Fallimento al primo turno di Merz mette la Germania di fronte a una crisi politica inedita

La Germania affronta un momento di crisi politica dopo il fallimento di Friedrich Merz al primo scrutinio per la cancelleria, con possibili scenari instabili per la coalizione CDU-SPD e l’AfD in crescita.
La mancata elezione di Friedrich Merz a cancelliere al primo voto del Bundestag crea un'impasse politica in Germania, mettendo a rischio la stabilità della coalizione CDU-SPD e aprendo scenari di incertezza e possibili nuove elezioni. - Unita.tv

La Germania si trova di fronte a uno stallo politico dopo che Friedrich Merz non è riuscito a ottenere i voti necessari per essere eletto cancelliere al primo scrutinio del Bundestag. Questo evento segna una prima assoluta nella storia della Repubblica Federale tedesca e potrebbe spalancare la porta a scenari instabili per il governo di coalizione tra CDU e SPD. Mentre la destra radicale di AfD reclama nuove elezioni, i partiti principali cercano di riorganizzarsi per superare un momento complesso. Qui analizziamo cosa è successo, le reazioni e come si potrebbe muovere la politica tedesca nelle prossime settimane.

Il voto al bundestag: merz non raggiunge la maggioranza assoluta

Il 2025 ha aperto con una votazione al Bundestag particolarmente attesa: Friedrich Merz, leader della CDU, candidato alla cancelleria per la nuova Grosse Koalition composta da CDU, CSU e SPD, avrebbe dovuto ottenere almeno 316 voti su 630 per essere eletto al primo turno. Il totale previsto di voti favorevoli superava i 328, secondo la coalizione, e non avrebbe lasciato margini a sorprese. Invece sono arrivati 310 voti per Merz, con 307 contrari, 3 astenuti e un voto non valido.

Il risultato non è solo una sconfitta numerica, ma segna una soluzione senza precedenti nella storia governativa tedesca: la mancata elezione del cancelliere al primo turno apre una fase di incertezza, aggravata dal fatto che almeno 18 deputati della maggioranza ufficiale si sono defilati, agendo da cosiddetti “franchi tiratori”. Questo episodio suscita interrogativi sulla coesione interna della coalizione, che già si presentava con una maggioranza risicata.

Il voto si è svolto a scrutinio segreto, rendendo difficile individuare i responsabili di questo scarto, ma questa spaccatura interna mina la stabilità: Merz, nonostante il recente successo elettorale, deve affrontare una base parlamentare meno solida del previsto. Il CDU-CSU e l’SPD si trovano ora a dover gestire un governo segnato da tensioni interne ancora prima di nascere ufficialmente.

Le reazioni e le tensioni tra gli schieramenti politici

L’esito della votazione ha provocato reazioni immediate in Parlamento ma anche all’esterno. L’AfD, etichettata recentemente come partito “estremista di destra” e ritenuta una minaccia anticostituzionale dai servizi tedeschi, ha visto nel fallimento di Merz un punto di rilancio: la leader Alice Weidel ha chiesto a gran voce nuove elezioni anticipate, affermando che “la coalizione che ha fatto la maggioranza non rappresenta la volontà degli elettori.” Questo invito arriva a pochi mesi dal voto federale che aveva premiato la coalizione di centrodestra.

Nel frattempo, CDU e SPD hanno convocato riunioni d’urgenza, cercando di mettere insieme una strategia comune per affrontare il momento delicato. La tensione politica è palpabile. Si parla di un possibile allargamento della coalizione per ottenere una maggioranza più stabile, ma Friedrich Merz ha già escluso l’ipotesi di coinvolgere i Verdi o i Liberali, due formazioni più vicine al centrosinistra, per non tradire le aspettative degli elettori del centrodestra.

La situazione assume un tono ancora più complicato se si considera la risalita nei sondaggi dell’AfD, che ora supera l’Unione di Merz. Il mancato voto positivo al primo turno alimenta il malessere e aumenta la sfiducia, con conseguenze che potrebbero incidere sull’equilibrio politico nazionale e sulla tenuta economica della Germania, già alle prese con segnali di rallentamento.

Cosa prevede la costituzione tedesca e quali scenari si aprono per merz

La legge fondamentale tedesca prevede un percorso preciso in caso di mancata elezione del cancelliere al primo scrutinio. Dopo il fallimento iniziale, il Bundestag può votare ancora due volte: un secondo voto entro 14 giorni con le stesse regole di maggioranza assoluta e, se anche questo dovesse fallire, un terzo con la sola maggioranza relativa semplice.

Se a quel punto nessuno raggiunge una maggioranza chiara, il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier ha facoltà di sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni, oppure affidare l’incarico di formare il governo ad un altro candidato. Un’opzione rara ma percorribile sarebbe quella di conferire il mandato proprio a Merz, anche senza maggioranza completa, dando vita a un governo di minoranza. Uno scenario con rischi elevati per la stabilità politica e finanziaria.

Questa procedura costituzionale lascia spazi per manovre parlamentari e accordi politici da costruire rapidamente, con la pressione di dover evitare elezioni anticipate che potrebbero aprire a ulteriori divisioni. Merz dovrà dimostrare di saper riconquistare i voti mancanti, ma la frammentazione all’interno della sua stessa coalizione e le richieste contrapposte degli schieramenti potrebbero complicare questo percorso.

Una partita aperta per la politica tedesca

In definitiva la mancata elezione al primo turno getta ombre sul futuro governo tedesco a soli due mesi dalle elezioni federali. La politica tedesca affronta ora una partita aperta che segnerà il destino della coalizione e forse dell’intero Parlamento federale nei mesi a venire.