capacità di risposta rapida. Il ridimensionamento di risorse americane segna un momento di discontinuità per la governance globale della salute.

Il lavoro che verrà svolto a maggio a Ginevra fotograferà l’impatto del cambio di scenario. Servirà a definire priorità nuove, a riconfigurare alcuni processi, e a lanciare un segnale alla comunità internazionale sull’adattamento necessario per mantenere sotto controllo rischi che riguardano la salute di miliardi di persone. L’OMS, media tra interessi globali e risorse disponibili, si prepara a una nuova fase delicata.