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i finanziamenti di george soros al partito democratico ligure e la candidatura di silvia salis a genova

Il legame tra George Soros e il Partito Democratico in Liguria riemerge, con finanziamenti significativi per la candidatura di Silvia Salis a sindaco di Genova tramite l’associazione Agenda.

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Il legame tra George Soros, tramite fondazioni collegate a Open Society, e il Partito Democratico in Liguria emerge attraverso finanziamenti a Silvia Salis e altre figure politiche, sollevando dubbi sulla trasparenza dei flussi di denaro esteri nelle campagne elettorali locali. - Unita.tv

Il legame tra il miliardario americano george soros e il partito democratico in liguria torna a far discutere. Attraverso una rete di associazioni no profit, soros e i suoi collaboratori hanno sostenuto finanziariamente la candidatura di silvia salis a sindaco di genova. Le ultime rivelazioni mostrano come questi flussi di denaro passino dalla fondazione Democracy & Pluralism, legata alla Open Society, fino ad arrivare ai conti di associazioni locali come Agenda, fondate da esponenti del mondo femminista e democratico italiano.

La catena dei finanziamenti e il ruolo di agenda

La fitta rete di finanziamenti parte da Democracy & Pluralism, fondazione controllata da Open Society e presieduta dal magnate svedese daniel sachs, attuale vice del noto finanziere george soros. Questa fondazione ha diretto somme ingenti verso l’associazione no profit Agenda. Fondata da sofia di patrizi, attivista e portavoce della conferenza delle donne democratiche, Agenda figura come destinataria di oltre un milione di euro, secondo i bilanci depositati.

I soldi sono arrivati in due tranche principali: una da circa 800mila euro e l’altra da 275mila. Questi fondi sono registrati come entrate provenienti dall’estero, e in uscita risultano investiti in servizi legati a campagne elettorali, consulenze per l’organizzazione e ricerche di mercato, elementi imprescindibili per sostenere la candidatura di salis. Tra i beneficiari figurano anche altri candidati, strettamente collegati a elly schlein, altra figura di rilievo nel partito democratico.

Il precedente del 2024

Questo meccanismo non è una novità assoluta. Già nel 2024, varie testate giornalistiche avevano evidenziato come il partito democratico e alcuni parlamentari avessero ricevuto contributi superiori al milione di euro da fonti straniere per svolgere “attività politiche”. Quel filone aveva svelato l’esistenza di simili circuiti di finanziamento mascherati tramite onlus e associazioni culturali o politiche.

I legami tra soros, open society e il partito democratico ligure

George soros, noto per le sue attività di filantropia politica, opera principalmente attraverso la sua rete di fondazioni, tra cui Open Society. La fondazione Democracy & Pluralism, guidata dal suo collaboratore daniel sachs, si colloca all’interno di questo sistema di supporto che mira a influenzare elezioni e movimenti politici in diverse nazioni.

In italia, i flussi di denaro sono stati confermati dai bilanci dell’associazione Agenda, che figurano come beneficiaria di importi significativi. L’associazione non solo sostiene candidati democratici in liguria ma ha anche tra i suoi membri diversi ex collaboratori di presidenti statunitensi, testimoniando un collegamento internazionale significativo.

Silenzio sulle richieste di chiarimento

Nonostante le richieste di chiarimenti fatte dal quotidiano la verità ai diretti interessati — sia alla tesoriera di Agenda che al portavoce della candidata salisnon sono arrivati riscontri precisi. Anche l’associazione di daniel sachs aveva declinato commenti in passato, invocando la privacy a difesa della propria posizione.

I beneficiari delle donazioni e le controversie emerse

L’inchiesta giornalistica ha rivelato nomi precisi tra i destinatari di soldi legati al circuito soros-open society. Oltre a silvia salis, ci sono stati versamenti per altri candidati del partito democratico e per parlamentari, come l’onorevole provenzano che, tra il 2022 e il 2023, ha dichiarato entrate per 13mila euro per prestazioni di servizi.

Questi importi e le modalità di trasferimento del denaro hanno sollevato questioni politiche e istituzionali. Si parla di finanziamenti stranieri che supportano campagne elettorali, aspetto da sempre sensibile nel contesto democratico italiano. La mancanza di trasparenza e le risposte elusive degli interessati alimentano dubbi su come vengano gestite queste risorse e quanti soggetti siano effettivamente coinvolti.

Il dibattito politico in liguria

Il tema rimane al centro del dibattito politico in liguria, dove la candidatura di silvia salis ha già affrontato altre sfide sul piano politico e mediatico. La vicenda sollecita interrogativi sulle forme di concorrenza elettorale e sugli strumenti finanziari usati in vista delle prossime tornate elettorali.

Le nuove rivelazioni si inseriscono in un contesto politico italiano dove i finanziamenti esteri ai partiti sono sempre stati regolamentati in modo stringente, con l’obiettivo di tutelare la sovranità elettorale e prevenire ingerenze esterne. Questo caso mette in evidenza la difficoltà nel tracciare ogni passaggio di denaro quando si utilizzano associazioni all’apparenza indipendenti per convogliare fondi e supporti.