Katerina piretti racconta a la volta buona il suo passato difficile e la rinascita dopo la dipendenza dalle droghe
Katiuscia, nome d’arte di Caterina Piretti, racconta la sua carriera nei fotoromanzi, le sfide legate alla droga e come la maternità l’abbia aiutata a rinascere e affrontare il passato.

L'intervista a Katiuscia, regina dei fotoromanzi anni '80, racconta la sua ascesa, la lotta contro la droga e la rinascita grazie alla maternità, trasformando il passato difficile in forza per il futuro. - Unita.tv
La trasmissione La Volta Buona propone quotidianamente interviste che svelano aspetti poco conosciuti di personaggi famosi. L’ultima puntata si è concentrata sugli inizi di alcune celebrità italiane dello spettacolo. Tra i racconti più intensi quello di Katiuscia, nome d’arte di Caterina Piretti, celebre regina dei fotoromanzi negli anni 80. Ha ripercorso la sua carriera, i momenti bui legati alla droga, e come la maternità le abbia dato la forza per cambiare strada.
La scoperta della fama e i primi successi nel mondo dei fotoromanzi
Katerina Piretti ha iniziato la sua carriera giovanissima, segnando un percorso particolare nel dorato mondo dello spettacolo italiano. Ha esordito a soli 5 anni in un film con Alberto Sordi, esperienza che ha aperto la strada a successi futuri. A 14 anni un direttore di fotoromanzi le ha offerto la possibilità di entrare in questo settore, dove è diventata presto una delle figure più amate. Quel periodo rappresenta per lei uno spaccato di vita fatto di guadagni improvvisi e spese altrettanto rapide. Ricorda: “Guadagnavo tantissimo ma sperperavo i soldi; ero troppo giovane, è capitato tutto all’improvviso. Viaggiavo con i miei amici, li ho portati in giro per il mondo e mi sono divertita come una pazza”.
Un ambiente brillante ma fragile
La velocità con cui è arrivato il successo non le ha dato il tempo di maturare un controllo sulle scelte economiche o personali. Quegli anni sono stati vissuti con leggerezza, immersa in un ambiente brillante ma anche fragile. L’esperienza cinematografica e quella dei fotoromanzi hanno segnato un’epoca, regalando a Katiuscia fama nazionale ma anche un senso di instabilità crescente che l’ha poi portata a scontri profondi con se stessa.
Leggi anche:
Il crollo esistenziale: le dipendenze e il lungo tunnel della droga
La fama ha avuto risvolti difficili nella vita di Katerina Piretti. Il racconto si fa più intenso quando parla del suo calo personale dovuto alla dipendenza dalle sostanze stupefacenti. Ammette che la curiosità l’ha spinta a provare droga insieme agli amici negli ambienti da lei frequentati. Definisce quegli anni come un “tunnel” durato almeno cinque anni, periodo in cui la sua vita è stata segnata dall’instabilità e da scelte rischiose.
Racconta: “Non si può scherzare con la droga ma quando non lo sai rischi di cascarci”. La droga trae in inganno soprattutto chi vive situazioni di successo improvviso senza adeguate difese o consapevolezza. Nel suo racconto anche la convivenza difficile con il marito, anch’egli tossicodipendente e psicologo, che ha contribuito a una vita fortemente disordinata e fuori controllo.
La maternità come svolta definitiva
La maternità ha rappresentato la svolta definitiva. Per lei diventare madre ha spinto a un cambiamento radicale, a uscire dal tunnel e a riprendere in mano la sua esistenza. Questo passaggio ha segnato un momento cruciale nella sua vita, smettendo di nascondersi e affrontando la realtà con coraggio. Katiuscia sottolinea come suo figlio sia stato un punto di svolta e un motivo concreto per riprendersi dalla dipendenza.
La rinascita e il difficile confronto con il passato davanti al figlio
Uno degli aspetti più delicati del racconto di Katerina Piretti riguarda il rapporto con suo figlio. Per anni il ragazzo ha creduto che sua madre fosse impegnata solo nel lavoro, senza sapere nulla della sua battaglia contro la droga. La verità è venuta a galla solo dopo la permanenza di Caterina in comunità, attraverso la rete: suo figlio ha scoperto la dipendenza tramite internet.
La cantante ha deciso allora di affrontare con sincerità il passato, raccontando tutto senza nascondere nulla. Ha ricevuto una reazione positiva e di stima, come ha spiegato nell’intervista. Il rapporto con suo figlio si è rafforzato proprio grazie a questa trasparenza e alla prova offerta dalla sua capacità di uscire dal tunnel. Katiuscia ha anche parlato dell’impegno rivolto ad aiutare altre persone in situazioni simili, mostrando una nuova dimensione di responsabilità e vicinanza verso chi affronta problemi analoghi.
Il racconto ha commosso gli ospiti di La Volta Buona e il pubblico, sottolineando come l’uscita dalla crisi personale non cancelli il passato ma lo trasformi in forza per guardare avanti. Quella di Caterina Piretti è una storia di caduta e risalita, scandita da momenti duri ma capaci di ridare significato a una vita segnata dalla fama e dal dolore.