Il romanzo “Il risveglio della signorina Prim” di Natalia Sanmartin Fenollera, uscito nel 2025 per Ares con traduzione di Gloria Cecchin, offre una trama che si spinge oltre la semplice narrazione. La storia accompagna la protagonista Prudencia Prim in un villaggio fuori dal tempo, Sant’Ireneo di Arnois, dove il ritmo della vita si oppone al frenetico contemporaneo. Quel che emerge non è solo un racconto, ma un percorso che riflette su come affrontiamo il lavoro, il tempo, e il rapporto con la comunità.
Sant’ireneo di arnois, un paese controcorrente
Sant’Ireneo di Arnois si presenta come uno spazio quasi irreale, dove il tempo sembra dilatarsi e le mode della modernità vengono rifiutate o quantomeno messe in discussione. Gli abitanti non si oppongono alla tecnologia o al progresso in modo acritico, ma coltivano un atteggiamento di distanza critica verso ciò che strappa l’uomo dalle proprie radici e priorità. Non è un rifiuto totale della modernità, bensì una scelta consapevole di limitare le distrazioni che condizionano le giornate in modo innaturale.
L’organizzazione della comunità rispecchia questa filosofia. Le persone lavorano, certo, e fanno attività intellettuali e artigianali, ma non lasciano che il lavoro domini la vita. La presenza di un circolo femminista, particolare nel suo approccio, segnala una società che valorizza il confronto e la libertà di pensiero. Qui, l’uomo è al centro del sistema, non una ruota di un ingranaggio che si muove senza pausa.
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Il valore del tempo e l’arte del convivio
A Sant’Ireneo i momenti dedicati ai pasti assumono un significato quasi rituale. Le cucine spaziose e attrezzate richiamano atmosfere di tempi passati. La merenda pomeridiana è un evento sociale di primo piano: tè, cioccolata, dolci, e persino pietanze elaborate segnano l’ora in cui la comunità si raccoglie per scambiare idee, racconti, emozioni. Non è un rito vuoto o formale, ma il cuore pulsante della vita sociale.
Questa lentezza non toglie vitalità, piuttosto la aggiunge. Gli abitanti vengono da ambienti diversi ma condividono una scelta: lasciarsi alle spalle la pressione del mondo contemporaneo, definito spesso “liquido” o postmoderno. Per esempio, un ex farmacista ha aperto una scuola d’arte, perché a Sant’Ireneo si dà più valore al coltivare le passioni e i talenti, piuttosto che alla mera corsa produttiva.
Prudencia prim: la bibliotecaria alla ricerca di un risveglio
Il personaggio di Prudencia Prim è al centro del racconto. La sua scelta di trasferirsi a Sant’Ireneo nasce dalla volontà di distaccarsi da un passato accademico distante dalle sue vere aspirazioni. L’annuncio di lavoro a cui risponde, bizzarro e ironico, invita proprio persone senza troppe ambizioni professionali, in netto contrasto con il suo curriculum alto.
Assunta da “l’uomo dello scranno”, custode di una grande biblioteca e zio di due nipoti, Prudencia si trova a confrontarsi con un ambiente abitato da persone con abitudini e valori lontani dalla città. Il suo rapporto con il datore di lavoro è fatto di dibattiti sottili che trattano temi educativi e culturali, compresa la scelta dei libri per l’infanzia, dove emergono differenze sostanziali e punti di vista nuovi.
Le riflessioni sul pensare con la sensibilità e il risveglio interiore
Il libro dedica ampi spazi all’analisi del pensiero e dell’emotività. Prudencia incarna una sensibilità profonda, qualità che oggi si ritrova spesso invocata come guida delle azioni. Ma il testo avverte: affidarsi solo alle emozioni senza ragione rischia di danneggiarci, come provare a mangiare con le orecchie. La sensibilità senza criterio logico può illudere e ferire.
Il risveglio di Prudencia avviene gradualmente, aiutato dall’incontro con un anziano monaco benedettino, figura che simboleggia la liberazione dall’ignoranza, come in una versione moderna della caverna di Platone. Accanto a lui, una nonnina ultranovantenne mette in guardia sulle insidie dello scetticismo e del sofismo, male dell’epoca che indebolisce il senso critico e la capacità di fidarsi. Questi incontri arricchiscono l’esperienza della protagonista, stimolandola a guardare oltre i confini del suo piccolo mondo.
Sant’ireneo come rifugio dalle tensioni contemporanee
Sant’Ireneo viene descritto come un piccolo rifugio, un’isola che protegge i suoi abitanti dal ritmo incalzante di un mondo dominato dall’ansia e dall’indifferenza. Qui oggetti, artigianato e abiti sono pensati per durare, con cura e attenzione al dettaglio. Non esiste la produzione di massa a scapito della qualità e del tempo.
Le comunità costruite attorno a questi valori si prendono cura non solo degli aspetti materiali ma anche del benessere emotivo e spirituale. Convivialità e scambio sono fondamentali, e non si lasciano questioni interiori in mano a solitudini affamate di distrazioni o schiacciate dalla fatica quotidiana.
La storia di Prudencia Prim si svolge proprio in questo scenario e permette di riflettere su cosa significhi vivere con attenzione ai ritmi personali e sociali. Un invito a pensare a modi diversi di abitare il tempo e le relazioni, senza cedere alla logica dell’efficienza che rende la vita meno umana.