In italia la città dove si dorme peggio e cosa incide sulla qualità del sonno
Uno studio di psicologia online analizza la qualità del sonno in diverse città italiane, evidenziando Perugia come la migliore e Brescia come la peggiore per il riposo notturno.

Uno studio di psicologia online analizza la qualità del sonno nelle città italiane, evidenziando il primato di Perugia grazie a aria pulita e basso inquinamento, mentre Brescia presenta le maggiori difficoltà. Rumore, luce, inquinamento e uso di dispositivi digitali influenzano profondamente il riposo notturno. - Unita.tv
La qualità del sonno influisce profondamente sul benessere quotidiano. Un recente studio condotto da un servizio di psicologia online ha messo a confronto diverse città italiane per valutare la scena sotto il profilo del riposo notturno. Il risultato ha evidenziato luoghi dove il sonno è più disturbato e territori in cui si dorme meglio, mettendo in luce alcune cause ambientali determinanti.
Fattori che influenzano la qualità del sonno nelle città italiane
Il sonno dipende da molti elementi esterni. Tra questi spiccano il rumore e la luminosità notturna, due aspetti che possono disturbare il riposo e impedire una fase di sonno profondo. Anche la qualità dell’aria gioca un ruolo centrale: un ambiente ricco di verde e con meno inquinamento promette un sonno più ristoratore.
Lo studio ha preso in esame diversi parametri per ogni città: dalla presenza di spazi verdi all’inquinamento atmosferico fino alla quantità di caffetterie. Molti di questi fattori influiscono direttaemente sulla capacità di rilassarsi prima e durante la notte. Ad esempio, un alto consumo di caffeina può alterare ritmi e fasi del sonno.
Connessione internet e sonno
Ancora, la presenza di connessione internet a banda larga è stata considerata. Un accesso facile e veloce ai dispositivi digitali può spingere a usarli fino a tardi, limitando così le ore di sonno e peggiorandone la qualità. In tal senso, città con connessioni lente, paradossalmente, favoriscono una disconnessione che aiuta a rilassarsi.
Le città dove si dorme meglio e il primato di perugia
Perugia ha guadagnato il primo posto tra le città dove si riposa meglio. Questo risultato nasce da una qualità dell’aria superiore, valutata con un punteggio di 78 su 100, e da un basso livello di inquinamento luminoso e acustico, che si attesta intorno a 38,3. Questi elementi creano un ambiente ideale per un sonno profondo e continuato senza interruzioni.
L’ambiente circostante è favorito dalla presenza limitata di connessioni internet veloci, che inducono gli abitanti a limitare l’uso di dispositivi digitali nelle ore serali. Questo riduce stimoli e facilita l’addormentamento.
Perugia non è sola: Rimini si distingue anch’essa per una buona qualità del riposo, grazie ai suoi spazi aperti e a un ambiente più tranquillo rispetto alle grandi città. Questi contesti meno urbanizzati risultano più adatti per rigenerarsi nel sonno.
Città con difficoltà nel riposo: il caso di brescia e altre realtà
Brescia emerge come la città dove dormire è più difficile. Il punteggio sulla qualità dell’aria è basso, appena 21 su 100, e la scarsità di aree verdi non aiuta a rilassarsi. Inoltre, l’alto livello di connessione internet, pur utile per altri motivi, può comportare un maggiore uso di dispositivi elettronici prima di coricarsi, disturbando il ciclo del sonno.
Anche Milano mostra un alto livello di inquinamento acustico e luminoso, con un punteggio di 58, che contribuisce a infrangere le ore di sonno e peggiora la percezione del riposo.
Al contrario, città come Reggio Calabria e Foggia si collocano alla periferia della classifica, ma in condizioni migliori rispetto a Brescia. Reggio Calabria, con il 57% di spazi verdi e un’aria relativamente più pulita, favorisce un sonno di migliore qualità. Anche il minor numero di caffetterie sostiene una riduzione nel consumo di caffeina, che influisce positivamente sul riposo.
L’importanza del sonno per il benessere psicofisico e numeri preoccupanti
Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta autrice dello studio, sottolinea come “dormire 7-8 ore per notte impatti direttamente sul metabolismo e sull’attività cerebrale.” Questo tempo serve per eliminare tossine accumulate nelle cellule nervose e per consolidare le informazioni raccolte durante la giornata.
Lo studio rivela che in Italia il 70% della popolazione non si dice soddisfatta della qualità del sonno, un dato che desta preoccupazione considerando gli effetti sul benessere generale. Quel 62,4% degli intervistati ha ammesso che la privazione di un sonno regolare condiziona negativamente la vita quotidiana.
Le difficoltà principali riguardano non solo l’addormentamento ma anche il mantenimento di un sonno continuo, e la necessità di alzarsi troppo presto contribuisce a un senso di stanchezza persistente.
Interventi per migliorare il sonno
I dati mettono in luce una situazione che invita a intervenire con misure mirate per migliorare le condizioni ambientali urbane, ma anche i comportamenti individuali legati alla preparazione al sonno. Studiare le corrette abitudini diventa imprescindibile a questo punto per tutta la popolazione urbana italiana.