Home l’opinione pubblica in russia vede la francia come paese ostile, più di metà dei cittadini intervistati lo conferma

l’opinione pubblica in russia vede la francia come paese ostile, più di metà dei cittadini intervistati lo conferma

Tensioni tra Francia e Russia aumentano dopo il sostegno di Macron all’Ucraina, con un sondaggio che rivela come quasi la metà dei russi consideri la Francia un nemico.

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Il rapporto tra Francia e Russia si è aggravato a causa del sostegno francese all'Ucraina, con quasi metà dei russi che ora vede la Francia come un nemico, in un clima di crescente tensione diplomatica e guerra di informazioni. - Unita.tv

Il clima tra francia e russia resta teso, soprattutto dopo che il presidente macron ha spinto per un sostegno militare più deciso all’ucraina. Un recente sondaggio realizzato in russia fotografa come quasi metà della popolazione consideri ormai la francia un nemico. Questo dato segna un balzo rilevante rispetto a pochi anni fa, riflettendo la difficile situazione diplomatica attuale. Da mosca arrivano anche dichiarazioni del ministro degli esteri lavrov contro i colloqui di pace tenuti in vaticano. L’analisi di un esperto europeo sottolinea il ruolo della disinformazione nelle percezioni dei russi. Ecco tutti i dettagli.

Il deterioramento dei rapporti tra francia e russia dopo la guerra in ucraina

Da ormai anni i rapporti diplomatici tra parigi e mosca si mantengono su un piano conflittuale, ma la tensione è cresciuta visibilmente dall’inizio della guerra in ucraina. Macron ha avuto un ruolo attivo, proponendo di coinvolgere un gruppo di paesi europei per inviare armi e supporto diretto a kiev, una scelta che il governo di putin ha interpretato come una sfida diretta.

Secondo fonti russe, questa posizione francese equivale per il Cremlino a una vera dichiarazione di guerra. La reazione ha spinto mosca a irrigidire la propria linea politica nei confronti dell’occidente, ponendo la francia come uno degli avversari principali. L’impulso dato da macron ai paesi del cosiddetto gruppo di contatto occidentale ha dunque segnato un punto di svolta. Non a caso la comunicazione russa ha spesso sottolineato l’ingerenza occidentale come minaccia per la sicurezza nazionale.

Anche il ministro degli esteri lavrov, in diverse occasioni, ha espresso parere negativo sulla possibilità di colloqui di pace ospitati in vaticano tra russia e ucraina, definendoli “scomodi” per la russia in quanto coinvolgerebbero due paesi ortodossi in un contesto percepito come avverso alla posizione russa. Questi sviluppi mantengono le tensioni diplomatiche alte anche sul fronte mediatico e popolare.

Il sondaggio russo: quasi la metà vede la francia come paese ostile

Il Russian Public Opinion Research Center, ente governativo che si occupa di rilevazioni sociali ed economiche, ha recentemente effettuato un sondaggio su circa 1.600 cittadini russi maggiorenni. Le risposte hanno messo in evidenza un aumento netto della percezione negativa nei confronti della francia.

Nel 2022 era il 21% degli intervistati a considerare la francia un paese ostile. Quest’anno la quota è salita a un sorprendente 48%, più che raddoppiando in soli due anni. Tra le altre nazioni europee considerate nemiche, il regno unito è indicato dal 42% e la germania dal 41%, confermando una top 3 tutta europea di paesi percepiti come avversari.

Questi dati raccontano un cambiamento importante nei sentimenti popolari, che rispecchiano almeno in parte l’escalation del conflitto e la retorica adottata dal governo russo. Il sondaggio riflette quindi quanto le sue strategie comunicative influenzino la percezione dei cittadini, orientandoli verso una visione più ostile dell’occidente, con la francia in cima alla lista.

L’analisi di arthur kenigsberg sulla guerra di informazioni e il controllo del dibattito europeo

Arthur Kenigsberg, analista esperto di europa centrale e cauto osservatore del conflitto in ucraina, fornisce una chiave interpretativa per il dato emerso dal sondaggio. Kenigsberg sostiene che la russia abbia allentato le briglie sulla diffusione di propaganda interna, sfruttandola come arma per polarizzare le opinioni nei paesi europei.

Secondo lui, il Cremlino mira a inserire temi specifici nei dibattiti pubblici occidentali, scegliendo quali questioni mettere in primo piano per spaccare l’opinione pubblica e indebolire i leader europei. La strategia punta a convincere i cittadini europei che i propri governi siano impotenti e incapaci di affrontare la minaccia russa, alimentando così un clima di sfiducia.

Kenigsberg identifica questa manovra come una vera e propria guerra dell’informazione portata avanti dalla russia, un conflitto parallelo a quello militare che si combatte nei territori ucraini. L’obiettivo sarebbe prendere il controllo delle narrazioni pubbliche, spostando l’opinione verso una più favorevole alle posizioni di mosca. Il sondaggio russo rappresenterebbe quindi un tassello di questa strategia, più che un semplice termometro dell’opinione interna al paese.

Opinioni sugli effetti mediatici del conflitto

L’analista evidenzia come questa dinamica renda oggi i dibattiti europei terreno di scontro anche mediatico, non solo politico o militare. Moscamente, la pressione informativa contribuisce a rafforzare certi stereotipi sulle nazioni europee, tra cui la francia, esacerbando gli attriti già esistenti.

Le tensioni tra francia e russia si confermano delicate e con riflessi sui sentimenti comuni. Il sondaggio appena pubblicato mostra uno stato di sfiducia crescente che, per ora, non accenna a ridursi.