Home Il ministero del lavoro lancia l’Osservatorio per monitorare l’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro

Il ministero del lavoro lancia l’Osservatorio per monitorare l’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro

L’Osservatorio del ministero del Lavoro analizza l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, evidenziando la necessità di nuove competenze e un sistema formativo adeguato per affrontare le trasformazioni.

Il_ministero_del_lavoro_lancia

Il ministero del Lavoro ha attivato un Osservatorio sull’intelligenza artificiale nel lavoro per monitorare le trasformazioni del mercato, identificare nuove competenze e migliorare la formazione professionale in risposta alle sfide tecnologiche. - Unita.tv

Da più di una settimana è attivo l’Osservatorio promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dedicato all’adozione dei sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Questa iniziativa, parte delle strategie nazionali che seguono il Piano d’azione del G7 su Lavoro e Occupazione, punta a capire come l’introduzione dell’IA stia trasformando i settori produttivi, le professionalità e le competenze richieste. L’Osservatorio sarà completato dopo l’approvazione definitiva del decreto delega sulla materia, previsto a breve.

Gli obiettivi dell’osservatorio per l’intelligenza artificiale nel lavoro

L’Osservatorio ha il compito di prevedere le trasformazioni nel mercato del lavoro causate dall’intelligenza artificiale. Tra i principali traguardi segnala il problema del mismatch tra le competenze richieste dalle imprese e quelle disponibili nella forza lavoro. Al fine di ridurre questa distanza, il ministero punta a definire strumenti utili sia ai lavoratori, sia agli imprenditori, per approfittare delle opportunità create dall’IA, ma al tempo stesso evitare usi impropri o distorsivi di queste tecnologie.

L’attività dell’Osservatorio include la raccolta di dati sugli impatti dell’IA, la diffusione di informazioni e lo sviluppo di servizi concreti per accompagnare i lavoratori e i settori produttivi in fase di cambiamento. Si tratta di un percorso che punta a fornire risposte tempestive e mirate per gestire le trasformazioni professionali e organizzative in corso.

I mutamenti concreti nel lavoro e le nuove competenze richieste dalle imprese

Una ricerca recente della Fondazione per la Sussidiarietà ha messo in luce come molte aziende abbiano già iniziato a chiedere competenze legate all’uso dell’intelligenza artificiale nelle offerte di lavoro. Oltre il 40% degli annunci indica questa richiesta, esprimendo un cambio profondamente marcato. Le figure più interessate sono professioni ad alta specializzazione, come ingegneri, architetti, medici e operatori dell’infanzia, dove circa il 75% degli annunci richiede la capacità di integrare l’IA nelle attività quotidiane.

Al contrario, nelle posizioni di lavoro con qualifiche basse, l’impatto è per il momento meno visibile. Il settore low skill non ha ancora adottato diffusamente queste tecnologie, ma si stima che questa tendenza possa raggiungerlo presto, ampliando così gli effetti dell’intelligenza artificiale a tutti i livelli lavorativi.

La trasformazione delle competenze personali e trasversali con l’intelligenza artificiale

L’adozione dell’IA porta a modifiche che coinvolgono non solo le abilità tecniche, ma anche le attitudini e competenze personali. Il mondo del lavoro richiede sempre più spesso, anche a chi svolge mansioni meno qualificate, abilità trasversali, come l’adattabilità, la leadership, la capacità di lavorare in gruppo e il pensiero critico.

L’analisi delle offerte di lavoro evidenzia l’importanza di competenze sociali, per esempio la raccolta di idee o la gestione del tempo, e cognitive, come la creatività e il problem solving. Queste richieste emergono a fianco delle competenze digitali, rafforzando l’idea che il bagaglio formativo tradizionale non riesca a coprire tutte le nuove esigenze.

L’importanza di un sistema formativo adeguato e la collaborazione con inapp

Per sostenere i cambiamenti nel mondo del lavoro, l’Osservatorio ha avviato una collaborazione con l’Inapp, il centro pubblico di ricerca sul lavoro. In questa fase vengono raccolti dati sulle trasformazioni professionali e al tempo stesso si identificano nuove figure professionali, insieme ai percorsi formativi necessari.

Questa sinergia mira a costruire uno strumento pratico, che sappia accompagnare lavoratori e aziende nel riallinearsi alle evoluzioni richieste dall’intelligenza artificiale. Per ottenere risultati concreti serve una rete di servizi efficaci, in grado di offrire orientamento e formazione continui, liberandosi di modelli di insegnamento spesso scollegati dalla realtà lavorativa.

Le criticità della formazione attuale e la necessità di seguire i cambiamenti

Un problema evidente nelle regioni italiane riguarda la formazione professionale che, in troppe aree, si limita a dare occupazione ai formatori. Questi percorsi non rispondono alle trasformazioni reali del sistema produttivo e non aiutano le persone ad aggiornare le proprie capacità in linea con le richieste emergenti.

Agire tempestivamente sulla formazione rappresenta una necessità concreta. L’IA modifica non solo i ruoli, ma anche l’organizzazione e le attitudini, per questo servono percorsi flessibili e rapidi. Solo così sarà possibile mantenere elevata l’occupabilità nel tempo e evitare che molte professionalità rimangano indietro rispetto all’evoluzione tecnologica.

Il ministero del Lavoro continua quindi a monitorare con attenzione gli sviluppi dell’intelligenza artificiale sulle professioni italiane, accompagnando la trasformazione con dati e strumenti concreti. La sfida resta quella di garantire a tutti gli operatori un futuro lavorativo più chiaro, in un quadro dove tecnologia e lavoro dialogano costantemente.