Gli ultimi sondaggi politici del 2025 mostrano fronda e mutamenti nel consenso degli italiani
Nel 2025, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni guida le intenzioni di voto con il 30%, mentre il Partito Democratico scende sotto il 22%. Il Movimento 5 Stelle recupera consensi significativi.

Nel 2025, Fratelli d'Italia guida la scena politica italiana con circa il 30% dei consensi, mentre il Partito Democratico cala sotto il 22%. La coalizione di governo resta stabile nonostante tensioni interne, mentre il Movimento 5 Stelle registra un significativo recupero. - Unita.tv
Nel corso del 2025, i dati sulle intenzioni di voto in Italia tracciano un quadro variegato e in evoluzione. Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni, domina la scena politica con una quota vicina al 30%. Il Partito Democratico registra un calo, scendendo sotto il 22%, mentre Lega e Forza Italia mostrano consensi stabili e quasi equivalenti. Il Movimento 5 Stelle, invece, mette a segno un recupero importante rispetto ai mesi precedenti, segnalando un nuovo interesse fra gli elettori. Questi numeri emergono da un’aggregazione di sondaggi, tra cui la supermedia YouTrend/AGI, che fotografano gli umori di un paese diviso e attento a scelte politiche sempre più decisive.
La coalizione di governo nel 2025: sfide e conferme
La coalizione guidata da Fratelli d’Italia mantiene la guida politica del paese, affiancata dai tradizionali alleati Forza Italia e Lega. Questa maggioranza affronta diverse prove, dalle decisioni sulle politiche economiche alla gestione dei rapporti con partner esteri. La figura di Giorgia Meloni si conferma centrale, eppure non è immune dalle pressioni legate a eventi interni ed esterni. Recenti incontri con leader mondiali e tensioni interne, in particolare riguardo alla Lega, hanno influenzato l’andamento della coalizione.
L’ascesa di fratelli d’Italia e la leadership di giorgia meloni
Negli ultimi mesi, Fratelli d’Italia ha ottenuto un aumento netto delle preferenze elettorali, attestandosi intorno al 30%, secondo la supermedia YouTrend/AGI aggiornata a maggio 2025. Questo salto in avanti è legato, soprattutto, al clima favorevole creato dagli incontri istituzionali di Meloni con capi di stato esteri. Inoltre, la situazione interna al partito è apparsa più compatta dopo il congresso della Lega, riducendo le tensioni all’interno della maggioranza. La stabilità interna ha permesso a Meloni di rafforzare la sua posizione e di mantenere la coalizione unita nonostante alcune difficoltà.
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Le difficoltà del partito democratico e il calo nei consensi
Il Partito Democratico ha visto un’inversione di tendenza negativa, scendendo sotto il 22% di preferenze. Guidato da Elly Schlein, il partito soffre per le divisioni su temi chiave, in particolare sulla gestione delle politiche internazionali. Mancanze nella definizione di una strategia chiara per battere la coalizione di governo hanno contribuito a minare la credibilità dell’opposizione. La frammentazione all’interno del PD si riflette nelle difficoltà a proporsi come forza alternativa, con molti elettori che esitano a puntare su un gruppo politico percepito incerto.
Legà e forza italia: gli equilibri stabili dei partner di maggioranza
Le ultime rilevazioni indicano una lieve flessione nella Lega, posizionata intorno all’8,7%, sotto la guida di Matteo Salvini. La visibilità del leader è diminuita e alcuni problemi interni hanno consumato parte del consenso. Forza Italia, guidata da Silvio Berlusconi, appare invece più stabile, con un consenso che si aggira intorno all’8%. Questa stabilità ha impedito alla coalizione di mostrare crepe più evidenti, garantendo un equilibrio necessario per la durata del governo.
La crescita del movimento 5 stelle e la sua posizione pacifista
Il Movimento 5 Stelle riscuote segnali positivi, con un aumento che porta le sue intenzioni di voto al 12,5%. Giuseppe Conte mantiene una linea chiara, soprattutto sul fronte pacifista, che sembra incontrare il favore di una parte significativa dell’elettorato. Il M5S continua a proporre un’offerta politica distante sia dalla coalizione di governo che dal resto dell’opposizione, riuscendo così a guadagnare terreno in un quadro politico complesso.
