Giorgia Meloni riceve apprezzamenti da jd Vance e rafforza il dialogo con gli Usa e l’Europa a Roma
L’incontro tra Giorgia Meloni, jd Vance e Ursula von der Leyen segna un cambiamento nelle relazioni internazionali italiane, evidenziando il ruolo attivo dell’Italia nel contesto europeo e atlantico.

L'articolo analizza l'incontro diplomatico tra Giorgia Meloni, rappresentanti Usa e la Commissione europea, evidenziando il ruolo centrale dell'Italia nelle relazioni transatlantiche, le divergenze su Ucraina e commercio, e le dinamiche interne all’Europa. - Unita.tv
Il recente incontro tra Giorgia Meloni, vicepresidente Usa jd Vance e presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a margine della messa per il Papa Leone XIV, ha mostrato una nuova fisionomia nelle relazioni internazionali italiane. La dialogo che si è instaurato in quell’occasione cambia il quadro di una premier spesso considerata isolata sul piano globale. Questo articolo esplora i dettagli di quell’incontro, le sue implicazioni politiche e diplomatiche e le conseguenze sul fronte europeo e atlantico.
Il successo diplomatico della premier a roma e il confronto con la stampa e l’opposizione
La definizione data da jd Vance a Giorgia Meloni, come “costruttrice di ponti fra le due sponde dell’Atlantico”, ha sorpreso molti osservatori. Si tratta di un riconoscimento che inquadra la premier italiana come un attore chiave nelle relazioni transatlantiche. Quel vertice informale, tenutosi in un contesto religioso ma carico di significati politici, ha ribaltato la narrazione giornalistica e politica italiana che indicava Meloni come un capo di governo isolato. Lo scenario proposto dall’opposizione, che ha sottolineato la “foto di Tirana” con Macron e altri leader europei intenti a comunicare con Trump tramite smartphone, è stato smontato da questo incontro che ha mostrato l’Italia protagonista in una stanza dove si definiscono strategie importanti.
Il tavolino rotondo di palazzo chigi
Il tavolino rotondo di Palazzo Chigi segna una realtà diversa, dove Meloni può agire con margini ampi. Le questioni sul tavolo non riguardano l’invio di truppe europee in Ucraina, un tema da tempo oggetto di dibattito che vede l’Italia contraria e affiancata da nazioni quali Regno Unito, Francia e Germania. Questa comune posizione fa emergere una linea seguita da Meloni che non è isolata, anzi è condivisa da altri paesi europei al centro del dibattito.
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Le divergenze tra europa e stati uniti sulla guerra in ucraina e le mosse di trump
L’incontro ha indicato differenze evidenti tra i leader europei più coinvolti nella strategia verso l’Ucraina e l’amministrazione americana guidata da Trump, molto più incline al sostegno militare a Kiev. I cambi repentini di posizione della Casa Bianca complicano le decisioni europee e creano dissensi su questioni cruciali come l’embargo militare e le peace talks. Il clima attorno a Putin si fa sempre più teso, con Washington che ora ipotizza una volontà del Cremlino di prolungare il conflitto.
Meloni e il suo approccio cautelativo
Meloni, mantenendo una posizione più cauta, si ritrova allineata al ragionamento di molti governi europei, che preferiscono evitare l’invio di soldati. Questo atteggiamento prudente pone l’Italia in una condizione diversa rispetto a quella statunitense, ma le offre anche margini per mediare su altri temi, in particolare quelli economici e commerciali, ancora molto delicati.
Il ruolo dell’italia nella discussione sui dazi e i rapporti con la commissione europea
Sul piano commerciale, la premier ha riaffermato che le competenze in materia di dazi sono in mano alla Commissione europea, sottolineando la disponibilità italiana a favorire il dialogo tra Stati Uniti e Unione. La questione dei super dazi imposti da Trump pesa sull’economia europea, e dopo quaranta giorni di stallo su novanta si avverte l’esigenza di riprendere trattative. I risultati già ottenuti con Cina e Regno Unito mostrano che gli ostacoli possono essere superati e l’Italia si offre da ponte per favorire un nuovo inizio.
Un primo contatto diretto di alto livello
Questo primo contatto diretto di alto livello fra rappresentanti Usa e funzionari europei conferma il ruolo diplomatico cruciale di Meloni. All’incontro era presente anche Marco Rubio, segretario di Stato americano, che conferma l’importanza attribuita dagli Usa al dialogo bilaterale con l’Italia.
L’intensificarsi dei rapporti tra italia, usa e ucraina e le reazioni tedesche e francesi
L’abbraccio tra Meloni e Zelensky a San Pietro ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica, simboleggiando una volontà di collaborazione anche sul fronte ucraino che va oltre le semplici parole. Il neo-cancelliere tedesco Merz ha riconosciuto la centralità italiana nella questione Ucraina, invitando ad un formato diplomatico che coinvolga il nostro Paese.
La posizione francese e la relazione con macron
Nel contesto, spicca invece la posizione della Francia e di Emmanuel Macron, rimasto escluso da alcune consultazioni chiave con Trump, una situazione difficile visto il ruolo storico di Parigi nella politica europea. Gli scontri tra Meloni e Macron continuano da tempo e segnano la politica estera italiana, con la premier determinata a non assumere un ruolo secondario. La relazione con Stati Uniti e la vicinanza di Meloni a figure come Trump o Vance diventano strumenti per mantenere spazio d’azione.
L’assenza di Meloni da certe call internazionali, richieste da figure come Merz e Starmer, suggerisce un cortocircuito nei rapporti intraeuropei ma non indebolisce l’immagine italiana che resta salda e pronta a giocare un ruolo attivo nello scacchiere globale, almeno per il momento.