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La Cisl critica i referendum sul lavoro: rischi di vuoti normativi e conseguenze negative per i lavoratori

Daniela Fumarola, segretaria della Cisl, critica i referendum abrogativi sul lavoro, evidenziando rischi di discontinuità normativa e l’importanza di riforme organiche e dialogo con le parti sociali.

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Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, critica i referendum abrogativi sul lavoro, evidenziando rischi di vuoti normativi e frammentazione senza riforme organiche, e invita a un confronto serio su salario minimo, partecipazione sindacale e rinnovo contratti pubblici. - Unita.tv

Il dibattito intorno ai referendum abrogativi sul lavoro si infiamma, con Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, che esprime critiche precise sulle conseguenze che questi quesiti potrebbero avere sul quadro normativo e sulle condizioni dei lavoratori. Le sue osservazioni riguardano in particolare il rischio di creare discontinuità senza corrispondenti riforme organiche, oltre alla necessità di un confronto più serio su temi fondamentali come il salario minimo e la partecipazione sindacale.

Analisi critica dei referendum abrogativi sul lavoro: cosa ha detto daniela fumarola

Daniela Fumarola ha commentato il senso dei referendum in programma, sottolineando che la posizione della Cisl non è di schierarsi contro o a favore dei quesiti, ma di richiamare l’attenzione sui limiti dello strumento referendario. Secondo lei, i referendum abrogativi affidati a temi delicati come la riforma del lavoro rischiano di produrre “vuoti normativi”, cioè la cancellazione di articoli senza un progetto di legge alternativo efficace. In particolare, sul Jobs Act, Fumarola ha ricordato che l’eventuale abrogazione non riporterebbe all’articolo 18 ma alla legge Monti-Fornero, più restrittiva nei confronti dei lavoratori. Questo significherebbe, tra l’altro, una possibile riduzione delle indennità in caso di licenziamenti ingiustificati.

Riforme organiche e confronto con le parti sociali

La segretaria ha insistito sulla necessità di riforme organiche da discutere insieme alle parti sociali, piuttosto che tentativi di modifiche radicali e frammentarie. Ha inoltre richiamato la cautela rispetto alla modifica della legge sulla cittadinanza, che a suo giudizio potrebbe lasciare “buchi e incongruenze”.

Il salario minimo e i rischi legati all’aumento dei contratti non regolari

Uno degli aspetti più discussi nel dibattito sul lavoro riguarda il salario minimo legale. Daniela Fumarola ha espresso preoccupazioni che meritano attenzione. Secondo lei, l’introduzione di un salario minimo fisso potrebbe spingere molte imprese a uscire dalla contrattazione collettiva per non superare i nuovi limiti, aumentando così il lavoro nero e comprimendo i salari della fascia media dei lavoratori.

Questo scenario, osserva Fumarola, non aiuterebbe a migliorare le condizioni di chi già si trova in situazioni di precarietà o con paghe basse. Il nodo vero resta quello di intervenire sulle competenze e sulla formazione, due strumenti ritenuti più efficaci per incidere su reddito e stabilità occupazionale. Anche la redistribuzione della ricchezza con salari più alti e orari più flessibili appare una strada più concreta di quella garantita dall’innalzamento meccanico dei minimi salariali.

Il rischio della frammentazione del mercato del lavoro

La preoccupazione è che l’aumento dei contratti non regolari possa minare la coesione sociale e il potere d’acquisto di molti lavoratori, sottolinea la segretaria.

Partecipazione dei lavoratori e rinnovo dei contratti nella pubblica amministrazione

Un tema che Fumarola ha toccato riguarda la legge sulla partecipazione dei lavoratori alle decisioni aziendali, indicata come differente rispetto ai quesiti referendari proposti da altre organizzazioni come Cgil e Pd. La segretaria della Cisl ha spiegato che questo tipo di intervento dovrebbe essere sviluppato con un dialogo più ampio, coinvolgendo attivamente le parti sociali per evitare incertezze legislative.

Inoltre ha richiamato l’attenzione sulla situazione dei lavoratori della pubblica amministrazione, sottolineando l’urgenza di rinnovare i contratti scaduti. Per Fumarola, bloccare questi rinnovi si tradurrebbe nel negare aumenti salariali a moltissimi dipendenti pubblici, anche nel settore sanitario, ancora provato dalle difficoltà emerse durante la pandemia di Covid-19. La necessità di aggiornare quegli accordi è quindi collegata anche al riconoscimento del valore e dei sacrifici fatti in questi anni.

La posizione della cisl e il clima intorno ai referendum: un invito alla responsabilità

La Cisl si è mantenuta distaccata dallo scontro acceso che si è creato intorno al referendum, evitando campagne a favore o contro i quesiti. Daniela Fumarola ha chiesto di abbassare i toni e di evitare quel “clima da stadio” che non aiuta ad affrontare con lucidità temi che riguardano milioni di lavoratori.

Ha ribadito che il centro dell’attenzione dovrebbe essere posto su riforme strutturate, che migliorino effettivamente le condizioni di lavoro, puntando sulla formazione e su salari più equi e orari più flessibili, senza affidarsi a soluzioni d’emergenza che rischiano di peggiorare la situazione.

Attraverso queste osservazioni, la Cisl mira a stimolare un dialogo più ampio e costruttivo, evitando scelte frettolose che potrebbero provocare effetti indesiderati sul mercato del lavoro italiano.