il cardinale Philip Anyolo Njue escluso dal conclave 2025: controversie su salute e invito

Il cardinale Philip Anyolo Njue non parteciperà al conclave del 2025, sollevando dubbi sulla sua esclusione ufficiale per motivi di salute e alimentando speculazioni su possibili tensioni interne alla Chiesa.
Il cardinale keniano Philip Anyolo Njue è escluso dal conclave del 2025 per motivi ufficiali di salute, ma lui nega di aver ricevuto inviti e solleva dubbi, mentre Vaticano e diocesi di Nairobi confermano la sua indisponibilità a partecipare. - Unita.tv

Il conclave che sceglierà il nuovo papa nel maggio del 2025 è alle porte, ma in mezzo ai 133 cardinali elettori risalta l’assenza di Philip Anyolo Njue, figura nota e controversa. Il porporato keniano ha fatto sapere pubblicamente di non aver ricevuto alcun invito ufficiale a partecipare, dichiarando di non essere a conoscenza delle motivazioni di questa esclusione. Dall’altra parte, fonti ufficiali del Vaticano e la diocesi di Nairobi attribuiscono la sua assenza a problemi di salute, aprendo un caso che sta attirando l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media.

Dichiarazioni del cardinale njue: nessun invito e buona salute

A pochi giorni dall’apertura del conclave, il cardinale Philip Anyolo Njue ha concesso un’intervista al Daily Nation, media kenyota di grande diffusione, dove ha raccontato la sua versione dei fatti. Njue ha negato di trovarsi in condizioni di salute tali da impedirgli di fare il viaggio verso Roma, e ha confermato di non aver ricevuto alcun invito ufficiale all’evento, contrariamente a quanto avviene normalmente ai cardinali elettori.

L’ex partecipante al conclave del 2013 ha evidenziato la difficoltà a spiegare quanto accaduto, mettendo in discussione la versione ufficiale che lo dà assente per motivi sanitari. Secondo lui, nessuna comunicazione o convocazione è arrivata dal Vaticano, e questo ha spinto numerosi osservatori a domandarsi se dietro all’esclusione vi siano motivazioni diverse.

Questa presa di posizione del cardinale africano aggiunge un elemento di incertezza e alimenta una discreta confusione, soprattutto perché nessun altro porporato ha mai segnalato una mancata convocazione. Nel suo racconto, Njue ha sottolineato come la procedura abituale preveda l’invio di inviti formali, elemento che nel suo caso non sarebbe avvenuto, aprendo così una frattura con la versione resa pubblica.

Intervento della diocesi di nairobi e la nota ufficiale dell’arcivescovo anyolo

Subito dopo le dichiarazioni di Njue, è intervenuta la diocesi di Nairobi attraverso una comunicazione diffusa ai media nazionali. L’arcivescovo Philip Anyolo ha spiegato che il cardinale Njue era stato effettivamente invitato al conclave tramite la Nunziatura Apostolica presente in Kenya. Secondo la diocesi, però, il cardinale ha deciso di non mettersi in viaggio per Roma per motivi legati alle sue condizioni di salute attuali.

Il documento ufficiale ha confermato la regolarità della convocazione e ha chiarito che la decisione di rinunciare alla partecipazione è stata presa dall’entourage di Njue, basandosi su valutazioni mediche affidabili. L’arcivescovo Anyolo ha chiesto inoltre che la comunità cristiana e l’opinione pubblica mantengano una vicinanza spirituale al porporato, invitando alle preghiere per la sua guarigione.

Questa nota ha provato a mettere un punto sulla questione della convocazione e a ricondurre la vicenda nel quadro della salute di Njue. Le autorità ecclesiastiche locali hanno così negato che vi fosse un congelamento o esclusione di tipo diverso, ma hanno ribadito il peso decisivo delle condizioni fisiche nel ritiro dalla città eterna.

La posizione della sala stampa vaticana e le verifiche sulla partecipazione

La sala stampa della Santa Sede si è fatta sentire con una precisazione puntuale. Ha ricordato che i cardinali elettori non devono ricevere inviti per diritto, perché l’accesso al conclave è automatico per chi ha meno di 80 anni. Aggiunge che Njue avrebbe potuto recarsi a Roma qualora fosse stato nelle condizioni di farlo, rafforzando così la tesi secondo cui non esiste alcuna esclusione formale.

Attraverso le verifiche della Nunziatura Apostolica in Kenya è stato confermato che il cardinale ha avuto problemi di salute che gli hanno impedito di partire. La nota vaticana suggerisce che non vi sono altre motivazioni dietro la sua assenza. Con questa precisazione, il Vaticano ha tentato di chiudere il caso, lasciando intendere che l’episodio sia da considerarsi risolto.

Tuttavia, le dichiarazioni del cardinale rimangono un elemento di dubbio. Fonti interne all’arcidiocesi di Nairobi, contattate il 30 aprile 2025 da ACI Africa, hanno ribadito che non sono mai stati pianificati viaggi a Roma per Njue, analizzando quindi la sua situazione come limitata solo ai problemi di salute. Questo dettaglio ha mantenuto vivo il dibattito intorno alla vera natura dell’assenza.

Il mistero sull’età e l’eleggibilità del cardinale njue

Un altro nodo importante riguarda l’età di Njue. In diverse fonti dell’ambiente ecclesiastico romano è emerso che il cardinale avrebbe dichiarato di avere ottant’anni, età limite per la partecipazione al conclave. Ma dopo una verifica più approfondita, la Santa Sede ha stabilito che Njue ha 81 anni, quindi tecnicamente non sarebbe eleggibile come elettore.

In passato era circolata anche una data di nascita diversa, con documenti che indicavano il 1944 come anno di nascita. Mentre un aggiornamento recente del Vaticano segnala il 1946, sufficiente per mantenere il diritto di voto. Questa discrepanza nei dati ha complicato ulteriormente la questione, dirottando l’attenzione sul calcolo preciso dell’età.

La vicenda si è poi spostata dalle definizioni anagrafiche alle sue condizioni di salute, quando si è saputo che Njue non avrebbe potuto affrontare un viaggio fino a Roma. Nel dibattito pubblico, la questione legale dell’età è passata in secondo piano, anche se continua a essere un elemento che riemerge ogni volta che si parla della sua esclusione.

Il peso delle tensioni e il silenzio dopo i comunicati ufficiali

Dopo le varie note della diocesi kenyana e della sala stampa del Vaticano, il caso resta aperto per via delle dichiarazioni rilasciate direttamente da Njue. La sua testimonianza non coincide completamente con le versioni ufficiali, alimentando il sospetto che si nascondano altre motivazioni, forse politiche o interne alla Curia.

Il silenzio sulle ragioni reali della sua mancata partecipazione lascia spazio a ipotesi sulle tensioni dentro la Chiesa, soprattutto nel contesto di un conclave che ha sempre una portata mediatica e politica notevole. L’assenza di Njue introduce un elemento di variabile imprevista all’interno di questa elezione papale.

L’attenzione resta alta mentre Roma e Nairobi continuano a scambiarsi messaggi ufficiali che provano a dipanare il nodo, ma senza un chiarimento completo le ombre intorno alla sua esclusione permangono, lasciando il pubblico in attesa delle prossime evoluzioni nelle ore decisive prima della scelta del nuovo papa.