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La svolta di stellantis e la leadership di antonio filosa nel nuovo panorama dell’auto globale

L’evoluzione dell’industria automobilistica in Italia, dalla storica Fiat a Stellantis, è guidata da Antonio Filosa, che punta a rilanciare la presenza industriale nel contesto globale attuale.

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L'articolo traccia l’evoluzione dell’industria automobilistica italiana da Fiat a Stellantis, evidenziando il ruolo chiave di Antonio Filosa e la trasformazione di Torino da capitale industriale a hub strategico globale. - Unita.tv

Il mondo dell’automobile in Italia e non solo ha visto cambiamenti radicali nell’ultimo mezzo secolo. Da simbolo nazionale a multinazionale globale, l’evoluzione parte da un passato fatto di fabbriche affollate e modelli iconici come la Fiat 128. Oggi a guidare questo gigante dopo fusioni importanti c’è Antonio Filosa, un manager con radici italiane e un percorso professionale solido dentro alle fabbriche e ai mercati latinoamericani. Il viaggio tra storia, trasformazioni e nuovi equilibri racconta una Torino che non è più capitale industriale come cinquant’anni fa, ma resta centrale nelle strategie di una delle più grandi aziende automobilistiche al mondo.

Ricordi dal passato: la fiat e la vita dell’operaio negli anni ’70

Negli anni Settanta la Fiat era il cuore pulsante dell’industria italiana. La vita operaia a Torino era scandita da ritmi serrati e tensioni che il cantautore Rino Gaetano ha descritto in modo diretto e simbolico con la sua celebre canzone sulla Fiat 128. Quell’auto rappresentava molto più di un mezzo di trasporto: era il prodotto di una macchina produttiva che, seppure faticosa e pesante, dava un’identità alle migliaia di operai impiegati.

Quegli anni si caratterizzavano anche per una forte identità territoriale e sociale: Moncalieri e dintorni erano luoghi di evasione e di amicizia inviolata dalla pressione del lavoro. Nel frattempo, la Juventus dominava il calcio italiano, con Pietro Anastasi come capitano, mentre la famiglia Agnelli, con Gianni a capo, incarnava una leadership industriale che andava oltre la semplice azienda.

Questa realtà è oggi un ricordo affidato ai libri di storia e alle narrazioni di chi quegli anni ha vissuto: un’epoca in cui la fabbrica tirava fuori il carattere di una città e di un Paese in fase di sviluppo e trasformazione.

Da fiat a stellantis: la nascita di un colosso globale

Il gigante industriale che si chiamava Fiat non esiste più come una volta. Nel 2021 è nata Stellantis, un gruppo di dimensioni mondiali con sede legale nei Paesi Bassi, frutto della fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e il gruppo francese PSA. Questa unione ha portato alla creazione di una società che controlla quattordici marchi molto diversi tra loro, da Alfa Romeo a Peugeot, da Jeep a Maserati.

Stellantis si muove su scala globale, con stabilimenti in ventinove Paesi tra Europa, America, Africa e Asia. Nel 2022, il gruppo si è piazzato al 29º posto nella classifica mondiale Fortune Global 500 per fatturato, un segnale chiaro della sua forza commerciale.

La gestione di questa realtà richiede una guida capace di coniugare tradizione e innovazione, facendo convivere marchi storici e nuove strategie industriali dentro un contesto globale molto complesso e competitivo.

Antonio filosa, il nuovo amministratore delegato con l’occhio al sudamerica

Al timone di Stellantis è arrivato Antonio Filosa, un napoletano classe 1973, laureato in ingegneria al Politecnico di Milano. Entrato in Fiat nel 1999, ha scalato gradualmente la gerarchia arrivando, dal 2021, a far parte del team senior di Stellantis.

Filosa porta con sé un’esperienza solida soprattutto nell’area del Sudamerica, dove ha guidato le attività del gruppo ottenendo notevoli risultati in paesi come Brasile e Argentina. Questo ruolo lo ha fatto crescere professionalmente, preparando il terreno per la nomina a Ceo del colosso automobilistico europeo.

La sua leadership sarà osservata con attenzione, specie dagli addetti ai lavori italiani, che sperano possa dare un nuovo slancio alle attività e alla presenza industriale nel nostro Paese. La sfida non è semplice, ma l’esperienza maturata nel continente americano rappresenta un vantaggio per muoversi in un mercato globale articolato.

Torino e l’industria italiana nel tempo della transizione

La trasformazione del settore automobilistico ha ridisegnato la geografia industriale dell’Italia. L’immagine tradizionale di Torino come centro dell’industria automobilistica è sfumata, senza però scomparire del tutto. Stellantis conserva una dimensione italiana che resta fondamentale, anche in un mondo dove la produzione è distribuita in vari continenti.

L’automotive rimane uno snodo strategico per affrontare le grandi sfide che toccano economia, ambiente e tecnologia. Dalla mobilità elettrica alla sostenibilità, fino a nuove forme di produzione e consumo, la fabbrica del futuro deve adattarsi a ritmi e esigenze nuove senza smarrire le radici.

Antonio Filosa è chiamato a sviluppare questa eredità in un contesto dove il lavoro operaio ha cambiato volto ma resta centrale. Gli equilibri tra tradizione e innovazione sono la chiave per mantenere vivo un settore che ha segnato la storia d’Italia e oggi cerca nuove strade per affermarsi nel mondo.