Home Il governo spagnolo spinge sulla regolarizzazione di 400mila immigrati per sanare criticità legislative e sociali

Il governo spagnolo spinge sulla regolarizzazione di 400mila immigrati per sanare criticità legislative e sociali

Il governo spagnolo, guidato da Pedro Sánchez, propone una regolarizzazione per 400mila immigrati irregolari in risposta alle criticità del nuovo Regolamento di Stranieri e alle pressioni economiche.

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Il governo spagnolo sostiene una proposta popolare per regolarizzare 400mila immigrati irregolari, in risposta alle criticità del nuovo Regolamento di Stranieri e alle esigenze del mercato del lavoro. - Unita.tv

Il governo spagnolo ha deciso di puntare su una proposta che fino a poco tempo fa sembrava marginale, trasformandola in un fulcro della propria attività politica. Si tratta dell’iniziativa legislativa popolare per la regolarizzazione di circa 400mila immigrati irregolari, sostenuta da 600mila firme e 900 organizzazioni. Questa proposta nasce per rispondere alle criticità emerse dal nuovo Regolamento di Stranieri, entrato in vigore il 20 maggio 2024, e che ha generato una profonda insoddisfazione tra molte categorie sociali, rischiando di lasciare molte persone senza uno status giuridico definito.

Il contesto del nuovo regolamento di stranieri e le sue criticità

Il Regolamento di Stranieri introdotto il 20 maggio ha semplificato alcune procedure burocratiche, ma ha anche creato nuove problematiche. In particolare, riguarda i richiedenti asilo respinti e i giovani ex tutelati dai servizi sociali. Più di 275mila persone in attesa di permessi rischiano di restare per lungo tempo senza documenti ufficiali, con periodi che possono arrivare anche a due anni di irregolarità. Questo porta a una perdita del diritto al lavoro regolare e all’accesso ai servizi di base.

Il ruolo del premier pedro sánchez

Il problema ha coinvolto direttamente il premier Pedro Sánchez, che ha definito la regolarizzazione “una priorità”. Il suo intervento rispecchia la pressione sociale ed economica che spinge verso una revisione delle norme, soprattutto per non aggravare una già delicata situazione sul mercato del lavoro e nel tessuto sociale. Questo quadro dimostra come il governo si trovi di fronte alla sfida di bilanciare sicurezza giuridica e esigenze economiche nel contesto di un sistema che fino a oggi ha tollerato una vasta presenza irregolare.

Le pressioni di settore e fatti recenti evidenziano l’urgenza di regole chiare

Diversi settori chiave dell’economia spagnola, come l’agricoltura, il turismo e il lavoro domestico, soffrono di una carenza costante di manodopera, aggravata dall’invecchiamento della popolazione locale. Il reclutamento di lavoratori stranieri è diventato essenziale per quel funzionamento. I problemi evidenziati dall’alluvione della DANA del 2023 hanno spinto all’approvazione immediata di una regolarizzazione d’emergenza per 23mila persone coinvolte nella crisi.

Criticità del sistema e reazioni delle ONG

Questi eventi rivelano che il sistema italiano concentrato sull’irregolarità vulnera sia chi lavora sia il sistema pubblico. Il nuovo regolamento, più rigido, esige requisiti difficili, specialmente per minori non accompagnati, che ora devono dimostrare redditi stabili e una formazione specifica. Senza permesso di soggiorno, queste condizioni risultano quasi impossibili da rispettare. Per questo molte organizzazioni non governative hanno presentato ricorsi, contestando il testo davanti al Supremo Tribunale.

Le dinamiche politiche interne e le tensioni europee

L’accelerazione verso la regolarizzazione sfida le dinamiche politiche interne del governo Sánchez, impegnato a mantenere l’equilibrio nel suo partenariato progressista, ma anche a non ignorare le forti spinte anti-immigrati che si diffondono in Europa. L’ILP, nata con riluttanza dal PSOE e dal Partito Popolare , ha invece guadagnato slancio dopo l’intervento diretto del premier, che ha voluto evitare un collasso del mercato del lavoro e contenere l’economia sommersa.

Il dibattito parlamentare e le posizioni dei partiti

Il dibattito coinvolge gruppi parlamentari di varia estrazione politica, come Podemos, che spingono per includere diverse categorie tra i beneficiari: lavoratori stagionali nelle campagne andaluse, migranti respinti dalle procedure d’asilo, giovani in attesa di un permesso. Dall’altra parte il PP si mostra incerto, diviso tra la pressione della Conferenza Episcopale e il timore di perdere consensi verso Vox, pronto a sfruttare il tema in vista delle elezioni regionali.

Bruxelles potrebbe sollevare dubbi sulla deroga ai controlli alle frontiere proposta dall’ILP, che pure si presenta come iniziativa “popolare”. Sánchez punta a chiudere l’iter normativo entro l’estate, prima che l’agenda politica venga travolta dalle tensioni sociali e dalle complicazioni diplomatiche in ambito europeo.