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La lega guadagna terreno nei sondaggi mentre meloni resta stabile al 39% prima dei ballottaggi 2025

Il quadro politico italiano si complica con il centrodestra in crescita grazie alla Lega e Fratelli d’Italia, mentre il centrosinistra recupera terreno con il PD, ma i partiti minori faticano.

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L'articolo analizza il clima politico italiano prima dei ballottaggi e referendum di giugno 2025, evidenziando la crescita della Lega, la stabilità di Fratelli d’Italia, il recupero del Pd e le incertezze nei partiti centristi, con uno scenario elettorale ancora fluido e incerto. - Unita.tv

Nei giorni che precedono i ballottaggi delle amministrative e i referendum di giugno 2025, il quadro politico italiano mostra segnali contrastanti per le principali forze del centrodestra e del centrosinistra. Nonostante la sospensione temporanea della supermedia dei sondaggi da parte di YouTrend per AGI, emergono indicazioni importanti dall’analisi delle rilevazioni più recenti, in particolare quelle raccolte da Termometro Politico. Questo periodo segna un momento cruciale che anticipa le nuove sfide elettorali, con una particolare attenzione ai movimenti dei consensi tra la Lega, Fratelli d’Italia e il Partito Democratico.

I dati più recenti sui partiti del centrodestra: la lega supera forza italia ma restano segnali di difficoltà nei grandi comuni

Tra il 18 e il 24 maggio 2025, i sondaggi raccolti raccontano di una Lega in crescita rispetto alle ultime rilevazioni. Il partito guidato da Matteo Salvini segna una media del 8,7%, leggermente superiore a quella di Forza Italia, ferma all’8,5%. Questo rovesciamento di posizione tra i due partiti risulta significativo, considerando che nel 2024 Forza Italia aveva spesso un vantaggio nei sondaggi rispetto alla Lega. Non a caso, Fratelli d’Italia rimane la forza principale del centrodestra, conservando una media attorno al 30%, con Giorgia Meloni che mantiene appunto una stabilità sul 39%, sfiorando quasi la soglia del 30% nel dato più basso rilevato da Demos.

Riflessioni sul primo turno delle amministrative 2025

Nonostante i buoni risultati in termini di percentuali nazionali, il centrodestra ha subito importanti sconfitte nel primo turno delle amministrative 2025, perdendo diversi grandi Comuni. Questi dati delineano un quadro ambivalente: un centrodestra forte ma alle prese con divergenze e difficoltà a consolidare la propria presenza territoriale. Tra le questioni interne spiccano i rapporti tesi nel governo, con tensioni tra il ministro Giorgetti, salviniani e gli alleati di Forza Italia e PD, soprattutto dopo le dichiarazioni di Giorgetti su Bpm-Unicredit che coinvolgono il ruolo del golden power e il ministero dell’Economia.

La stabilità del campo progressista con la leggera ripresa del pd e il ruolo incerto dei partiti centristi

L’altro lato della scena politica mostra un campo largo progressista che, nella media ponderata proposta da Termometro Politico, non muta sostanzialmente i propri consensi rispetto a prima delle amministrative 2025. Restano stabili, ma con alcune variazioni importanti. Il Partito Democratico torna a crescere, raggiungendo ora una media del 21,7%. Questo recupero arriva dopo settimane di calo e pare indicare una nuova attenzione degli elettori moderati verso la leadership di Elly Schlein.

Al contempo, il Movimento 5 stelle si mantiene invece sotto il 12,2%, confermando un trend di difficoltà in seguito al deludente risultato delle amministrative. L’Alleanza Verdi-Sinistra continua a perdere consensi e si attesta intorno al 6,1%, penalizzata in parte dai risultati delle urne e da divisioni interne. In questo contesto, i partiti centristi come PiùEuropa, Italia Viva e Azione non superano la soglia necessaria per accedere al parlamento. Magi ha una media al 2%, Renzi si attesta al 2,7%, mentre Calenda resta stabile al 3,4%, oscillando tra alleanze future con centrodestra o centrosinistra. Questa situazione continua a generare incertezza sulla configurazione delle alleanze parlamentari per le prossime fasi politiche.

Incertezza e alleanze parlamentari

La confusione e l’indecisione nel mondo centrista restano un punto interrogativo della prossima legislatura e complicano i rapporti interni del campo largo.

Lo scenario in vista delle amministrative e referendum di giugno: riflessioni sui trend emersi e futuro politico

La pausa nella produzione di nuovi sondaggi durante questa mini-campagna elettorale anticipa eventi decisivi nel calendario politico italiano. I ballottaggi delle amministrative del 2025 e i referendum dei primi giorni di giugno rappresentano momenti da cui la situazione politica potrebbe mutare sensibilmente. Le rilevazioni delle ultime settimane evidenziano un centrodestra saldo su alcuni numeri, soprattutto grazie a Fratelli d’Italia e alla crescita della Lega, ma frenato da perdite concrete sul territorio nelle grandi città.

Dall’altro lato, il centrosinistra sembra recuperare un minimo di slancio tramite il Pd, anche se i protagonisti più piccoli registrano una stagnazione o un calo, con impatti che potrebbero pesare sulla costruzione di maggioranze future. La confusione e l’indecisione nel mondo centrista restano un punto interrogativo della prossima legislatura e complicano i rapporti interni del campo largo. Nel frattempo, le tensioni interne alla coalizione di governo mostrano un clima complesso che potrebbe riflettersi nei prossimi confronti istituzionali, soprattutto considerando le critiche e i moniti arrivati da diverse figure chiave nei giorni scorsi.

Uno scenario incerto e fluido

Lo scenario politico italiano a pochi giorni dai verdetti delle urne resta quindi incerto e fluido. La crescita della Lega e la stabilità di Fratelli d’Italia incontrano la crescita moderata del Pd e la debolezza complessiva dei partiti minori. L’evoluzione delle alleanze e gli equilibri interni saranno elementi decisivi per capire come si svilupperanno i rapporti di forza e le strategie future del paese.