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Ergastolo confermato per davide fontana per l’omicidio di carol maltesi a rescaldina

Il tribunale di Milano conferma l’ergastolo per Davide Fontana, colpevole dell’omicidio premeditato di Carol Maltesi, avvenuto a Rescaldina nel gennaio 2022, con tentativi di depistaggio delle indagini.

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Il tribunale d’appello di Milano ha confermato l’ergastolo per Davide Fontana, condannato per l’omicidio premeditato di Carol Maltesi, il cui corpo è stato smembrato e nascosto in un congelatore. - Unita.tv

Il tribunale d’appello di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo per Davide Fontana, 45 anni, imputato per l’omicidio di Carol Maltesi avvenuto l’11 gennaio 2022 a Rescaldina, vicino a Milano. Fontana, ex bancario, è stato riconosciuto colpevole di aver ucciso la ragazza e di aver tentato di depistare le indagini spacciandosi per lei tramite messaggi inviati dal suo telefono.

I dettagli dell’omicidio e la scoperta del corpo

L’omicidio di Carol Maltesi ha avuto caratteristiche particolarmente violente. Secondo la ricostruzione della procura, Fontana ha colpito la vittima con ripetuti colpi di martello durante un incontro a casa sua. Dopo l’aggressione, il corpo è stato smembrato. Fontana avrebbe conservato i resti in un congelatore comprato appositamente tramite Amazon e tenuto nascosto per almeno due mesi.

La scelta di nascondere il corpo in un freezer ha permesso all’imputato di guadagnare tempo prezioso prima che la scoperta venisse fatta. Soltanto in seguito, i resti sono stati ritrovati in una discarica nel Bresciano, all’interno di sacchi chiusi. I dettagli della scena del delitto e la successiva rimozione del corpo confermano l’intento dell’imputato non solo di eliminare la vittima ma di ostacolare le indagini.

Le strategie di depistaggio con i messaggi dal cellulare della vittima

Durante tutto il periodo che è passato dalla scomparsa di Carol Maltesi al ritrovamento del corpo, Davide Fontana ha continuato a inviare messaggi dal telefono della vittima. Questo espediente ha ingannato parenti e amici, alimentando una falsa speranza circa il suo destino.

La messaggistica è stata considerata dagli inquirenti parte di un piano per depistare le indagini e rallentare le attività di ricerca. Fontana, fingendosi Carol, avrebbe così tentato di sottrarsi alle responsabilità. Il comportamento ha aggravato la sua posizione processuale e ha contribuito a orientare la sentenza in appello.

Il giudizio d’appello bis e la conferma della premeditazione

Il procedimento in secondo grado ha rivisto alcuni elementi del primo giudizio. In particolare la Corte d’assise d’appello ha riconosciuto l’aggravante della premeditazione, esclusa in primo grado. L’imputato ha ricevuto quindi la pena più severa possibile, cioè l’ergastolo, su richiesta della procura generale.

La conferma della pena ha segnato una tappa significativa nel processo per il delitto di Rescaldina. Davide Fontana ha ascoltato la sentenza in aula e ha fatto alcune dichiarazioni spontanee, affermando di voler cancellare tutto quello che è accaduto.

Il contesto e le implicazioni processuali

L’omicidio di Carol Maltesi si inserisce in un filone di cronaca nera che ha suscitato notevole attenzione nei media e nell’opinione pubblica. La vicenda ha imposto un’accurata attività investigativa per chiarire ogni aspetto del delitto e della sua gestione successiva da parte dell’imputato.

L’uso della tecnologia per coprire il crimine, il ritrovamento dei resti in una discarica e la ricostruzione dettagliata delle dinamiche hanno caratterizzato il processo fin dalle prime udienze. Il riconoscimento della premeditazione in appello evidenzia la serietà del fatto e la volontà di compiere il delitto da parte di Fontana.

Al momento la sentenza rappresenta la conclusione del processo con una condanna definitiva, che testimonia il lavoro della magistratura per assicurare alla giustizia un caso segnato dalla gravità e dalla complessità degli elementi emersi dalle indagini.