Home Guerra russia ucraina, jp morgan prevede tregua nel 2025 ma scenario resta instabile e difficile

Guerra russia ucraina, jp morgan prevede tregua nel 2025 ma scenario resta instabile e difficile

La ricerca di jp morgan chase analizza gli scenari futuri del conflitto tra Russia e Ucraina, evidenziando la possibilità di una tregua instabile e le sfide per la ricostruzione ucraina.

Guerra_russia_ucraina%2C_jp_morg

Il report di JP Morgan analizza gli scenari futuri del conflitto tra Russia e Ucraina, prevedendo un possibile congelamento della guerra con tensioni persistenti e un ruolo cruciale ma limitato del sostegno occidentale per la resistenza ucraina. - Unita.tv

Lo scontro tra russia e ucraina continua a tenere alta la tensione nel panorama internazionale. Dopo il fallimento dei negoziati per la pace e l’escalation degli attacchi militari, vari centri di studi e società finanziarie di rilievo hanno cercato di valutare le possibili evoluzioni del conflitto. In particolare, una ricerca pubblicata da jp morgan chase ha analizzato diversi scenari futuri, rivelando una situazione che potrebbe rimanere grave anche in caso di cessate il fuoco, con impatti significativi sulla stabilità regionale e sulla sopravvivenza dello stato ucraino.

La previsione di jp morgan sul possibile esito del conflitto in ucraina

Il centro di studi geopolitici collegato a jp morgan chase ha realizzato un report dettagliato che punta a prevedere come potrebbe evolvere la guerra in ucraina, per orientare meglio le scelte d’investimento globale. Lo studio parte dall’assunto che vladimir putin possa ottenere una sorta di vittoria dallo scontro attuale. Infatti, il documento suggerisce che un accordo di pace, se mai verrà raggiunto, probabilmente sarà parziale e non riuscirà a risolvere completamente la crisi. Dal punto di vista geopolitico, l’intenzione russa sarebbe quella di consolidare le proprie posizioni senza subire una sconfitta netta.

La strategia russa secondo jp morgan

Il rapporto di jp morgan si concentra sull’idea che la via migliore per la russia potrebbe essere un compromesso che consenta di congelare il conflitto, senza una pace vera. In questo caso, mosca manterrebbe controllo su vaste aree contestate e potrebbe spingere l’ucraina verso condizioni di resa parziali. Gli analisti prospettano che questa soluzione produrrebbe un equilibrio instabile, segnato da tensioni latenti e da un’instabilità continua. La guerra, quindi, non terminerebbe con la caduta militare definitiva di kieiv, ma nemmeno con un accordo pacifico e duraturo.

Il ruolo e i limiti del sostegno europeo e occidentale all’uc ra ina

Secondo il rapporto jp morgan, il sostegno economico e militare delle nazioni europee rimane cruciale per la resistenza ucraina, anche se motivazioni e risorse iniziano a subire tensioni. L’unico vero baluardo per il governo di zelensky sarebbe infatti la comunità europea, che ad oggi continua a fornire aiuti sostanziosi. Tuttavia, il documento avverte che senza un incremento significativo delle forniture di armi da parte degli alleati occidentali, la capacità ucraina di proseguire la guerra su più fronti si indebolirà rapidamente.

Con un’impossibilità manifesta a rifornire ulteriormente l’esercito ucraino, i paesi europei potrebbero essere costretti a spingere il governo di kieiv verso compromessi che limitino le ostilità. Il testo sottolinea come questa cautela potrebbe tradursi in una tregua entro la fine del 2025, che però non sancirà la fine delle tensioni. L’ipotesi di una resa parziale dell’ucraina emerge come un esito plausibile, nel caso in cui il supporto internazionale non riuscisse a mantenersi al livello richiesto. In queste condizioni, le prospettive per l’ucraina richiamano quelle vissute in passato dalla georgia, sottoposta a conflitti congelati e problemi di sovranità compromessi.

Scenari possibili di tregua e instabilità secondo jp morgan chase

Il rapporto di jp morgan prende in esame quattro ipotesi principali per il futuro del conflitto. Tutte prevedono un quadro instabile e conflittuale, senza una vera soluzione definitiva. Primo, la tregua potrebbe arrivare entro la fine del 2025, bloccando temporaneamente i combattimenti senza però risolvere in modo duraturo le divisioni territoriali e politiche. In questo scenario, gli attacchi potrebbero cessare, ma la situazione resterebbe fragile e potenzialmente suscettibile a nuove escalation.

Possibilità di supporto e conseguenze

Secondo, se l’ukraina fosse lasciata senza un supporto militare e diplomatico adeguato, nel breve periodo si potrebbe assistere a un forte indebolimento del paese, con gravi ripercussioni sulla sua democrazia e sovranità. Terzo, una controffensiva ucraina di successo, resa possibile solo da un massiccio aumento di aiuti occidentali, permetterebbe a kieiv di mantenere una forte resistenza e forse invertire le sorti della guerra. Questo scenario però, viene valutato con una probabilità bassa, circa il 20%.

L’ultima ipotesi riguarda un crollo rapido dell’ucraina dopo il conflitto, simile a quello vissuto dalla georgia in passato, con un’instabilità che si protrae a lungo e la mancanza di sicurezza diffusa in tutta l’area. Il documento, infine, evidenzia come tutti gli scenari portano a un futuro denso di sfide, nel quale né la pace totale né la vittoria netta sembrano possibili nel breve termine. La guerra resterà un problema aperto, con serie conseguenze umanitarie, politiche e militari.

Le implicazioni per la sicurezza e la ricostruzione dell’uc ra ina dopo la guerra

Il possibile accordo di tregua tra russia e ucraina pone questioni importanti non solo sulla cessazione delle ostilità ma anche sulle condizioni di sicurezza future e sulla ricostruzione di un paese devastato dalla guerra. Il documento di jp morgan mette in guardia sul fatto che, in assenza di un impegno concreto da parte degli attori internazionali in termini di sostegno e vigilanza, l’ucraina rischia di rimanere intrappolata in una condizione di instabilità analoga a quella della georgia dopo il conflitto del 2008.

Ricostruzione e sicurezza

La ricostruzione richiederà risorse ingenti per sistemare infrastrutture essenziali, sistemi sanitari, abitazioni e per garantire la deposizione delle armi e il ripristino di forme di controllo territoriale credibili. Il mantenimento della sicurezza sarà essenziale per superare la vulnerabilità causata dalla guerra. Le organizzazioni internazionali e gli stati alleati dovranno impegnarsi per evitare che l’assenza di garanzie comporti una nuova recrudescenza dei conflitti.

In questo contesto, lo status dell’ucraina rimane incerto e le prospettive di stabilizzazione appaiono fragili. I rischi di un ritorno alla violenza o di un’insurrezione locale persistono, soprattutto in regioni più contese. La comunità internazionale sarà chiamata a monitorare attentamente gli sviluppi, lavorando a soluzioni politiche e di sicurezza capaci almeno di contenere l’instabilità e garantire un futuro accettabile per la popolazione colpita dalla guerra.