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Il salone del libro di torino 2025 tra grandi numeri e sfide per la lettura in italia

Il salone del libro di Torino, con i Paesi Bassi come ospite d’onore, offre oltre 2000 eventi e un’ampia partecipazione, ma affronta sfide legate al calo delle vendite di libri in Italia.

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Il Salone del Libro di Torino al Lingotto celebra l’editoria con oltre 1200 marchi e ospiti di rilievo, puntando su inclusività e qualità, ma affronta la sfida del calo delle vendite di libri in Italia. - Unita.tv

Il salone del libro di torino ha aperto i battenti al lingotto, trasformando la città in un punto di riferimento per gli appassionati di libri e cultura. In questa edizione l’ospite d’onore sono i paesi Bassi, che portano il loro patrimonio letterario sotto i riflettori europei. L’evento, che si concluderà il 19 maggio, offre un quadro ricco di incontri, editori e protagonisti del mondo letterario.

Torino accoglie la manifestazione con numeri imponenti e vocazione inclusiva

Dal mattino del 13 maggio i padiglioni del salone si sono riempiti di visitatori, soprattutto di giovani e studenti impegnati in una gita scolastica. Molte scuole primarie hanno portato alunni di tutte le età, distinti da cappellini di vari colori, a curiosare negli stand dedicati ai libri per bambini. Questa presenza massiccia di studenti segna il primo e l’ultimo giorno della fiera, dedicati in parte alle scuole.

La portata della manifestazione è riflessa nelle cifre: oltre 1200 marchi editoriali si distribuiscono su circa 980 stand, occupando 137mila metri quadri. Ecco 2000 appuntamenti programmati con ospiti e autori di tutti i generi. La direttrice Annalena Benini, subentrata a Nicola Lagioia, ha chiarito che l’obiettivo non è l’incremento dei numeri, ma la qualità degli eventi e l’ampia partecipazione di diverse fasce di pubblico. Le iniziative spaziano da occasioni di letteratura raffinata a momenti pensati per lettori meno esperti, confermando l’apertura del salone verso un pubblico eterogeneo.

Personalità famose e animazione al lingotto

I corridoi del salone hanno ospitato volti noti del mondo dello sport, della cultura e dello spettacolo. I visitatori hanno potuto incrociare Gianluigi Buffon, appena arrivato per presentare le sue memorie. Accanto ai nomi di rilievo dell’editoria e del giornalismo come Ezio Mauro, Marco Severgnini o Giuliano Orsini, gli incontri propongono figure più popolari come Roberto Saviano, protagonista di tre appuntamenti, e volti televisivi come Fabio Fazio, Mara Venier e Luciana Littizzetto.

Non mancano i riferimenti storici e politici con autori come Luca Ricolfi e Antonio Scurati, la cui produzione letteraria si concentra spesso sul fascismo. Un incontro atteso viene dalla collaborazione insolita tra Luciano Ligabue e il cardinale Matteo Zuppi, che parleranno del valore delle storie scritte e cantate davanti a un pubblico atteso numeroso. L’afflusso di visitatori ha convogliato lunghissime file alle sale conferenze, evidenziando l’interesse verso queste presenze.

Attenzione per i servizi e i dettagli durante la manifestazione

Gli organizzatori hanno migliorato l’accessibilità dell’evento ampliando gli spazi nelle sale conferenze e aumentando il numero di servizi igienici a disposizione. Le tradizionali 135 toilette della struttura sono state arricchite da 115 unità supplementari. Questa scelta ha risposto a una delle criticità note per i visitatori, spesso costretti a lunghe attese per una sosta, specialmente nelle giornate più affollate.

La logistica e l’attenzione ai dettagli rivelano la complessità di un evento che ospita circa 100mila presenze stimate. Questo sforzo, tuttavia, deve fare i conti con una realtà meno rassicurante: nonostante le cifre record della fiera, i dati sulle vendite di libri in Italia nel primo quadrimestre 2025 mostrano un calo di un milione di copie rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo dato pone questioni importanti sul ruolo del salone nel promuovere la lettura in modo consistente.

Calo delle vendite e riflessioni sul rapporto tra cultura e pubblico

La contraddizione tra l’entusiasmo per la manifestazione e la riduzione delle vendite di libri riflette un problema più ampio. Molti visitatori, attratti da eventi con personaggi famosi o da momenti di intrattenimento, non si traducono necessariamente in lettori assidui. Alcune case editrici dal profilo più selettivo, come Adelphi, mantengono la propria identità senza piegarsi alle mode commerciali. Tuttavia, questi spazi incontrano una platea più ristretta.

Il paragone fatto con le parrocchie che hanno tentato di attirare i giovani con iniziative poco legate al messaggio originale fa emergere una difficoltà nel trovare un equilibrio tra attrattiva e profondità culturale. Eventi che preferiscono il folklore o l’intrattenimento rischiano di non coinvolgere davvero chi cerca contenuti sostanziosi. Il Salone del Libro, nonostante l’attenzione alla varietà e all’inclusività, deve confrontarsi con questa tensione interna, specie nel momento in cui la lettura mostra segnali di crisi.

Apertura ufficiale con il ministro Giuli e richieste da editori e librai

La cerimonia di apertura del salone ha visto la presenza del ministro della cultura Giuli, che ha sottolineato l’importanza della sicurezza culturale offerta da una manifestazione come quella di torino. Il ministro ha partecipato a un incontro con rappresentanti di editori, librai e bibliotecari, che hanno avanzato richieste di sostegno economico da parte dello stato e il ripristino di bonus come la carta app18 per i giovani lettori o fondi dedicati alle biblioteche.

Durante questo momento, è emersa la difficoltà del settore a trovare risorse e strategie efficaci per sostenere la lettura e la distribuzione dei libri. Intanto alcune presentazioni più specialistiche, come quella dedicata ad Alfred Döblin e Fëdor Dostoevskij, si sono svolte in contemporanea ad altri appuntamenti più seguiti, limitandone la partecipazione.

La partenza della manifestazione a torino evidenzia il valore di un momento di incontro per il mondo editoriale italiano ed europeo, ma lascia sul tavolo questioni e sfide da affrontare per rendere la lettura un’abitudine più diffusa e capace di coinvolgere tutte le fasce di pubblico.