Ernesto Colnago ha ricevuto giovedì 8 maggio 2025 la laurea magistrale honoris causa in ingegneria meccanica conferita dal Politecnico di Milano. Il riconoscimento è stato assegnato all’artigiano di Cambiago per il suo ruolo fondamentale nello sviluppo tecnico della bicicletta, frutto di anni di dedizione, innovazione e passione per il ciclismo. La cerimonia ha sottolineato l’importanza del suo lavoro, apprezzato anche dal mondo accademico e sportivo.
Un riconoscimento fuori dal comune dal politecnico di milano
La scelta del Politecnico di Milano per tributare questo titolo a Ernesto Colnago assume un valore particolare: si tratta infatti della prima laurea honoris causa concessa nell’attuale mandato della rettrice Donatella Sciuto. Alla cerimonia ha preso parte anche Marco Belloli, direttore del Dipartimento di Meccanica, che ha definito Colnago non solo un artigiano ma anche “un ingegnere meccanico a tutti gli effetti”. Belloli, grande appassionato di ciclismo, ha celebrato il connubio tra pratica artigianale e approccio scientifico che Colnago ha fatto valere nel corso della sua lunga carriera.
Il conferimento è avvenuto in un clima ricco di emozione e rispetto per un personaggio che ha segnato la storia della bicicletta. La sua capacità di anticipare tendenze tecniche e il suo approccio meticoloso alla produzione artigianale sono stati messi in luce. Colnago è riuscito a combinare tradizione e innovazione, garantendo a tutti gli appassionati strumenti affidabili e aggiornati.
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I momenti chiave della carriera di ernesto colnago raccontati alla lectio magistralis
Durante la lectio magistralis, Ernesto Colnago ha ripercorso alcuni episodi salienti della sua vita e carriera, condividendo aneddoti e dettagli che spiegano il suo successo. Tra i racconti più noti c’è quello risalente al Giro d’Italia 1955, quando ancora giovane tecnico individuò il problema fisico che impediva a Fiorenzo Magni di pedalare come voleva. Questo episodio gli permise di affiancare il campione di ciclismo come meccanico per quell’edizione della corsa, vinta proprio da Magni.
Colnago ha ripercorso tappe fondamentali della sua attività, come la creazione della bicicletta con cui Eddy Merckx stabilì il record dell’ora nel 1972. Quella bici, un esempio di design e funzionalità, è stata esposta al Museum of Modern Art di New York, dove ha ricevuto ampi riconoscimenti a livello internazionale. Questi momenti sottolineano come il lavoro di Colnago abbia superato i confini dello sport, entrando nel campo del design e della cultura.
Lo storico giornalista Pier Bergonzi, presente durante la lectio, ha valorizzato il contributo di Colnago al ciclismo raccontandone l’evoluzione tecnica e lo stretto legame con le grandi imprese sportive.
Le innovazioni tecniche che hanno rivoluzionato la bicicletta
Nel 1986 è nata una collaborazione decisiva tra Ernesto Colnago, Ferrari e il Politecnico di Milano. Grazie a questo rapporto è stata realizzata la prima bicicletta al mondo con forcella dritta e interamente in carbonio. All’epoca era una svolta rivoluzionaria, poiché quel tipo di forcella appariva inusuale e difficilmente funzionante. Eppure, quella bici ha vinto più volte la Parigi-Roubaix, nel 1995 con Franco Ballerini e nel 1996 con la Mapei capitanata da Johan Museeuw.
Queste performance hanno fatto accettare la forcella dritta e il carbonio come standard per molti produttori in tutto il mondo. L’adozione di questa tecnologia ha migliorato stabilità e leggerezza delle biciclette, cambiando il modo di gareggiare e di progettare le due ruote.
Sempre in tema di innovazione, Colnago ha insistito per introdurre i freni a disco sulle bici da corsa, a un’età in cui molti rallenterebbero. Il loro utilizzo è diventato comune nelle competizioni più importanti e oggi è una caratteristica richiesta da tanti ciclisti di livello.
Una festa in famiglia e con i campioni del ciclismo
La cerimonia di consegna della laurea honoris causa si è svolta nel clima di affetto e ammirazione, alla presenza di molti campioni del ciclismo. Ma tra gli ospiti più emozionati c’erano sicuramente i familiari di Ernesto Colnago: la figlia Anna con il marito Vanni Brambilla, il nipote Alessandro con Eleonora e le pronipoti Carlotta e Ludovica. Un momento di condivisione che ha messo al centro la figura umana di Colnago, oltre a quella professionale.
Colnago ha voluto anche ricordare la moglie Vincenzina, compagna di vita e punto di riferimento costante per oltre settant’anni. Ha sottolineato come, anche dopo la sua scomparsa, continui a viverla nei pensieri, accompagnandolo nel lavoro e nella quotidianità.
Così si è consumata una giornata speciale, che porta a Milano il valore di una persona che ha saputo legare mani esperte, mente acuta e amore per il ciclismo. La laurea honoris causa rappresenta un passaggio straordinario, memoria del contributo di un uomo che si è cimentato nell’ingegneria senza mai trascurarne il lato umano.