Il 5 maggio 2025 Emmanuel Macron ha partecipato a un evento alla gran loggia di Parigi, uno degli appuntamenti più significativi per la massoneria francese. In quell’occasione il presidente francese ha affrontato temi legati alla laicità, alla difesa comune e ha lanciato segnali importanti in ambito politico e religioso. La sua visita, non casuale, arriva nel mezzo di una fase delicata sia per la politica nazionale che per gli equilibri internazionali della Francia.
La gran loggia di parigi e il contesto storico della massoneria francese
La gran loggia di Parigi rappresenta la seconda struttura massonica più rilevante d’Europa, con una storia che risale al diciottesimo secolo. Fondata in un’epoca in cui i valori illuministi stavano prendendo piede, questa loggia ha sempre portato avanti ideali laicisti forti e si pone come un polo importante nella vita pubblica e sociale francese. Nel 2023 Macron aveva già partecipato alla celebrazione dei 250 anni del grande oriente di Francia, la più antica loggia massonica transalpina.
Nel 2025, invece, il discorso si è incentrato sui 120 anni della legge francese del 1905 che sancisce la separazione tra Stato e Chiesa. Questa norma segna un pilastro della repubblica laica, al centro del dibattito pubblico e delle tensioni tra laici e religiosi. La legge ha permesso allo Stato di assumere il pieno controllo sulle proprietà ecclesiastiche e di limitare la manifestazione pubblica del culto in un momento chiave della storia francese. La massoneria, attraverso la gran loggia, ha rivendicato un ruolo importante in questo processo, come ha ricordato Macron nell’incontro.
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Laicità e storia
La legge del 1905 è spesso vista come una tappa fondamentale nella costruzione della laicità francese e del suo rapporto con la religione organizzata, specialmente quella cattolica.
Il discorso di macron e il tema della laicità nella repubblica francese
Durante il suo intervento Macron ha lodato il contributo della gran loggia di Parigi nella costruzione della legge del 1905, sottolineando come questa norma resti fondamentale per mantenere un ordine pubblico rispettoso della convivenza tra diverse fedi e senza predominio religioso. Il presidente francese ha precisato che la laicità deve garantire un equilibrio tra la libertà di coscienza e la neutralità dello Stato.
“La laicità deve rappresentare uno spazio di libertà e rispetto reciproco, dove tutte le fedi possano convivere pacificamente,” ha affermato Macron.
Macron ha anche aperto alla necessità di mantenere dialoghi aperti con tutte le religioni presenti in Francia, riconoscendo l’importanza del pluralismo religioso. Il suo discorso ha però richiamato alla memoria il ruolo storico della legge del 1905, legata a un certo spirito anticattolico e a episodi di confisca dei beni della chiesa. Questi aspetti sono stati spesso oggetto di polemiche, specie da parte di gruppi religiosi e conservatori.
La scelta di celebrare questo anniversario proprio nella sede della massoneria rivela la posizione ancora forte delle logge nei confronti della separazione tra Stato e Chiesa. Macron ha così manifestato un legame profondo con le radici laiciste della repubblica francese, suggestione chiave nel suo approccio politico, soprattutto nel contesto attuale di confronto con forze di destra e nazionaliste.
I possibili risvolti politici e diplomatici della visita di macron
La presenza di Macron alla gran loggia di Parigi si inserisce in un quadro complesso di tensioni politiche interne e relazioni internazionali particolari. Sul piano nazionale Macron affronta una situazione politica delicata, vista la ineleggibilità di Marine Le Pen e la necessità di mantenere coeso il suo elettorato centrista. Il legame con la massoneria può rappresentare un sostegno strategico in questo contesto.
Sul piano internazionale, Macron ha trattato temi come la difesa comune europea e la cooperazione scientifica, segnali che indicano un interesse a rafforzare la posizione della Francia nelle alleanze strategiche. Il presidente ha inoltre discusso aspetti legati alla politica religiosa e vaticana, con riferimenti impliciti alle manovre per la nomina del nuovo papa in continuità con l’attuale pontificato di Francesco, e con l’obiettivo di contrastare le influenze politiche straniere, come quelle della presidenza Trump.
Dialogo con la chiesa e politica estera
La visita arriva in un momento in cui la politica francese cerca di ridefinire equilibri interni, anche attraverso il dialogo con gruppi storicamente influenti come la massoneria stessa. Le sue parole e la scelta del luogo sottolineano la volontà di rafforzare un’identità repubblicana basata su valori storici, ma anche di esplorare nuove condizioni per l’azione politica sia dentro che fuori i confini nazionali.
La massoneria francese e il futuro del rapporto con l’eliseo
La massoneria in Francia, e in particolare la gran loggia di Parigi, rappresenta un riferimento culturale e sociale significativo, con circa 32mila affiliati solo in quella sede. Il loro impegno politico si caratterizza nell’ambito della difesa della laicità e dei principi illuministi, ma anche nella promozione di un ruolo attivo nelle trasformazioni del paese.
Il rapporto fra l’Eliseo e le logge massoniche appare consolidato, anche se in passato alcuni gruppi avevano criticato le politiche troppo liberali del governo Macron. La vicinanza di Macron alla massoneria suggerisce però un’intesa che potrebbe evolversi, influenzando decisioni importanti nella politica interna, dalla difesa alla gestione delle relazioni con la chiesa.
L’appuntamento del 5 maggio ne segna una tappa importante, in cui la massoneria si conferma non solo una rete sociale ma anche un attore concreto nel discorso pubblico francese. Macron ha voluto rendere omaggio a questa realtà con un discorso che ha messo in evidenza un modello di società laica, basato sulla neutralità ma anche su un certo spirito di élite che accompagna la storia politica della Francia. Questo rapporto continua a evolvere e sarà interessante osservare come si svilupperà nei prossimi mesi.