Home Germania e Regno Unito sviluppano arma d’attacco a lungo raggio con autonomia oltre 2.000 km per obiettivi strategici

Germania e Regno Unito sviluppano arma d’attacco a lungo raggio con autonomia oltre 2.000 km per obiettivi strategici

Germania e Regno Unito collaborano per sviluppare un’arma d’attacco a lungo raggio, mirata a rafforzare la difesa europea e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti in un contesto di crescente tensione internazionale.

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Germania e Regno Unito avviano un progetto congiunto per sviluppare un'arma d'attacco ipersonica a lungo raggio entro il 2030, rafforzando l'autonomia militare europea e la cooperazione bilaterale nel contesto delle crescenti tensioni internazionali. - Unita.tv

La Germania e il Regno Unito hanno annunciato un progetto congiunto per realizzare un’arma d’attacco a lungo raggio capace di colpire obiettivi strategici a oltre 2.000 chilometri di distanza. L’iniziativa, presentata dai ministri della Difesa Boris Pistorius e John Healey durante un incontro a Berlino nel 2025, segna un passo importante nella cooperazione militare europea. Dietro questa decisione pesa l’attuale scenario di tensione internazionale, indicato chiaramente come risposta all’aggressività della Russia e alle crescenti instabilità globali.

Sviluppo di un’arma a lungo raggio per la strategia militare europea

Il nuovo sistema d’arma, concepito per raggiungere obiettivi anche molto profondi nel territorio nemico, mira a fornire alle forze armate di Germania e Regno Unito una capacità strategica avanzata. Boris Pistorius ha sottolineato la necessità urgente di superare le lacune nelle attuali dotazioni militari, dotando i Paesi di strumenti capaci di effettuare attacchi di precisione a lunga distanza con effetto disabilitante su infrastrutture e assetti logistici critici. Il sistema sarà in grado di operare anche in scenari complessi, garantendo un impatto significativo nei confronti di potenziali avversari.

Il programma europeo elsa

Questa iniziativa si inserisce nell’ambito del programma europeo ELSA , pensato per rafforzare l’autonomia europea nelle capacità offensive di lungo raggio, riducendo al contempo la dipendenza tradizionale dagli Stati Uniti durante crisi o conflitti. Il volano strategico è chiaro: avere armi capaci di colpire con rapidità e precisione, senza dover contare esclusivamente su alleati esterni. Il progetto non include solo l’arma a lungo raggio, ma anche una cooperazione ampliata in ambito antisommergibile, cruciale per il controllo delle vie marittime nel Nord Europa e oltre, punti vitali per la sicurezza e il commercio.

Il contesto politico e le dinamiche della cooperazione bilaterale

L’accordo per sviluppare questo sistema d’arma arriva dopo l’intesa siglata nel 2024, nota come Trinity House, che vuole accelerare il coordinamento tra Berlino e Londra per sviluppare capacità tecnologiche e industriali nell’ambito della difesa. Il tema è stato ribadito anche al vertice della NATO a Washington, dove più di quindici Paesi alleati hanno firmato una dichiarazione d’intenti condividendo la necessità di dotarsi di sistemi d’attacco avanzati.

John Healey ha messo in evidenza come, nel contesto mondiale segnato da guerre e pressioni per un maggior riarmo europeo da parte degli Stati Uniti, l’unità di NATO e partner europei sia una condizione irrinunciabile. Ha inoltre spiegato che la difesa può creare posti di lavoro qualificati, attirare investimenti nei settori tecnologici e sviluppare effettive sinergie industriali. L’esempio concreto è l’acquisto congiunto di siluri per aerei di pattugliamento marittimo e l’assemblaggio in Germania di ponti militari ideati nel Regno Unito. L’arma lunga distanza, che punta a diventare operativa entro il 2030, sfrutterà propulsione ipersonica e guida satellitare per competere con i missili russi Kinzhal e Zircon.

Impatti industriali e questioni di sicurezza nella difesa europea

Il progetto congiunto rappresenta un banco di prova per il settore della difesa europeo, troppo spesso frammentato e in ritardo rispetto a quello americano o cinese. Il governo tedesco ha confermato un investimento di 100 miliardi di euro entro il 2027 per ammodernare la Bundeswehr, mentre il Regno Unito prevede di portare la spesa militare al 2,5% del PIL entro il 2030.

Non mancano però le preoccupazioni: alcuni osservatori temono che questo sviluppo possa alimentare una nuova corsa agli armamenti, con rischi di proliferazione e tensioni crescenti nel continente. Gruppi ambientalisti hanno sottolineato potenziali problemi legati alla diffusione di armi di questo tipo. Healey ha risposto insistendo sull’importanza di acquisire autonomia strategica per non restare in posizioni marginali nello scenario globale, accogliendo comunque la possibilità di un allargamento del programma ELSA a Paesi come Francia e Italia.

Il disimpegno crescente degli Stati Uniti e l’incertezza legata alle future politiche americane pongono Berlino e Londra nella posizione di dover trovare soluzioni proprie. In tal senso, il progetto riflette una volontà europea di percorrere un cammino autonomo, mantenendo però la cooperazione e lo scambio tecnologico.