General motors chiede alla california di rivedere le normative sulle auto elettriche e motori endotermici
General Motors chiede una revisione delle normative californiane sulle auto elettriche, evidenziando tensioni tra obiettivi ambientali e realtà di mercato, mentre cresce il sostegno politico per modifiche alle regole.

General Motors chiede alla California di rivedere le rigide norme ambientali che limitano le auto a motore endotermico, riflettendo le difficoltà del mercato e il bisogno di un equilibrio tra obiettivi green e realtà produttive. - Unita.tv
Negli Stati Uniti si infiamma il dibattito sulle norme ambientali che regolano il mercato automobilistico. General Motors, dopo aver sostenuto con convinzione i limiti alle auto con motori a combustione interna a favore di veicoli elettrici, ha cambiato direzione. La casa automobilistica americana ha chiesto al governo della California di rivedere la strategia che punta a eliminare progressivamente le auto endotermiche entro il 2035. Questa svolta arriva in un momento delicato per l’industria e segue simili prese di posizione di altri grandi nomi del settore. Vediamo i dettagli di questa nuova fase e le ragioni dietro questa richiesta.
Clima normativo negli stati uniti e il ruolo della california sulle auto green
La California si è imposta come uno degli stati più rigidi negli Stati Uniti riguardo alla regolamentazione ambientale sulle emissioni dei veicoli. La legge locale prevede che dal 2026 almeno il 35% delle auto vendute siano elettriche, con un divieto totale dei motori a combustione previsto per il 2035. Questi obiettivi, appoggiati dalla maggior parte dei democratici e inizialmente sostenuti da General Motors, hanno spinto altri stati a riflettere su norme simili, pur in un contesto federalista complesso che lascia ampia autonomia ai singoli governi locali.
General Motors si era mostrata favorevole a questa linea, chiedendo nello stesso tempo maggiore armonia normativa tra i vari Stati, per evitare un mercato troppo frammentato. Sosteneva l’idea di un passaggio graduale che rispettasse le esigenze di consumatori e produttori. La normativa californiana, però, è percepita come troppo rigida da parte di parte dell’industria, che ora chiede una revisione più ampia. Le tensioni sul limite all’uso dei motori endotermici riflettono questo scontro fra obiettivi ambientali e realtà produttive.
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Le vendite di veicoli elettrici negli Usa stanno crescendo, ma non senza difficoltà. Nel 2025 i dati mostrano un aumento generale delle vendite auto del 10% ad aprile, ma nello stesso tempo un calo del 5% per le auto elettriche nello stesso periodo. Nel mercato federale i veicoli elettrici coprono circa il 7% delle vendite, mentre nella sola California la quota sale al 20%. Questi numeri dimostrano un interesse concreto verso le auto a emissioni zero, ma anche un certo rallentamento di questa crescita.
General Motors ha dovuto adattare i propri piani produttivi a queste nuove condizioni. Ha annullato l’obiettivo di produrre 400mila veicoli elettrici entro il 2024, ha rinviato il lancio di modelli come la Buick elettrica e l’apertura di uno stabilimento per camion elettrici. La strategia si orienta ora a offrire un “portafoglio di veicoli” più diversificato, che accontenti un’ampia fascia di consumatori. La nuova posizione riflette la volontà di mantenere margini di scelta fra motori tradizionali e elettrici, in risposta alla domanda reale del mercato.
La mail interna e la campagna di pressione sui politici californiani
Un aspetto che ha fatto clamore in queste settimane riguarda la fuga di notizie dal quartier generale di General Motors. Il Wall Street Journal ha pubblicato il contenuto di una mail interna inviata ai dipendenti in cui si chiede di fare pressione sui legislatori californiani per un’ampia revisione della normativa ambientale sulle auto. Nel messaggio vengono suggerite frasi da usare per contattare senatori e rappresentanti, sottolineando come la legge attuale sia una minaccia per l’attività dell’azienda e limiti la scelta del consumatore su modelli accessibili.
Questa iniziativa ha scatenato reazioni diverse. Alcuni legislatori hanno confermato di aver ricevuto e-mail e telefonate con queste richieste di cambiamento. La strategia di General Motors appare come un tentativo diretto di influenzare le decisioni politiche in uno stato che rappresenta uno dei maggiori mercati automobilistici, ma anche la frontiera delle regolamentazioni green più aggressive. Per ora il dibattito si concentra sul bilanciamento tra obiettivi di decarbonizzazione e le esigenze produttive e di mercato.
Sostegno politico trasversale alla revisione delle norme sulle emissioni
Il ritorno di General Motors sulle misure green ha trovato una risposta insperata: un appoggio trasversale in seno al Senato californiano e non solo. Alcuni rappresentanti democratici, come Laura Gillen, hanno espresso dubbi sulla fattibilità dei vincoli californiani, ritenuti lontani dalle condizioni economiche e sociali attuali. Il potere d’acquisto dei consumatori si è ridotto in modo significativo, mentre le imprese affrontano nuove difficoltà. Per questo, una parte del mondo politico è pronta a discutere possibili modifiche alle normative.
Questo cambio di approccio coinvolge anche figure politiche di altri schieramenti che guardano con attenzione alle ripercussioni delle regole ambientali sull’economia reale. Il dibattito pone ora al centro la necessità di trovare un compromesso praticabile, in cui i limiti alla produzione e vendita di auto meno inquinanti non finiscano per danneggiare lavoratori, imprese e consumatori. La discussione in California potrebbe influenzare altre politiche simili in tutto il paese.
L’industria automobilistica americana sta vivendo un momento di grande tensione, tra pressioni normative e condizioni di mercato variabili. La richiesta di General Motors di una revisione delle regole californiane rappresenta il segnale più evidente di questa transizione incerta, in cui ogni decisione avrà un peso su investimenti, occupazione e scelte dei consumatori nei prossimi anni. Le prossime settimane saranno decisive per capire come si muoveranno politica e industria.