La corte costituzionale della romania conferma la regolarità del voto e respinge il ricorso di george simion sulle elezioni presidenziali
La corte costituzionale della Romania respinge il ricorso di George Simion contro le elezioni presidenziali del 2025, confermando la vittoria di Nicușor Dan e la regolarità del voto.

La Corte costituzionale romena ha respinto all'unanimità il ricorso di George Simion contro le elezioni presidenziali di maggio 2025, confermando la vittoria di Nicușor Dan e la regolarità del voto. - Unita.tv
La corte costituzionale della romania ha annunciato la bocciatura all’unanimità del ricorso presentato da george simion, leader dell’alleanza per l’unione dei romeni , che pretendeva di annullare le elezioni presidenziali di maggio 2025 a causa di presunte irregolarità e interferenze straniere. La sentenza, ufficializzata nei giorni scorsi, mette la parola fine alle polemiche nate dopo il ballottaggio che ha visto la vittoria del sindaco di bucarest nicușor dan con il 53,6% delle preferenze, contro il 46,4% ottenuto proprio da simion. L’ufficio elettorale centrale ha già ricevuto il verdetto, confermando così la validità e la regolarità delle procedure.
Il voto presidenziale e il ricorso di george simion: cosa è successo
Il secondo turno delle elezioni presidenziali, svoltosi a maggio 2025, ha messo di fronte nicușor dan, sindaco di bucarest, e george simion, leader di aur. Al termine dello spoglio, dan ha ottenuto la maggioranza dei voti con il 53,6%, sfidando la proposta politica nazionalista e più dura di simion, che si è fermato al 46,4%. Subito dopo, simion ha depositato un ricorso di venti pagine presso la corte costituzionale, denunciando interferenze straniere che avrebbero influenzato il voto. Nel dettaglio, l’ex parlamentare ha puntato il dito contro la francia e la moldavia, accusandole di aver favorito il risultato del candidato centrista attraverso operazioni di compravendita di voti e irregolarità nelle liste elettorali, tra cui la presenza di persone decedute durante il ballottaggio.
Accuse di interferenze e violazioni
Tra le accuse principali, simion ha sostenuto che questi fattori avrebbero minato la trasparenza del processo elettorale in modo simile a quanto avvenuto durante le elezioni di novembre 2024, poi annullate per interferenze esterne documentate. Per questo aveva chiesto alla corte l’annullamento completo della consultazione, reclamando un’indagine più approfondita. L’ostacolo più grande per la sua posizione era però la mancanza di prove concrete a sostegno delle denunce, che la corte ha analizzato con attenzione prima di prendere la decisione definitiva.
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La decisione della corte costituzionale e le sue motivazioni
La corte costituzionale romena, dopo aver esaminato il ricorso, ha respinto la petizione di george simion per infondatezza, bocciando così le accuse di ingerenze straniere e falsificazioni. I giudici hanno chiarito che la procedura elettorale è stata svolta nel rispetto delle norme costituzionali e della legislazione vigente, senza evidenze che confermassero manipolazioni o irregolarità tali da compromettere il risultato. Il verdetto è stato unanime, sottolineando la solidità delle garanzie istituzionali durante il voto.
Differenze rispetto al 2024
L’esito della decisione rappresenta un momento importante della politica romena, soprattutto dopo il precedente di novembre 2024, quando una consultazione elettorale era stata annullata proprio per accertate interferenze provenienti dall’estero. Questa volta il controllo giuridico ha confermato la regolarità del voto di maggio, smentendo le accuse di simion e consolidando la legittimità di nicușor dan come presidente eletto. Il documento ufficiale è già stato inviato all’ufficio elettorale centrale per la convalida formale del risultato, utile all’insediamento del nuovo capo dello stato.
Implicazioni politiche e futuro di nicușor dan in romania
Con la conferma da parte della corte costituzionale, nicușor dan potrà procedere agli ultimi passaggi burocratici per l’insediamento alla presidenza. Il sindaco di bucarest, noto per una posizione centrista e orientata verso l’europa, ottiene così il riconoscimento formale di una vittoria sostenuta dal consenso popolare. Il successo, oltre che personale, rappresenta un segnale chiaro nel panorama politico romeno, che ha vissuto tensioni e contestazioni dopo la tornata elettorale.
Il fronte nazionalista rappresentato da simion perde così la battaglia legale che avrebbe messo in discussione la validità del voto. La corte ha escluso la possibilità di ulteriori ricorsi, chiudendo definitivamente la questione. Dan potrà concentrarsi sulla gestione del mandato, che arriva in un momento delicato anche per le relazioni internazionali della romania. La sentenza rafforza il ruolo delle istituzioni nella supervisione dei processi democratici e mette a tacere dubbi e sospetti posti nel dibattito pubblico da parte degli sconfitti.
Le accuse di simion e il contesto delle elezioni in romania
George simion aveva puntato molto sulla presunta ingerenza di francia e moldavia nel voto, motivando il ricorso con la volontà di tutelare la sovranità elettorale. Nel corso della campagna, aveva denunciato episodi di compravendita di voti, attribuendo a paesi confinanti un ruolo attivo nella manipolazione dei risultati. Aveva anche segnalato anomalie nelle liste elettorali, tra cui la votazione da parte di deceduti, elementi che a suo avviso compromettevano la legittimità del ballottaggio del 18 maggio.
Malgrado queste accuse, la corte costituzionale non ha trovato elementi sufficienti in grado di dimostrare tali sospetti. La documentazione presentata da simion non ha retto all’esame tacito dei giudici, che hanno richiesto prove concrete. Il confronto con novembre 2024, quando elezioni sono state sospese per casi reali di interferenza, ha reso ancor più stringenti i controlli. Questa distinzione ha chiarito che, secondo gli organismi giudiziari, il voto di maggio si è svolto nel rispetto delle regole senza anomalie tali da giustificare l’annullamento.
Le operazioni di riconferma del risultato elettorale hanno aperto così la strada a una stabilità istituzionale necessaria per la romania. Dopo mesi di discussioni e tensioni, la conclusione del contenzioso avviene nel segno della certezza giuridica e della continuità democratica. Il verdetto della corte si inserisce in un quadro più ampio di attenzione a garanzie e trasparenza nelle consultazioni.