Gabry Ponte e la malattia cardiaca congenita affrontata da oltre quindici anni
Gabry Ponte, noto deejay, racconta la sua esperienza con una malattia cardiaca congenita e come questa non abbia ostacolato la sua carriera musicale, culminando nella partecipazione all’Eurovision Song Contest 2025.

Gabry Ponte convive da oltre quindici anni con una malattia cardiaca congenita, che non ha mai fermato la sua carriera musicale; nel 2025 rappresenterà San Marino all’Eurovision, portando avanti con determinazione il suo percorso di vita e arte. - Unita.tv
Gabry Ponte, noto deejay e produttore musicale, ha raccontato più volte il percorso travagliato legato a un problema cardiaco congenito con cui convive da molti anni. Questa condizione, scoperta circa quindici anni fa, ha segnato parte della sua vita ma non ha mai fermato la sua carriera artistica. Nel 2025, il musicista sarà protagonista all’Eurovision Song Contest, rappresentando San Marino, portando sul palco la sua esperienza anche personale, legata alla malattia cardiaca.
La diagnosi della malattia cardiaca congenita e i primi sintomi
Gabry Ponte ha rivelato di aver scoperto il problema al cuore dopo un periodo in cui alcuni segnali preoccupanti sono emersi. La patologia, definita dal deejay come “degenerativa”, riguarda un difetto congenito che ha bisogno di attenzioni mediche specifiche. La diagnosi è arrivata tra i dieci e i quindici anni fa, periodo in cui si sono susseguite visite specialistiche e esami approfonditi per monitorare la situazione. Il musicista ha spiegato che il cuore non batteva regolarmente, evidenziando un ritmo anomalo che poteva rappresentare un rischio serio se non trattato.
L’intervento chirurgico e il decorso
L’intervento chirurgico si è reso necessario, anche se l’operazione è stata definita un po’ invasiva. Gabry ha scelto di sottoporsi all’operazione subito, per evitare complicazioni più gravi in futuro e per poter tornare a dedicarsi alla musica senza limitazioni. Nonostante i timori iniziali, il decorso post-operatorio è andato bene, confermando l’efficacia dell’intervento e la capacità del deejay di affrontare la patologia con serenità e consapevolezza.
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Come Gabry ponte convive con la malattia e il suo impatto sulla carriera
La convivenza con una malattia cardiaca congenita ha cambiato alcuni aspetti della vita di Gabry Ponte, senza però intaccare la sua attività artistica. Dal punto di vista personale, ha dovuto adattare il proprio stile di vita, seguendo i consigli medici e sottoponendosi a regolari controlli per evitare peggioramenti. Gabry ha spesso condiviso con i fan l’importanza di prestare attenzione alla salute, raccontando senza filtri il suo percorso e rassicurando chi lo segue che la malattia, se controllata, non limita la qualità di vita.
Il deejay italiano, diventato celebre anche all’estero, continua ad esibirsi e a partecipare a eventi di livello internazionale. La sua partecipazione all’Eurovision Song Contest 2025 con San Marino è un segno evidente della sua tenacia e della capacità di portare avanti un progetto artistico nonostante le difficoltà fisiche. La gestione del problema cardiaco si combina quindi con un’agenda intensa e impegni importanti, che Ponte affronta con professionalità e determinazione.
Il sostegno e l’importanza della famiglia e dei fan
Nel corso degli anni, Gabry Ponte ha ricevuto grande supporto dalla famiglia e dagli appassionati della sua musica. Dopo l’intervento chirurgico, il musicista ha sottolineato come questo affetto abbia avuto un ruolo fondamentale per superare i momenti di paura e di incertezza. La presenza dei familiari ha garantito un ambiente positivo che ha facilitato il recupero e la ripresa delle attività quotidiane.
Anche i fan si sono dimostrati vicini, dimostrando interesse per la salute del loro idolo attraverso messaggi e gesti di solidarietà. Gabry ha sempre ringraziato pubblicamente questo sostegno, confermando come la comunicazione aperta sulla malattia abbia contribuito a sfatare tabù e paura intorno ai problemi cardiaci congeniti. Il racconto diretto, anche durante interviste radiofoniche, ha reso più semplice comprendere la realtà di una patologia complessa e il modo in cui si può convivere con essa senza rinunciare ai propri sogni e progetti.
Il percorso di Ponte testimonia che una diagnosi seria non chiude porte ma può aprire nuove strade, segnate da una gestione attenta della salute e dalla volontà di non abbandonare le proprie passioni. L’attenzione medica puntuale e la rete di rapporti umani favoriscono un equilibrio che permette di affrontare anche le sfide più difficili.