L’export agroalimentare italiano cresce del 7,1% nel 2024 superando i 28 miliardi di euro all’estero
Nel 2024, l’export agroalimentare italiano ha superato i 28 miliardi di euro, con una crescita del 7,1%, trainata da Stati Uniti e mercati emergenti. Settori chiave includono olio d’oliva e pasta.

Nel 2024 l’export agroalimentare italiano ha registrato una crescita del 7,1%, superando i 28 miliardi di euro, trainata da mercati come Stati Uniti, Germania e paesi emergenti, con forti incrementi in olio d’oliva, pasta, vini e latticini. - Unita.tv
L’andamento dell’export agroalimentare italiano nel 2024 ha registrato una crescita significativa rispetto all’anno precedente. I dati ufficiali arrivano dalla direzione agribusiness di Intesa Sanpaolo, che ha chiuso il cerchio sugli studi iniziati a novembre 2024 con report trimestrali. L’Italia conferma così la sua posizione di rilievo nel commercio internazionale di prodotti agroalimentari, con aumenti marcati soprattutto verso alcuni mercati chiave e comparti specifici. Vediamo più nel dettaglio come si è sviluppata questa crescita e quali sono i settori e paesi che hanno trainato i risultati.
Export agroalimentare: numeri e mercati di riferimento nel 2024
Nel 2024 l’export agroalimentare italiano ha superato i 28 miliardi di euro, con una crescita del 7,1 per cento rispetto al 2023 che equivale a quasi 2 miliardi in più di vendite all’estero. Tra i mercati principali, la Germania conferma la sua posizione come primo acquirente dei prodotti italiani, con un aumento vicino al 7 per cento. Seguono la Francia e il Regno Unito; quest’ultimo registra però un incremento più contenuto, intorno allo 0,4 per cento.
La crescita più vivace negli stati uniti e mercati emergenti
L’elemento di spicco arriva dagli Stati Uniti, che mostrano il tasso di crescita più alto tra i paesi sviluppati. Qui l’export italiano batte tutte le altre aree, con un aumento del 14,9 per cento rispetto al 2023, segno di un interesse crescente per i prodotti italiani oltreoceano. Ai margini dei grandi mercati tradizionali, i paesi emergenti si confermano dinamici, con valori in crescita compresi tra il 9,7 e il 15,3 per cento. Polonia, Romania e Cina segnalano aumenti importanti e superano la crescita media dei mercati sviluppati, attestata intorno al 6,9-7,7 per cento.
Questi dati mettono in luce la capacità delle filiere italiane di rispondere a una domanda internazionale che cerca qualità, identità e attenzione alla sostenibilità. Il responsabile agribusiness di Intesa Sanpaolo, Massimiliano Cattozzi, sottolinea come questi risultati rappresentino un elemento chiave della competitività del settore agroalimentare italiano su scala globale.
Focus sui principali comparti: olio, pasta, vini e latticini
Nel settore agroalimentare, alcuni comparti emergono per la crescita registrata durante il 2024. Il primo posto tra le performance più significative va al comparto dell’olio d’oliva. Le esportazioni totali sono aumentate di oltre il 40 per cento rispetto al 2023. In particolare la produzione toscana ha messo a segno un +43,5 per cento, con circa 419 milioni di euro di fatturato grazie soprattutto al mercato statunitense che assorbe il 32,7 per cento delle esportazioni toscane. Seguono con aumenti rilevanti le produzioni umbre e baresi .
Pasta e dolciari in crescita con un boom per alba e cuneo
Il settore della pasta e dei dolci mantiene il secondo posto in termini di volumi e valore. Nel 2024 ha registrato un incremento del 7,8 per cento. Un’attenzione particolare va ai prodotti dolciari di Alba e Cuneo, che hanno fatto registrare un vero e proprio boom con un aumento del 16,5 per cento, pari a 304 milioni di euro.
Il comparto vinicolo ha prodotto vendite per oltre 6,7 miliardi di euro e ha visto una crescita del 4 per cento nel corso dell’anno. Tra le zone con cali lievi spiccano Langhe, Roero e Monferrato, regioni però storicamente cruciali per il vino italiano. Anche qui gli Stati Uniti rappresentano il primo importatore con circa un quarto dell’export totale, confermando la forza del mercato oltreoceano.
Per quanto riguarda i latticini, i dati segnalano un incremento complessivo del 6,1 per cento, grazie soprattutto ai prodotti parmensi e sardi, apprezzatissimi all’estero.
Crescita diffusa ma non uniforme nei diversi segmenti agroalimentari
Osservando l’export nei vari settori dell’agroalimentare, il quadro di fine 2024 mostra trend di crescita distribuiti su molte filiere. Il settore agricolo ha raggiunto un valore superiore a 4,1 miliardi di euro, con un aumento del 4,7 per cento rispetto al 2023. Le conserve alimentari hanno visto un incremento delle esportazioni del 3,5 per cento. Le carni e i salumi hanno fatto registrare un aumento più marcato, del 5,3 per cento in un solo anno.
Buona performance anche per caffè e prodotti ittici, rispettivamente con aumenti del 9,5 e 10,8 per cento. Al contrario il comparto del riso è l’unico che ha subito una battuta d’arresto, con un calo dell’1,7 percento rispetto al 2023.
Nel complesso, i dati raccontano di un 2024 positivo per l’export agroalimentare italiano, segnato da incrementi solidi e differenziati, a testimonianza di una domanda internazionale che premia le produzioni italiane in molti settori.
Riferimenti e prospettive future secondo intesa sanpaolo e agribusiness
Il report completo diffuso da Intesa Sanpaolo all’inizio del 2025 riprende i dati raccolti durante l’anno appena concluso e li mette a confronto con le rilevazioni precedenti del 2024. La direzione agribusiness del gruppo, guidata da Stefano Barrese, ha reso noti i numeri aggiornati al 31 dicembre 2024 sia per quanto riguarda i mercati che i settori specifici, fornendo un quadro chiaro e dettagliato dell’andamento export.
Il punto centrale sottolineato è la conferma del successo delle filiere italiane nel soddisfare una domanda globale che cambia e che mostra interesse crescente verso la qualità e la tracciabilità dei prodotti. Gli incrementi nei mercati emergenti e negli USA indicano una spinta verso nuovi consumi e abitudini alimentari, con un’attenzione alla composizione e all’origine degli alimenti.
Secondo Intesa Sanpaolo, mantenere questa traiettoria richiederà però un costante monitoraggio dei mercati, con strategie mirate per consolidare i nuovi sbocchi e affrontare eventuali cali di alcuni comparti come il riso. Questi primi dati del 2025 rappresentano così un punto di riferimento per operatori, imprese e istituzioni che vogliono cogliere la realtà attuale del settore agroalimentare italiano nel suo scambio commerciale con il resto del mondo.