Incentivi per rimandare la pensione 2025: cosa cambia per lavoratori e requisiti per bonus in busta paga
Nel 2025, i lavoratori possono beneficiare di incentivi per posticipare la pensione, ricevendo un aumento netto in busta paga del 9,19% e accedendo a requisiti specifici per l’assegno pensionistico.

Nel 2025 restano attivi gli incentivi per i lavoratori della gestione separata Inps che posticipano la pensione, con un aumento netto in busta paga pari al 9,19% della quota contributiva, valido fino al pensionamento a 67 anni con almeno 20 anni di contributi. - Unita.tv
Nel 2025 restano confermati gli incentivi che permettono ai lavoratori di prolungare la carriera e ricevere un aumento diretto in busta paga corrispondente alla quota contributiva del 9,19%. Questa opportunità riguarda non solo chi accede alla pensione con Quota 103, ma anche chi può scegliere l’uscita anticipata dimostrando 41 anni e 10 mesi di contributi versati. L’articolo illustra in dettaglio i meccanismi di questo bonus, i requisiti necessari e come richiederlo.
Incentivi per rimandare la pensione: come funziona il bonus in busta paga
Chi decide di posticipare l’accesso alla pensione continua a versare i contributi, ma non è tenuto a sostenere personalmente la quota del 9,19% del salario mensile. Invece di dirigere questa somma all’ente previdenziale, il lavoratore vedrà un incremento netto sullo stipendio, pari proprio a questa percentuale. È importante evidenziare che la parte relativa al datore di lavoro resta invariata e non influisce sulla variazione della retribuzione.
Per avere diritto a questo aumento, il lavoratore deve essere iscritto alla gestione separata Inps, una condizione indispensabile per beneficiare del trattamento. Occorre inoltre aver maturato i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia o per situazioni collegate a invalidità o diritti dei superstiti. Il bonus è esente da qualsivoglia tassazione, restando quindi completamente netto in busta paga, senza alcuno scossone fiscale per il beneficiario.
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Meccanismo dell’incentivo
Questo incentivo mira a ricompensare la scelta di prolungare la vita lavorativa, offrendo una forma di compenso immediato invece del normale accredito pensionistico post-lavorativo.
Beneficiari e requisiti richiesti per usufruire degli incentivi 2025
Il gruppo di lavoratori che può accedere all’incentivo comprende chi si trova nelle condizioni di anticipare la pensione attraverso il versamento di 41 anni e 10 mesi di contributi, ampliando così la platea rispetto a chi solo poteva farlo con Quota 103. La legge prevede che il lavoratore debba essere nella gestione separata e deve aver maturato i diritti per il trattamento pensionistico relativo alla vecchiaia, alle prestazioni per invalidità o per i superstiti.
Non è possibile ricevere tale bonus se non si possiede almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi versati, requisiti che coincidono con l’età minima per la pensione ordinaria. Per questo motivo è fondamentale verificare con precisione la propria posizione contributiva e anagrafica prima di optare per l’incentivo.
Gli eventuali interessati devono considerare che il bonus resta valido solo per il periodo antecedente al pensionamento vero e proprio. Quando si raggiungono i limiti di età e contributi per la pensione, la possibilità di accedere al bonus decade e la persona deve necessariamente uscire dal mondo del lavoro.
Limiti e condizioni
È fondamentale non sottovalutare i limiti anagrafici e contributivi.
Come presentare la domanda e la durata degli incentivi per rimandare la pensione
I lavoratori interessati possono avanzare la domanda entro il 31 dicembre 2025. La richiesta si fa direttamente presso l’Inps tramite la piattaforma online, che richiede l’autenticazione digitale tramite SPID, CIE o CNS. In alternativa è possibile rivolgersi ai centri di assistenza fiscale , patronati o contattare i numeri Inps 06 164 164 oppure 803 164.
La durata del bonus è incerta ma strettamente connessa al momento in cui il lavoratore raggiunge la pensione di vecchiaia: appena compie 67 anni con almeno 20 anni di contributi, l’incentivo si interrompe senza bisogno di formali revoche. Da quel momento deve presentare domanda di pensionamento e smette di ricevere l’aumento in busta paga.
Tempistiche e procedure
In questo modo si garantisce un meccanismo che spinge alla permanenza nel lavoro senza estendere indefinitamente la possibilità di incassare il bonus. La tempistica serve a contenere i costi del sistema e assicurare una continuità nelle uscite pensionistiche fissate dalla normativa.
La rilevanza degli incentivi nel contesto della riforma pensioni 2025
Nel 2025 la riforma delle pensioni ha ridotto i tempi di lavorazione delle domande, riducendo le attese per la concessione dei benefici. L’attenzione degli enti pubblici si concentra anche sugli incentivi per chi sceglie di restare più a lungo sul posto di lavoro, offrendo un sistema più snello per le richieste relative al bonus in busta paga.
Questa svolta consente a chi intende rimandare la pensione di accedere con maggiore rapidità ai vantaggi economici previsti.
La combinazione tra semplificazione e ampliamento dei soggetti coinvolti rafforza l’efficacia della misura, assicurando un supporto concreto ai lavoratori più maturi.
Contesto e adattamenti normativi
Il meccanismo fa parte dei nuovi strumenti introdotti per gestire meglio i flussi di uscita dal lavoro e adattare il sistema previdenziale alla realtà demografica contemporanea, in cui prolungare l’attività lavorativa diventa spesso una necessità per garantire il proprio reddito e futuro pensionistico.