Home Evento blue planet economy 2025 a roma: focus su sostenibilità, innovazione e futuro dell’economia del mare

Evento blue planet economy 2025 a roma: focus su sostenibilità, innovazione e futuro dell’economia del mare

Nel 2025, Roma ha ospitato un incontro sulla blue economy, evidenziando il valore dell’economia del mare in Italia e le opportunità di sviluppo sostenibile nel Mediterraneo attraverso innovazione e collaborazione.

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Nel 2025 a Roma si è tenuto un importante evento sulla blue economy, evidenziando il ruolo strategico del settore marino per la sostenibilità, l’innovazione tecnologica e lo sviluppo economico nel Mediterraneo. - Unita.tv

Nel 2025, Roma ha ospitato un importante incontro dedicato alla blue economy, con l’obiettivo di mettere insieme istituzioni, aziende e centri di ricerca per discutere il futuro legato all’economia del mare e alla tutela ambientale. L’appuntamento si è svolto al Gazometro Ostiense, simbolo della storia industriale e della recente trasformazione energetica della città. L’evento ha messo in luce i numeri, le sfide e le prospettive di un settore che in Italia vale miliardi di euro e coinvolge centinaia di migliaia di occupati.

La blue economy come pilastro della sostenibilità e crescita economica nel mediterraneo

L’oceano rappresenta una risorsa fondamentale per la vita sul pianeta: produce oltre la metà dell’ossigeno grazie al fitoplancton e assorbe una quota rilevante di anidride carbonica, agendo come filtro naturale del clima. Organizzazioni internazionali come Unesco, Noaa e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente hanno sottolineato il ruolo chiave dei mari nella lotta al cambiamento climatico. Nel contesto europeo la blue economy è riconosciuta come strategica, con finanziamenti superiori ai 6 miliardi di euro da qui al 2027 per supportare tecnologie legate all’energia da onde, eolico offshore, pesca e biotecnologie. Il Mediterraneo vale circa 800 miliardi di euro e occupa quasi 5 milioni di persone lungo tutta la filiera.

Il peso della blue economy in italia

In Italia, il peso dell’economia del mare si evidenzia con oltre 220mila imprese attive e un milione di addetti. Il contributo diretto al prodotto interno lordo supera i 64 miliardi di euro, mentre considerando tutto l’indotto arriva oltre i 178 miliardi, coinvolgendo settori come turismo costiero, cantieristica e logistica portuale. I numeri emergono dal rapporto nazionale elaborato da Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, che certifica la blue economy come una componente consolidata, capace di generare posti di lavoro e ricchezza.

Sviluppo tecnologico e fonti rinnovabili marine: il ruolo dell’innovazione nel 2025

Tra le opportunità di crescita maggiori spiccano le filiere legate alla blue energy. In particolare l’eolico galleggiante, la cattura dell’energia dalle onde e dalle maree stanno attirando attenzione e investimenti. Parallelamente le tecnologie digitali cominciano a trasformare il monitoraggio degli ecosistemi marini. Sensori avanzati, robot subacquei e sistemi di intelligenza artificiale permettono di mappare i fondali e prevenire fenomeni di inquinamento. Secondo Enea, il potenziale energetico rinnovabile del Mediterraneo supera i 150 terawattora annui, una risorsa che potrebbe alimentare milioni di famiglie, ma al momento resta poco sfruttata anche per lacune normative e limitate dotazioni finanziarie.

L’osservatorio nazionale sulla blue economy

Per affiancare questa crescita, a Roma è stato lanciato il nuovo Osservatorio nazionale sulla blue economy. Questo organismo, supportato da Ispra, Cnr ed Enea, punta a raccogliere dati sull’impatto ambientale delle attività marine e a fornire supporto alla diffusione di progetti ecologici. La raccolta integrata di informazioni riguarderà biodiversità, rigenerazione delle coste e strumenti per la decarbonizzazione, con l’obiettivo di indirizzare scelte sostenibili nel settore marittimo.

Il ruolo di roma e della missione europea nella rigenerazione delle aree costiere

Roma aspira a diventare un punto di riferimento per la rigenerazione urbana delle zone costiere del Mediterraneo, favorendo un modello di sviluppo che coniughi tutela ambientale e nuove forme di economia circolare. A supportare questo progetto ci sono i fondi europei destinati alla missione “restore our ocean and waters by 2030”. Lo sforzo punta a recuperare gli ecosistemi marini entro il prossimo decennio, con particolare attenzione a porti, aquacoltura e sistemi di monitoraggio ambientale digitalizzati.

Il progetto bluemissionmed

Il progetto BlueMissionMed coordina vari enti pubblici e privati coinvolti nel programma. Tra gli obiettivi principali c’è la promozione di infrastrutture green e l’adozione di tecniche ecocompatibili lungo la filiera marina. L’insieme delle iniziative rappresenta un passo verso un futuro più equilibrato tra sviluppo e conservazione del mare, divenuto al contempo risorsa naturale e settore produttivo.

Iniziative del lazio e interventi nazionali per sostenere la blue economy

Il sostegno locale si concretizza attraverso l’attività di Lazio Innova, che mette a disposizione bandi rivolti a start-up, incentivi per la ricerca e collaborazioni con università e centri tecnologici. La regione Lazio contribuisce per oltre il 20% al valore nazionale dell’economia del mare, imponendosi come terreno fertile per progetti di scienza applicata e innovazione industriale in ambito marino.

Sul piano nazionale, il governo ha istituito un fondo dedicato alla formazione marittima, con una dotazione complessiva di circa 7 milioni di euro per il biennio 2024-2026. L’obiettivo è sviluppare competenze professionali specifiche, fondamentali per sostenere la crescita del settore e garantire un ricambio generazionale adeguato. Le iniziative attivate mirano a dare centralità al Mediterraneo non solo come elemento naturale ma come laboratorio utile per la cooperazione territoriale e lo sviluppo di nuove tecnologie.

Il futuro dell’economia blu resta quindi legato a interventi concreti in campo ambientale, tecnologico e sociale, con la necessità di costruire un equilibrio tra tutela delle risorse e attività produttive. Roma, grazie all’evento blue planet economy e alla partecipazione di soggetti pubblici e privati, ha confermato la sua vocazione a centro nevralgico per queste tematiche.