La morte di papa Francesco ha aperto una nuova fase per la Chiesa cattolica, destinata a scegliere il suo successore. Oggi 7 maggio 2025, nella basilica di San Pietro, si celebra la santa messa “pro eligendo romano pontifice” che apre ufficialmente il conclave per eleggere il prossimo pontefice. L’appuntamento prelude alla prima votazione pomeridiana che segnerà l’inizio del voto da parte dei cardinali elettori. Tutto il mondo guarda a Roma per seguire questo evento che rinnova uno dei riti più antichi della religione cattolica, in un momento di attesa e tensione per il futuro della Chiesa.
La messa “pro eligendo romano pontifice”: il rito che precede il conclave
La santa messa per l’elezione del nuovo papa si svolge con una solenne celebrazione chiamata “pro eligendo romano pontifice”, officiata quest’anno dal decano del collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re. Questa funzione religiosa raduna tutti i cardinali del collegio, 252 in totale, ma alla parte di voto prenderanno parte soltanto i 133 che non hanno ancora compiuto 80 anni. La cerimonia avviene nella Cappella Papale della basilica di San Pietro e rappresenta un momento di preghiera per l’unità della Chiesa e per guidare i cuori e le menti dei cardinali verso la scelta del nuovo pontefice.
La celebrazione mattutina e la partecipazione mediatica
Stamattina, Re ha celebrato la messa davanti all’intero collegio. La celebrazione è trasmessa in diretta praticamente in tutto il mondo su Rai 1, Tv2000 e in streaming da Vatican News. Nel libretto distribuito ai partecipanti sono riportate le letture, il vangelo e le preghiere suggerite dalla Santa Sede, tutte orientate a invocare l’ispirazione dello Spirito Santo nella scelta del successore di Francesco. La messa richiama l’importanza di questo momento nella storia della Chiesa e ricorda le preghiere, le riflessioni e i delicati equilibri che accompagnano un evento che coinvolge milioni di fedeli.
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Cardinali elettori e inizio delle votazioni in cappella sistina
Dopo la celebrazione mattutina, alle 16.30 di oggi 7 maggio 2025, si svolgerà la prima votazione in cappella sistina, che darà avvio formale al conclave. Solo i cardinali elettori, cioè quelli che hanno meno di 80 anni, possono accedere a questa fase. Il decano Giovanni Battista Re, per regola, è escluso dal voto. All’ingresso in cappella i cardinali pronunciano la formula “extra omnes” che significa “tutti fuori”, impedendo a chiunque non sia eletto di partecipare alla procedura elettorale.
Modalità di voto e quorum necessario
Il processo procede a scrutinio segreto e nominale. Per eleggere il nuovo pontefice serve un quorum di almeno due terzi più uno, cioè 89 voti. La votazione si svolge in segreto e al termine i voti vengono bruciati: se il fumo è nero, la scelta non è andata a buon fine. Se il fumo è bianco, significa che il nuovo papa è stato eletto. È previsto un solo voto in questa prima giornata del conclave, con la fumata che dovrebbe apparire intorno alle 19 dal comignolo di piazza San Pietro.
Le successive votazioni saranno precedute, ogni giorno, dalla messa mattutina pro eligendo romano pontifice e dalle lodi, con i cardinali isolati dai contatti esterni per non compromettere la libertà di scelta e il carattere sacro del momento. L’attenzione, in ogni caso, resta alta in tutto il mondo cattolico, che aspetta segnali e segnature da questa scelta decisiva.
Precedenti celebrazioni per l’elezione del pontefice e il ruolo dei cardinali
La santa messa pro eligendo romano pontifice è una tradizione recente ma intensa. Nel 2013, a seguito della rinuncia di papa Benedetto XVI, il cardinale Angelo Sodano celebrò la funzione prima del conclave che portò all’elezione di papa Francesco. Nel 2005, dopo la morte di papa Giovanni Paolo II, fu lo stesso cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, a celebrare sia i funerali sia la messa pro eligendo romano pontifice.
Omelie e riflessioni nei conclavi recenti
In queste occasioni, i prelati hanno sottolineato la centralità dello Spirito Santo e della misericordia di Cristo nel cuore del processo elettorale. Nella sua omelia prima del conclave 2005, Ratzinger invitava a cercare un pastore che conducesse la Chiesa alla conoscenza di Cristo. Quelle parole si tradussero nel suo lavoro di pontefice, con una guida improntata alla dottrina e alla spiritualità. Sodano, nella cerimonia del 2013, richiamò la potenza della preghiera come sostegno nei momenti “gravi” per la Chiesa, auspici che si sono dimostrati importanti nel pontificato di Francesco.
Quest’anno il cardinale Re, decano del collegio dei cardinali, ha il compito di guidare la messa che apre questo momento storico, rimarcando ancora una volta la dispensa di preghiera, riflessione e comunione spirituale che accompagna la scelta di chi guiderà la Chiesa cattolica nei prossimi anni. Quello che seguirà nelle prossime ore sarà un passaggio delicato con radicamento profondo nella tradizione, nel rispetto delle regole e nelle attese globali.
La fumata che si alzerà poco prima della sera di oggi sarà osservata da tutto il mondo. Seguiranno giorni di votazioni e preghiere, in un clima sospeso dove il silenzio della cappella sistina si carica di responsabilità e speranze per la comunità cristiana universale.