la figura di san giovanni d’avila e la sua eredità nella chiesa cattolica il 10 maggio

Il 10 maggio la chiesa cattolica celebra san Giovanni d’Avila, predicatore spagnolo del sedicesimo secolo, riconosciuto da Papa Francesco per il suo contributo alla riforma cattolica e alla diffusione della fede in Spagna.
Il 10 maggio la Chiesa cattolica celebra san Giovanni d’Avila, predicatore spagnolo del XVI secolo e dottore della Chiesa, riconosciuto da papa Francesco nel 2021 per il suo contributo alla riforma cattolica e alla diffusione della fede in Andalusia. - Unita.tv

Il 10 maggio di ogni anno la chiesa cattolica celebra san giovanni d’avila, predicatore spagnolo del sedicesimo secolo e dottore della chiesa. Questa ricorrenza è stata istituita solo nel 2021 da papa francesco, che ha voluto riconoscere il valore spirituale e apostolico di questo santo noto come “l’apostolo dell’andalusia”. La sua vita e il suo lavoro hanno segnato la storia della riforma cattolica e la diffusione della fede in spagna.

La vita e le origini di san giovanni d’avila

Giovanni d’avila nacque il 6 gennaio 1499 ad almodóvar del campo, cittadina della contea di castiglia, in spagna. I suoi genitori appartenevano alla nobiltà locale, ma entrambi morirono quando lui era ancora giovane. Inizialmente seguì il percorso di studi richiesto dalla famiglia, iscrizione alla facoltà di giurisprudenza, ma presto capì che la sua vocazione era la vita religiosa. Iniziò quindi a studiare teologia e filosofia, preparandosi a un cammino diverso da quello previsto.

Ordinazione e missione

All’età di 26 anni raggiunse l’ordinazione sacerdotale. La sua eloquenza e capacità di comunicazione emersero velocemente. Il vescovo di siviglia gli affidò la missione di predicare in tutta l’andalusia, ruolo che svolse per oltre dieci anni. La sua oratoria coinvolgeva folle numerose, ma non mancò di incontrare resistenze. Fu anche sottoposto a indagine dall’inquisizione, da cui uscì però scagionato. Quei momenti difficili non fermarono la sua azione.

La predicazione e il contributo spirituale durante e dopo la prigionia

Durante la prigionia, durata alcune settimane, giovanni d’avila si dedicò alla scrittura di testi religiosi sui temi della vita spirituale, riflessioni che hanno avuto larga diffusione nel tempo. Tornato libero egli riprese la predicazione con rinnovato vigore. La popolazione dell’andalusia lo accolse con calore, riconoscendo la profondità del suo messaggio. Nonostante una malattia che lo accompagnò negli ultimi anni, continuò la sua intensa attività per altri 15 anni fino alla morte, avvenuta il 10 maggio 1569 a montilla.

Il suo lavoro apostolico si inserisce in un periodo di riforma interna della chiesa cattolica, accanto a figure come ignazio di loyola, francesco borgia e santa teresa d’avila. Nel corso del tempo furono riconosciuti ufficialmente i suoi meriti: beatificato nel 1894 da papa leone xiii, proclamato santo da papa paolo vi nel 1970, e infine dottore della chiesa nel 2012 da papa benedetto xvi.

Malattia e perseveranza

Nonostante le difficoltà fisiche, san giovanni d’avila continuò a impegnarsi nella sua missione. La sua dedizione è spesso citata come esempio di fede e resilienza.

Almodóvar del campo, tra memoria storica e luoghi di culto

Almodóvar del campo è una cittadina di circa 6.400 abitanti nella comunità autonoma di castiglia-la mancia. Qui san giovanni d’avila è ancora ricordato con affetto anche se non è patrono in altre località italiane né vi si tengono feste dedicate. La città presenta due luoghi rilevanti: il museo palmero, che contiene opere del pittore alfredo palmero, e la iglesia de la asuncion. Questa chiesa è il fulcro religioso più importante, costruita in stile gotico-rinascimentale. Ogni anno accoglie migliaia di fedeli in occasione di ricorrenze religiose di rilievo.

Questi luoghi testimoniano sia il valore culturale che spirituale legato alla figura di san giovanni d’avila e riflettono l’identità storica di questa piccola comunità spagnola.

Il museo palmero e la iglesia de la asuncion

Luoghi come questi mantengono viva la memoria storica e spirituale legata a san giovanni d’avila.

Altri santi commemorati dalla chiesa cattolica il 10 maggio

Oltre alla memoria di san giovanni d’avila, il 10 maggio la chiesa cattolica onora altri santi e beati. Tra questi sant’alfio, martire ucciso durante la persecuzione di valeriano nel 253 d.C. Si ricordano anche sant’amalario fortunato di treviri, vescovo e teologo del nono secolo, e beato antonio da norcia, laico francescano morto nel quattordicesimo secolo.

Il calendario liturgico include inoltre sant’aureliano di limoges, un sacerdote convertito dal paganesimo, e beato basilio aftenie, vescovo e martire della chiesa greco-cattolica romena. Questi personaggi completano le celebrazioni di questa giornata, ricca di riferimenti storici e spirituali in varie parti del mondo cattolico.