Joe Biden attacca la politica di Trump sull’Ucraina e mette in guardia sull’alleanza con la NATO

Joe Biden critica Donald Trump per la gestione dei rapporti con Ucraina e Russia, evidenziando il rischio di concessioni pericolose e l’importanza del sostegno a Kiev per la stabilità europea.
Joe Biden critica duramente la gestione di Donald Trump nei confronti di Ucraina e Russia, denunciando concessioni pericolose a Mosca e sottolineando l'importanza del sostegno occidentale per la sicurezza europea e la coesione transatlantica. - Unita.tv

Joe Biden, nel primo colloquio a diffusione pubblica dopo la sua uscita dalla Casa Bianca, ha espresso critiche severe verso la gestione di Donald Trump nei rapporti con l’Ucraina e la Russia. L’ex presidente ha rivendicato un ruolo chiaro nel sostegno a Kiev, denunciando concessioni pericolose nei confronti di Mosca e sottolineando rischi concreti per la tenuta delle relazioni transatlantiche. Le sue parole riflettono le tensioni che ancora oggi attraversano le alleanze occidentali in un momento cruciale per la sicurezza europea.

Il paragone tra la politica di appeasement di trump e le concessioni a hitler

Joe Biden ha definito l’approccio di Donald Trump verso l’Ucraina come una forma moderna di “appeasement”, richiamando alla mente le politiche di concessione che negli anni ’30 permisero a Hitler di espandersi senza ostacoli. Nel corso dell’intervista concessa alla BBC, Biden ha spiegato che le pressioni esercitate dall’ex presidente Usa per spingere Kiev a cedere territori alla Russia rappresentano un errore che indebolisce la posizione dell’Occidente e alimenta le ambizioni di Vladimir Putin.

Secondo Biden, ogni concessione a Mosca è una vittoria per la Russia che spinge oltre i suoi confini, senza alcuna intenzione di fermarsi. “Chi pensa che Putin si fermerà, semplicemente è sciocco”, ha detto. Il rimando alle concessioni territoriali richieste da Trump, come il riconoscimento implicito dell’annessione della Crimea e di altre zone occupate, sottolinea come quella politica rischi di minare non solo l’indipendenza ucraina ma la stabilità della regione.

L’ex presidente ha inoltre parlato del deterioramento dei rapporti fra Stati Uniti ed Europa proprio sotto la guida di Trump, con un allentamento della coesione NATO che potrebbe trasformare radicalmente il conflitto in corso e la storia europea degli anni a venire. Un segnale chiaro del timore che l’affidabilità americana venga messa in discussione proprio nel momento in cui sarebbe invece urgente rinforzare la collaborazione fra alleati.

Le pressioni di trump su kiev e le proposte di pace contestate da biden

I documenti Usa rivelati di recente raccontano di richieste avanzate da Donald Trump durante la guerra in Ucraina che avrebbero previsto persino la deportazione di immigrati verso il Paese europeo, un piano surreale e contestato. Biden ha poi rigettato le proposte di pace formulate dall’ex presidente, che includevano la legittimazione delle annessioni russe come la Crimea e diverse aree occupate.

Per Biden queste soluzioni sono “inaccettabili”: i dittatori, sottolinea, non si fermano davanti alle concessioni ma sfruttano ogni debolezza per avvantaggiarsi ulteriormente. In questo quadro, il sostegno militare e politico a Kiev diventa fondamentale per mantenere viva la resistenza ucraina e prevenire un’espansione non definitiva della Russia.

Oltre alla politica estera, Biden ha espresso critiche verso le posizioni nazionaliste e talvolta bizzarre espresse da Trump, come la richiesta di riprendere il controllo del Canale di Panama o di annettere il Canada, affermazioni incompatibili con le regole democratiche e la cooperazione internazionale.

Riguardo alla sua decisione di non candidarsi nuovamente per il 2024, Biden ha ammesso che non è stata una scelta semplice. Ha però indicato come il partito Democratico potesse già contare su un candidato valido e che le dinamiche politiche negli ultimi mesi hanno preso una piega veloce che ha imposto quella decisione.

La posizione di von der leyen e il ruolo cruciale dell’ucraina per l’europa

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha ribadito più volte che la Russia rappresenta una minaccia per tutta Europa. Ha chiesto la fine delle forniture di gas russo e ha sottolineato l’importanza di un percorso chiaro per integrare l’Ucraina all’interno dell’Unione europea.

Queste posizioni evidenziano come la crisi ucraina sia percepita sul vecchio continente non solo come un problema geopolitico immediato ma anche come un banco di prova per il futuro assetto politico ed economico europeo. Lo stop al gas russo, unita al sostegno militare e diplomatica a Kiev, segnalano un cambio di rotta nella relazione fra Europa e Mosca.

Le dichiarazioni di von der Leyen si intrecciano con quelle di Biden, che vede nell’Ucraina un termometro delle alleanze occidentali. Il sostegno americano, infatti, non è soltanto un gesto di solidarietà ma un investimento strategico per mantenere una rete di alleanze e bloccare eventuali rischi di destabilizzazione di altri Paesi confinanti con la Russia.

Il sostegno militare usa e le critiche di biden allo scontro pubblico di zelensky

Durante l’intervista, Biden ha ricordato il supporto militare fornito agli ucraini dal suo governo. Ha ammesso di non aver escluso errori tattici ma ha sostenuto che gli Stati Uniti hanno garantito tutto ciò che serviva per difendere l’indipendenza di Kiev.

Non ha risparmiato critiche verso Donald Trump anche nelle sue accuse a Zelensky, che Trump qualche volta ha definito “ingrato”. Biden ha bollato come “inappropriato” lo scontro pubblico fra l’amministrazione americana e il presidente ucraino, argomento che rischia di minare la credibilità della collaborazione transatlantica.

Spiegando il punto di vista russo, Biden ha affermato che Putin considera l’Ucraina come una parte della Russia e che nessuna cessione di terreno potrà fermare le sue ambizioni. L’invasione non si ferma davanti a concessioni perché le mire sono più ampie, compresa la volontà di rimettere in discussione l’assetto europeo.

Il confronto tra l’eredità biden e i primi mesi di trump alla casa bianca

Alla domanda sui primi 100 giorni dell’amministrazione Trump, Biden ha evitato un giudizio diretto ma ha contrapposto i risultati raggiunti nel suo mandato con le difficoltà attuali. Ha ricordato un’economia in crescita e un ruolo di leadership globale degli Stati Uniti che – a suo avviso – oggi si ritrovano messe a dura prova dalle tensioni commerciali e da un progressivo smantellamento di alcune strutture istituzionali.

Sul fronte europeo, Biden ha ammonito contro la tentazione di siglare accordi con Putin, un rischio che potrebbe coinvolgere i Paesi NATO confinanti con la Russia, indebolendo la sicurezza collettiva e aprendo la strada a nuove crisi. Il richiamo finale è alle alleanze, viste come l’elemento cardine della forza americana, la cui perdita potrebbe avere conseguenze pesanti per la stabilità globale.

Questo intervento segna un nuovo capitolo nei rapporti Usa-Europa e nel modo in cui l’amministrazione americana successiva a Biden potrà definire la propria strategia di politica estera verso l’Est.