Nel cuore di Roma, in occasione del conclave 2025, il ruolo di annunciatore dell’Habemus Papam spetta al cardinale Dominique Mamberti. A celebrare l’annuncio dalla loggia centrale della basilica di San Pietro sarà proprio lui, figura di rilievo nella Curia Vaticana, protodiacono e prefetto del tribunale supremo della segnatura apostolica. Il momento cruciale arriva subito dopo l’uscita della fumata bianca, quando il cardinale comunica al mondo il nome e il titolo scelto dal nuovo pontefice eletto nel conclave.
Il compito del protodiacono durante l’elezione papale
Il rituale che ha luogo dalla loggia di San Pietro rappresenta uno dei momenti più attesi per la comunità cattolica mondiale. Il cardinale Dominique Mamberti, che riveste il titolo di protodiacono, si affaccia davanti ai fedeli e pronuncia la formula latina “nuntio vobis magnum cum gaudium, habemus Papam!”.
Da secoli, il protodiacono ha il compito di annunciare il nome del successore di San Pietro al termine del conclave. Questo ruolo tocca al cardinale più anziano tra quelli appartenenti all’ordine dei diaconi, e la scelta di Mamberti risponde a questa tradizione. Nato in Marocco e cresciuto in Corsica, Mamberti ha maturato un’esperienza diplomatica e giuridica senza eguali, che oggi lo porta a rappresentare la Santa Sede in un frangente di enorme rilevanza pubblica.
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La fumata bianca segnala l’avvenuta elezione del pontefice. Dopo circa un’ora da quel momento, è il protodiacono a fare l’annuncio ufficiale dalla loggia, seguito poi dal primo discorso e dalla benedizione “urbi et orbi” del nuovo papa, in compagnia del cardinale annunciatore. Questo rituale è vissuto non solo dai cattolici ma da un pubblico globale, segnando un evento che unisce spiritualità e storia.
Profilo e carriera di dominique mamberti: un cardinale dalla diplomazia internazionale alla giustizia in vaticano
Dominique Mamberti, cardinale nato a Rabat nel 1952 e cresciuto in Corsica, è un esperto di diritto canonico con una lunga carriera diplomatica alle spalle. Prima di essere eletto protodiacono, ha guidato diverse missioni diplomatiche della Santa Sede in aree complesse come il Nord Africa, il Medio Oriente e il Sud America. Ha rappresentato il Vaticano presso le Nazioni Unite e l’OSCE, rafforzando i rapporti tra la Santa Sede e gli stati durante i suoi incarichi.
Tra il 2006 e il 2014, su nomina di Benedetto XVI, ha ricoperto il ruolo di segretario dei rapporti con gli stati nella segreteria di stato, guidando la “diplomazia estera” della Santa Sede. Questo incarico lo ha impegnato nella gestione di delicate trattative e nella promozione della libertà religiosa in contesti spesso segnati da conflitti e tensioni politiche.
Papa Francesco nel 2015 lo ha creato cardinale e successivamente lo ha voluto al vertice del tribunale supremo della segnatura apostolica, l’istituzione incaricata di vigilare sulla giustizia ecclesiastica. Questa posizione lo pone a capo di un organo cruciale nelle questioni giuridiche che coinvolgono la Curia Romana e amministrazioni ecclesiastiche.
Diplomatico e giurista, voce della santa sede nelle relazioni fra fede e diritto internazionale
Il cardinale Mamberti si è formato in tempi di sfide per la chiesa cattolica e ha costruito la propria immagine diplomatica proponendo un equilibrio tra i valori religiosi e le esigenze dei diritti umani. La sua visione si basa sulla dignità della persona, che ha promosso nelle sedi internazionali, opponendosi al secolarismo e al relativismo diffusi nelle società moderne.
Le sue attività diplomatiche lo hanno portato a costruire rapporti soprattutto con il mondo islamico e con istituzioni politiche nei continenti americani, africani e nelle stesse realtà degli Stati Uniti, dove la libertà religiosa costituisce un tema centrale nelle dinamiche sociali e politiche.
Non a caso, la scelta di Mamberti come protodiacono ha un significato particolare in un conclave dove le influenze politiche si intrecciano con le sfide interne della chiesa. Il cardinale francese si discosta dalla linea progressista sposata da altre figure politiche del suo paese, come il presidente Macron, segnalando un legame più profondo con la tradizione vaticana piuttosto che con le correnti politiche contemporanee.
Attese e modalità dell’annuncio dell’habemus papam nel conclave 2025
L’elezione del pontefice nel conclave 2025 si svolge seguendo una tradizione consolidata da secoli. Dopo ogni scrutinio, i cardinali elettori attendono la fumata che emerge dal comignolo sopra la Cappella Sistina. La fumata bianca annuncia il successo nell’elezione del nuovo papa.
Il cardinale Dominique Mamberti, in qualità di protodiacono, si prepara ad annunciare il nome scelto e il titolo pontificio dall’imponente balcone della basilica di San Pietro. Il momento dell’“habemus papam” avviene dopo circa un’ora dalla fumata positiva, dando modo al nuovo pontefice di indossare la veste bianca e la papalina, simboli del suo nuovo ruolo.
Subito dopo l’annuncio si svolge in basilica il discorso inaugurale e la benedizione urbi et orbi, che si rivolge a tutta la comunità cattolica, ma anche ai fedeli di tutto il mondo. La diretta video di questo evento trascina migliaia di spettatori nel cuore del Vaticano, coinvolgendo chi segue ogni passo della storia della chiesa come un evento di portata globale.