I dati più recenti sui sondaggi politici Swg segnalano un recupero del Partito Democratico, che stacca un leggero aumento dopo mesi difficili. In parallelo, il Movimento 5 Stelle perde terreno e il centrodestra appare in rallentamento, con una frenata significativa anche per Fratelli d’Italia. Questi numeri arrivano in una settimana che segue le celebrazioni del 25 aprile e del primo maggio 2025, giorni importanti per il clima politico italiano. I contesti nazionali e internazionali influenzano le dinamiche elettorali, con i leader politici italiani posti a confronto per il loro consenso negli ultimi sondaggi.
La ripresa del partito democratico dopo un periodo di crisi
Il Partito Democratico, guidato da Elly Schlein, riesce a guadagnare mezzo punto percentuale rispetto alla settimana precedente, raggiungendo il 22,5% nelle stime Swg realizzate tra il 30 aprile e il 5 maggio 2025. Questo dato testimonia un parziale “rimbalzo” dopo un lungo periodo di difficoltà, in cui il Pd aveva visto cali costanti nelle preferenze. Il recupero coincide con il momento che segue le festività nazionali, occasioni durante le quali il partito ha intensificato la sua presenza sul territorio e in campagne di comunicazione.
Quadro ancora complesso nonostante il miglioramento
Nonostante il miglioramento, il quadro per il Pd rimane complesso, visto che Fratelli d’Italia mantiene un vantaggio netto anche se in calo significativo, attestandosi al 30,1%. La flessione di circa 8 punti rispetto alla scorsa rilevazione costituisce comunque un segnale di cambiamento nello scenario politico italiano. L’andamento del Pd appare spesso alternato, con salite e cali che riflettono un elettorato ancora incerto e diviso, fenomeno comune durante fasi politiche instabili.
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Calo del movimento 5 stelle e frenata del centrodestra alle prese con le difficoltà interne
Il Movimento 5 Stelle continua a perdere consenso, attestandosi ora al 12,2%. Questo trend riflette le difficoltà del partito nel ritrovare un’identità chiara e nelle sfide poste dalla competizione elettorale nazionale. I risultati ottenuti evidenziano uno spostamento dell’elettorato verso altri soggetti e, in parte, anche verso il campo del centro-sinistra. La dinamica è aggravata dalla mancanza di una leadership forte e da tensioni interne che non sembrano trovare soluzioni rapide.
Il centrodestra in lieve arretramento
Parallelamente, il centrodestra soffre una battuta d’arresto generale. Il calo si registra non solo per Giorgia Meloni, ma anche per gli altri alleati. Forza Italia e Lega perdono rispettivamente lo 0,2% e lo 0,3%, portandosi al 8,4% e 8,6%. Questi numeri indicano che, dopo alcune settimane di crescita, il blocco di centrodestra tende a stabilizzarsi o ad arretrare leggermente. Le difficoltà interne al blocco, i cambiamenti nelle strategie di comunicazione e la competizione con i partiti a sinistra influiscono su questi dati, che vanno monitorati nella seconda metà del 2025.
La situazione degli altri partiti e il consenso degli elettori verso le forze politiche minori
Tra le forze politiche più piccole, la situazione non migliora, anzi conferma una certa marginalità. Azione di Carlo Calenda che si attesta al 3,5%, resta sotto la soglia necessaria per l’ingresso in Parlamento. Italia Viva di Matteo Renzi col 2,8% fatica a trovare spazi di crescita e visibilità, mentre Più Europa resiste intorno all’1,7% malgrado le iniziative legate al prossimo referendum. Infine, Noi Moderati di Maurizio Lupi rimane ai margini, con un gradimento inferiore all’1%.
Questi numeri indicano un quadro frammentato dove molti partiti rischiano di non superare i quorum, soprattutto in vista di eventuali prossime elezioni anticipate o consultazioni regionali. La presenza di numerosi soggetti minori non riesce a spostare gli equilibri principali, mostrando una preferenza consolidata a favore dei grandi poli politici.
Il consenso sui leader internazionali riflesso nei sondaggi swg durante gli eventi di roma
Il 2025 vede anche un confronto tra i leader internazionali, sondati dagli italiani in un momento particolare, quello della visita a Roma per i funerali di Papa Francesco. Nessuno dei principali protagonisti ottiene un voto medio superiore al 6 nella scala di gradimento. Il premier spagnolo Pedro Sanchez guida con un 5,3, seguito da vicino da Keir Starmer, Giorgia Meloni, Volodymyr Zelensky e l’ex cancelliere tedesco Friedrich Merz.
Tra i leader europei più influenti, Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen ricevono valutazioni inferiori, intorno al 4,2. La percezione delle figure chiave dell’Unione europea sembra risentire di una certa diffidenza o distanza dall’opinione pubblica italiana. Al fondo della classifica troviamo poi i grandi leader di potenze esterne all’UE. Xi Jinping, pur con un rating basso di 3,6, supera Donald Trump e Vladimir Putin, entrambi attestati sotto il 3 in favore di fiducia.
Questa graduatoria riflette le diverse percezioni pubbliche e i rapporti di forza geopolitici visti dagli italiani, in un clima internazionale segnato da tensioni e incertezze. La visita a Roma ha contribuito a focalizzare l’attenzione sui personaggi chiave, senza però modificare radicalmente le opinioni consolidate.