Il caso di Aaron Engl, il giovane boscaiolo trovato morto in circostanze drammatiche il 18 agosto a Bolzano, ha avuto una nuova svolta secondo gli ultimi accertamenti della Procura locale. La morte, inizialmente sospettata come un omicidio violento, sarebbe invece il tragico risultato di un incidente avvenuto durante una notte di assunzione di sostanze allucinogene a un rave party. Le indagini, basate sui rilievi tecnici e sulle analisi tossicologiche, hanno escluso qualsiasi responsabilità di terzi, aprendo un nuovo capitolo sulla vicenda.
Ricostruzione degli eventi: la notte prima del ritrovamento di aaron engl
Nella notte tra il 17 e il 18 agosto, Aaron Engl avrebbe partecipato a un rave party nei dintorni di Bolzano, un evento clandestino dove si consumano spesso droghe e si vive un clima di euforia. Testimoni hanno riferito di aver visto il giovane in stato di alterazione dovuta all’assunzione di allucinogeni, con segnali di malessere già manifestati durante la serata. Al termine della festa, Aaron si sarebbe separato dal gruppo, forse sentendosi male, e avrebbe guidato fino al luogo dove il suo corpo è stato rinvenuto.
I tabulati telefonici confermano che il giovane era solo nelle ultime ore prima della morte. Nessun contatto con amici o familiari è stato rilevato dopo la separazione dalla comitiva. Questo elemento ha permesso agli inquirenti di escludere la presenza di altre persone coinvolte direttamente nell’evento tragico. Nel momento del rinvenimento il ragazzo non mostrava segni di colluttazione o di aggressione da parte di terzi.
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I dettagli tecnici: la motosega e le cause del decesso
Un elemento chiave della ricostruzione è stata la motosega trovata accanto al corpo di Aaron Engl. Strumento abituale nel lavoro del giovane boscaiolo, la motosega portava soltanto le sue impronte digitali. Il consulente tecnico che ha analizzato la scena ha sottolineato come, durante lo stato di alterazione causato dalle droghe, il ragazzo abbia appoggiato l’attrezzo acceso sulla spalla sinistra, causando una ferita grave ma accidentale.
L’autopsia ha indicato come causa della morte uno “shock neurogeno secondario a decapitazione incompleta”, ossia una lesione traumatica gravissima non frutto di un’aggressione ma di un incidente. Questa definizione medica spiega il tipo di danno letale riscontrato, che sembra compatibile con l’uso sbagliato e incontrollato della motosega. La dinamica ricostruita esclude dunque la presenza di un atto volontario da parte di terzi.
Le reazioni della famiglia e gli sviluppi delle indagini
L’avvocato della famiglia Engl ha parlato di “errori durante le indagini”, un riferimento a fasi passate che non hanno pienamente chiarito la vicenda nei suoi primi momenti. Le famiglie coinvolte nei casi di cronaca spesso affrontano momenti molto complicati, e in questo caso la realtà emersa ha scosso profondamente parenti e amici.
Gli inquirenti hanno lavorato con attenzione per verificare ogni indizio, dai tabulati telefonici alle testimonianze raccolte durante il sopralluogo sul luogo del ritrovamento. Data la particolare natura del caso, non sono mancati interrogativi su possibili coinvolgimenti esterni, ma al momento le prove sostengono la versione di un incidente doloroso e non di un delitto intenzionale.
Il contesto dei rave party e i rischi evidenziati
Il contesto dei rave party, come in altri episodi precedenti, ha mostrato rischi non marginali legati al consumo di sostanze psicotrope e all’uso improprio di utensili potenzialmente pericolosi. Questo episodio mette in luce l’importanza di un approccio più attento alla sicurezza personale in situazioni di festa e alterazione psicofisica.
L’attenzione degli investigatori rimane alta, mentre la Procura di Bolzano si concentra su un quadro che esclude al momento la presenza di altri coinvolti e segna un passo avanti importante nel chiarimento della morte di Aaron Engl.