La Cina punta sull’autosufficienza tecnologica e ristrutturazione economica nel 14° piano quinquennale 2021-2025
La Cina si prepara a concludere il 14° piano quinquennale, puntando su autosufficienza tecnologica, crescita sostenibile e stabilità sociale, mentre affronta sfide interne e tensioni con gli Stati Uniti.

La Cina conclude il 14° piano quinquennale (2021-2025) puntando su crescita sostenibile, autosufficienza tecnologica e innovazione, in un contesto di forte competizione con gli Stati Uniti e sfide interne economiche e sociali. - Unita.tv
La Cina si avvicina alla conclusione del suo 14° piano quinquennale, un documento che definisce gli obiettivi economici, sociali e industriali dal 2021 al 2025. Questa strategia segna una fase delicata per il paese, con la necessità di rispondere a sfide interne e pressioni internazionali, soprattutto dalla competizione con gli Stati Uniti. Il presidente Xi Jinping ha ribadito l’importanza di rafforzare l’autosufficienza tecnologica come elemento chiave per la crescita futura e per consolidare la posizione globale della Cina.
Sfide economiche e ridefinizione della crescita nel piano
Negli ultimi anni, la crescita cinese ha rallentato rispetto ai ritmi degli anni passati ma resta ancora una delle più alte al mondo. Il modello che ha privilegiato volumi di esportazioni e sviluppo industriale intenso comincia a mostrare limiti. La leadership ha quindi deciso di orientare l’economia verso produzioni di maggiore qualità, puntando su innovazioni tecnologiche e riducendo la dipendenza da input esterni. Il presidente Xi ha sottolineato la necessità di sviluppare le cosiddette “nuove forze produttive”, come i semiconduttori, l’intelligenza artificiale e le tecnologie per l’energia pulita.
Target di crescita e strategie finanziarie
Il rapporto del premier Li Qiang ha fissato un target di crescita del PIL attorno al 5% entro il 2025, un obiettivo più prudente rispetto agli anni precedenti. Tale cifra riflette la volontà di consolidare i risultati invece che inseguire tassi elevati senza controllo. Per sostenere questo percorso, il deficit pubblico è stato programmato al 4%, una cifra superiore agli anni recenti, destinata a finanziare investimenti strategici in settori innovativi e green.
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Questa scelta indica come la Cina stia puntando a un modello meno dipendente dall’export e maggiormente basato sulla domanda interna e sul rafforzamento delle tecnologie chiave.
La ricerca dell’autosufficienza tecnologica nella sfida con gli Stati Uniti
Il tema dell’autosufficienza è centrale in questa fase, spinto soprattutto dal confronto serrato con gli Stati Uniti. Le restrizioni imposte da Washington sull’accesso cinese a chip e tecnologie avanzate hanno ampliato la volontà di Pechino di ridurre la dipendenza da prodotti esteri in aree strategiche. Xi Jinping ha definito questa necessità come parte di una strategia difensiva per proteggere lo sviluppo nazionale e rafforzare la capacità competitiva globale.
Investimenti e cooperazioni strategiche
Per questo scopo la Cina ha intensificato investimenti in campi come l’intelligenza artificiale, i semiconduttori da ultima generazione e le energie rinnovabili. Contemporaneamente Pechino promuove cooperative internazionali su base selettiva, per mantenere apertura commerciale, ma su termini più vantaggiosi. Questo approccio mira a costruire una rete economica che riduca vulnerabilità e permetta di fronteggiare le contenzioni tecnologiche con maggior autonomia.
La tensione con gli Stati Uniti, anche sul piano dei settori strategici, spinge la Cina a consolidare un sistema produttivo più solido e meno vulnerabile agli shock esterni.
Obiettivi sociali e occupazionali nel quinquennio 2021-2025
Oltre ai numeri economici, il piano quinquennale dedica attenzione alle condizioni sociali e dell’occupazione. L’obiettivo è mantenere la disoccupazione urbana intorno al 5,5% e creare almeno 12 milioni di nuovi posti di lavoro nelle aree urbane entro il 2025. Ciò sottolinea la volontà di favorire un mercato del lavoro stabile, elemento chiave per il mantenimento della coesione sociale e del sostegno interno.
La modernizzazione industriale suggerisce di puntare su tecnologie avanzate e la diffusione dell’energia verde per adottare un modello più sostenibile e competitivo. La crescita occupazionale va quindi di pari passo con l’evoluzione tecnologica, dando spazio a nuove figure professionali ad alta specializzazione.
Il quadro complessivo indica uno sforzo per migliorare le condizioni di lavoro e sviluppare capacità che alimentino la crescita a medio termine senza ricadere su un modello basato solo sul costo del lavoro o sulla quantità.
Impegno ambientale e sviluppo sostenibile all’interno del piano
L’attenzione verso l’ambiente si manifesta nel documento attraverso target precisi per la riduzione delle emissioni inquinanti e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. La Cina riconosce il bisogno di tradurre la crescita economica in un modello meno impattante sull’ecosistema. Per questo, l’industria verde è un settore cui sono destinati contributi notevoli.
Investimenti nelle tecnologie pulite
Vengono potenziati gli investimenti nelle tecnologie pulite per abbattere l’impronta di carbonio e migliorare la qualità dell’aria. Questo approccio lega sviluppo industriale e tutela ambientale, in risposta a problemi come l’inquinamento urbano che pesa su milioni di cittadini.
Lo sviluppo sostenibile non è solo un obiettivo ambientale, ma anche una strategia per mantenere la stabilità sociale a fronte delle crescenti preoccupazioni per il clima e le risorse naturali.
Relazioni internazionali e ruolo globale nel contesto di tensione con gli Stati Uniti
La Cina affronta un contesto internazionale complesso. Gli Stati Uniti hanno intensificato restrizioni commerciali e tecnologiche per rallentare l’avanzata cinese, specialmente nel campo delle alte tecnologie. Pechino reagisce rafforzando l’autonomia interna e cercando di ampliare la cooperazione economica con altri partner globali, anche per evitare di dipendere unicamente dal mercato occidentale.
La strategia cinese punta a promuovere un sistema internazionale più multipolare e inclusivo, dove Pechino vuole affermare un ruolo più influente. Questo avviene attraverso partecipazioni in organismi multilaterali e iniziative di scambio economico, che si oppongono a un modello dominato da pochi paesi.
Nel frattempo rimane alta la tensione tra le due potenze, che si riflette sulla gestione delle tecnologie e sugli scambi commerciali.
Criticità e nodi da sciogliere nel percorso del piano quinquennale
Non mancano però ostacoli nella realizzazione del piano. Primo fra tutti la crisi immobiliare che ha destabilizzato uno dei pilastri dell’economia cinese. Il governo vuole mantenere controllo e stabilità nel settore, per evitare ripercussioni negative sul sistema finanziario e sull’occupazione.
Anche le pressioni esterne restano un punto di rischio. Le restrizioni imposte da Usa e alleati sulle tecnologie avanzate complicano l’accesso a materiali e conoscenze fondamentali. Questo costringe la Cina a sviluppare soluzioni proprie, ma comporta tempi e costi elevati.
Questi elementi impongono a Pechino di trovare un equilibrio tra aspirazioni di crescita autonoma e le difficoltà di un contesto globale che resta ostile e competitivissimo.