Orari ridotti, stesso stipendio: così la settimana corta prende piede mentre in Italia resta una rarità
Durante l’estate, molti lavoratori in Polonia lavoreranno solo 4 giorni a settimana per un totale di 35 ore. Un cambiamento che tutela il benessere dei dipendenti senza compromettere l’efficienza dei servizi, e che in Italia sembra ancora lontano dall’essere realizzato.
La settimana corta avanza in Europa: la Polonia guida il cambiamento
La settimana lavorativa corta è ormai una realtà in crescita in molte parti d’Europa, ma non in Italia. Mentre nel nostro Paese la sperimentazione resta confinata a poche aziende, in Polonia il cambiamento è già in atto. Sempre più aziende pubbliche e private adottano un orario settimanale di 35 ore suddivise su 4 giorni, soprattutto nei mesi estivi.
A guidare questa trasformazione sono sia gli enti locali che i datori di lavoro attenti alla qualità della vita dei dipendenti. Il governo di Varsavia sta inoltre preparando un programma pilota nazionale, finanziato con quasi 3,4 milioni di euro, per testare su larga scala la validità della settimana corta. Le imprese coinvolte manterranno lo stesso livello retributivo per circa un anno, con l’obiettivo di valutare l’effetto del nuovo modello su produttività e benessere.

Il Ministero del Lavoro polacco ha chiarito che al termine della sperimentazione saranno valutate eventuali modifiche legislative per estendere la settimana breve in maniera strutturata. Intanto, il numero di lavoratori coinvolti cresce, e i risultati iniziali sembrano confermare che meno ore non significano meno efficienza.
Comuni pionieri e servizi garantiti: come funziona davvero
A spingere la rivoluzione silenziosa è stato il Comune di Leszno, tra i primi ad applicare concretamente la settimana corta negli uffici pubblici. I dipendenti lavorano su quattro giorni, con orari differenziati: dalle 08:00 alle 18:00 il lunedì, e fino alle 15:00 negli altri giorni. Un modello che non ha causato alcun disservizio ai cittadini, grazie a turnazioni ben organizzate.
L’esempio è stato presto seguito dal Comune di Włocławek, dove dal settembre 2024 i dipendenti pubblici lavorano 35 ore a settimana. La decisione è stata motivata come un segnale di attenzione verso il benessere dei lavoratori e un passo verso una gestione più moderna ed efficiente del lavoro pubblico.
A marzo 2025 anche Świebodzice ha avviato lo stesso modello. E, anche se è passato poco tempo, i risultati sono già positivi: da un lato il personale si è detto più soddisfatto, dall’altro le amministrazioni locali notano una maggiore efficacia operativa. I servizi pubblici sono rimasti invariati, e l’intera organizzazione è stata adattata senza intoppi.
Nel frattempo, l’Italia continua a ignorare questa possibilità, nonostante i segnali che arrivano dal resto d’Europa. Eppure, l’esperienza polacca dimostra che una settimana lavorativa più breve non solo è possibile, ma può essere sostenibile, efficiente e gradita da tutti.