la pasticceria century bakery di bridgeton vieta l’ingresso a chi indossa profumi molto forti per tutelare i dipendenti

La century bakery di Bridgeton, New Jersey, vieta profumi intensi per proteggere la salute dei dipendenti con asma e allergie, suscitando reazioni contrastanti tra i clienti.
La Century Bakery di Bridgeton, New Jersey, vieta l’ingresso a clienti con profumi intensi per proteggere la salute dei dipendenti con asma e allergie, suscitando reazioni contrastanti tra sostenitori e critici. - Unita.tv

La century bakery, una storica pasticceria di bridgeton nel new jersey aperta negli anni ’30, ha adottato una regola singolare e al centro del dibattito: vieta l’accesso ai clienti che indossano profumi molto intensi o che ne abbiano spruzzata un’intera bottiglietta addosso. Dietro questa decisione non c’è un capriccio, ma una scelta pensata per proteggere la salute di chi lavora nel punto vendita, in particolare di chi soffre di asma e allergie stagionali. La notizia ha fatto rapidamente il giro del web, suscitando opinioni contrastanti.

Il divieto di profumi forti come misura di tutela per i lavoratori

Century bakery serve da quasi un secolo dolciumi e prodotti da forno, ma l’ultimo aggiornamento delle sue regole interne ha attirato l’attenzione ben oltre la città. La pasticceria ha informato i clienti tramite un post su facebook, chiedendo a chi usa fragranze molto forti di preferire il ritiro in auto, per evitare di entrare nel locale. L’obiettivo è proteggere i dipendenti che soffrono di asma, una condizione che peggiora nel periodo della fioritura, quindi proprio ora, tra maggio e giugno, quando i pollini raggiungono i livelli più alti nell’aria.

I profumi intensi, uniti all’alta concentrazione di polline, rischiano di aggravare problemi respiratori ai lavoratori, provocando attacchi di tosse, difficoltà di respiro e fastidi che possono durare a lungo, anche dopo il passaggio del cliente. Per questo la pasticceria ha deciso di intervenire con questa misura preventiva e di sensibilizzazione. La richiesta, secondo il direttore della century bakery, non si traduce in una forma di esclusione rigida, ma in uno sprone al rispetto reciproco, per salvaguardare chi ogni giorno maneggia cibo e accoglie clienti.

Reazioni contrastanti al divieto di profumi nella pasticceria

La decisione non è passata inosservata e ha diviso chi ha seguito la vicenda. Molti utenti hanno manifestato apprezzamento per la scelta di proteggere la salute dei dipendenti, come testimonia il commento di una cliente che ha scritto “di sentirsi più sicura ad entrare in un ambiente dove si tiene conto di queste esigenze.” Questo feedback sottolinea l’importanza di spazi accessibili anche per chi si trova in condizioni delicate.

Altri invece hanno criticato la misura, ritenendola difficile da applicare e potenzialmente discriminatoria. Un commento riportava dubbi sull’idea di stabilire chi abbia o meno odorato un profumo e manifestava scandalo per un divieto del genere. La pasticceria ha precisato che non vuole creare un filtro rigido all’ingresso, ma punta sul buon senso dei clienti, affinché siano consapevoli dell’impatto che certi odori possono avere su persone con problemi respiratori.

Questo equilibrio delicato tra accoglienza e tutela sanitaria è al centro del confronto, soprattutto considerando che la gestione dell’ambiente interno deve contemperare esigenze sanitarie con quelle dei consumatori.

Il ruolo delle allergie stagionali nelle scelte di chi lavora nei negozi

Il periodo primaverile, in particolare i mesi di maggio e giugno, rappresenta una fase critica per chi soffre di allergie ai pollini. L’aumento delle temperature amplifica i sintomi tipici: naso chiuso, starnuti frequenti, occhi gonfi, difficoltà a respirare. Questi disturbi si riflettono anche sulla qualità del lavoro e sul benessere psicofisico delle persone coinvolte.

Per i dipendenti della century bakery, costretti a restare molte ore in un locale in cui possono diffondersi profumi forti, la situazione si complica. Un profumo concentrato spruzzato all’interno lascia tracce nell’aria, prolungando l’esposizione ai composti volatili che irritano le vie respiratorie. Il divieto dunque si basa su evidenze concrete, volte a ridurre gli agenti scatenanti di crisi asmatiche e allergie, tutelando la salute dei lavoratori e garantendo un ambiente più sereno.

Questa scelta rappresenta un caso particolare ma significativo di come l’ambiente di lavoro, anche nel commercio al dettaglio, debba tenere conto di fattori sanitari spesso sottovalutati, rimettendo al centro le condizioni di chi quotidianamente si confronta con clienti e colleghi.

La responsabilità dei clienti nel rispetto delle regole del locale

Al centro della vicenda resta la richiesta rivolta ai clienti di evitare l’uso di profumi forti prima di entrare nel negozio. La pasticceria stessa ammette che non ha mezzi per controllare o misurare la concentrazione di odori su una persona, ma si affida al senso civico e al rispetto per chi lavora. La speranza è che chi frequenta la century bakery accolga il messaggio come una necessità dettata dalle condizioni dei dipendenti, garantendo così un ambiente più sano per tutti.

Una simile raccomandazione pone l’attenzione su un tema più ampio, quello della convivenza e del rispetto in spazi pubblici e commerciali, dove anche piccoli gesti possono fare la differenza. Il ruolo del consumatore, in questi casi, è diventare parte attiva nel mantenere gli standard di sicurezza e benessere, senza trasformare l’atto di entrare in una semplice operazione commerciale.

Questa situazione ben riflette le difficoltà di gestire ambienti aperti al pubblico in periodi di particolare fragilità per alcune categorie di persone e indica che la sensibilità può spostare equilibri e abitudini consolidati.