I principali sondaggi e le dinamiche rilevate nelle ultime rilevazioni
Gli strumenti di rilevamento come la supermedia YouTrend/AGI aggregano dati da diversi istituti, offrendo una fotografia più attendibile del consenso politico. Questi numeri servono come punto di riferimento per analisti e addetti ai lavori, indicando variazioni e stabilità nei gruppi politici.
Dati chiave della supermedia youtrend/agi a maggio 2025
A maggio, la supermedia illustra un quadro dove Fratelli d’Italia mantiene il 30%, seguito dal Partito Democratico fermo al 22%. Il Movimento 5 Stelle si attesta al 12,5%, con Lega e Forza Italia quasi appaiati rispettivamente all’8,7% e all’8%. Questa configurazione mostra una coalizione di governo ancora forte, con un’opposizione divisa e falcidiata da cali di consenso.
Conferme dagli altri istituti come ipsos
Anche i dati Ipsos confermano le tendenze principali: Fratelli d’Italia risale a circa il 27,7%, mentre la Lega registra un calo all’8,2%. Questi numeri confermano che Meloni mantiene una posizione solida, mentre Salvini e il suo partito riscontrano difficoltà nell’attrarre nuove preferenze. Gli altri istituti di ricerca testimoniano la stessa tendenza generale, dando risalto alla stabilità relativa della coalizione e alle complicazioni per l’opposizione.
Le sfide socio-politiche che segnano l’attualità italiana
Italia si trova ad affrontare difficoltà economiche, questioni sociali sempre più complesse e relazioni internazionali delicate. Il governo cerca di mantenere un equilibrio tra queste variabili, mentre il dibattito politico fa emergere punti di tensione e divisione.
Le politiche economiche e il loro impatto sul paese
Il governo ha posto l’attenzione sulla gestione del debito pubblico e su misure volte a rilanciare la crescita. La crescita economica però resta contenuta e la disoccupazione rimane un problema. Questi aspetti portano critiche e sfide continue per l’esecutivo, che lavora su interventi di medio e lungo termine per tentare di risollevare l’economia. La gestione dei conti pubblici rimane un nodo centrale e fonte di confronto politico.
La politica estera e il ruolo di meloni sul palcoscenico internazionale
Gli incontri bilaterali e multilaterali hanno messo a dura prova la capacità del governo di mantenere un’immagine di affidabilità. Le decisioni riguardanti conflitti e alleanze si riflettono sull’opinione pubblica italiana, e la capacità di Meloni di navigare queste acque è cruciale. Mantenere un ruolo di rilievo nel contesto europeo e globale è una priorità che influenza le strategie politiche interne.
Le questioni sociali: immigrazione e lavoro al centro del dibattito
L’immigrazione continua a essere uno degli argomenti più discussi, con il governo chiamato a bilanciare esigenze di sicurezza e di integrazione. Sul tema lavoro, si punta a creare opportunità e a regolare meglio il mercato, ma le soluzioni sono oggetto di scontro fra maggioranza e opposizione. Questi temi restano sensibili e condizionano il modo con cui gli italiani percepiscono le capacità e i programmi dei vari partiti.
Referendum e la difficile partecipazione dei cittadini nel 2025
La consultazione popolare resta uno strumento di democrazia diretta importante ma spesso sottovalutato. La scarsa attenzione verso i referendum del prossimo 8 e 9 giugno indica una distanza tra istituzioni e cittadini.
Il quorum mancato e il disinteresse verso la consultazione popolare
Più della metà degli italiani non è a conoscenza dei referendum in programma, che coinvolgono temi come la cittadinanza e modifiche al Jobs Act. Questo disinteresse riduce la probabilità che il quorum venga raggiunto e rende vana la consultazione. La scarsa informazione e l’ambivalenza politica alimentano la distanza tra cittadini e meccanismi decisionali.
Temi trattati nei referendum e impatto potenziale
Le questioni messe al voto riguardano diritti civili e norme sul lavoro, settori fondamentali per la società italiana. La riuscita o meno dei referendum avrebbe conseguenze dirette sul dibattito politico e sulle scelte future, ma la partecipazione ridotta potrebbe azzoppare l’esito e mettere in discussione il ruolo stesso di tali strumenti. Il quadro politico resta quindi in attesa delle risposte che arriveranno da queste votazioni.