Home Elezioni comunali 2025 a Genova: calendari, candidati e sfide per la città in vista del voto

Elezioni comunali 2025 a Genova: calendari, candidati e sfide per la città in vista del voto

Genova si prepara alle elezioni comunali con sette candidati in corsa per la carica di sindaco. Temi chiave includono trasporti, riqualificazione urbana e sviluppo turistico, mentre Salis e Piciocchi emergono come principali contendenti.

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Genova si prepara alle elezioni comunali del 25-26 maggio, con sette candidati in corsa e temi chiave come trasporti, riqualificazione urbana e turismo. La sfida principale è tra Silvia Salis (centro-sinistra) e Pietro Piciocchi (centro-destra), con un ballottaggio probabile. - Unita.tv

Genova si prepara a eleggere il nuovo sindaco e il consiglio comunale in un appuntamento che coinvolge migliaia di cittadini. Tra i temi in gioco ci sono la gestione dei trasporti, la riqualificazione urbana e lo sviluppo del turismo, mentre sette candidati cercano di conquistare il favore degli elettori. Scoprire come si svolgerà il voto, chi sono i principali protagonisti e quali questioni stanno animando la campagna elettorale aiuta a capire cosa può cambiare in città nei prossimi anni.

Come si vota e dove segnalare la propria presenza al voto

Le elezioni si terranno in due giornate consecutive, domenica 25 maggio dalle 7 alle 23 e lunedì 26 maggio dalle 7 alle 15, per dare ai cittadini più tempo utile per esprimere la propria preferenza. I seggi saranno dislocati nelle scuole e centri comunitari distribuiti su tutto il territorio urbano. Per votare è necessario presentarsi con un documento d’identità valido e la tessera elettorale, indispensabile per l’accesso ai seggi. Chi non ricordasse il seggio di competenza può consultare il sito ufficiale del Comune di Genova o rivolgersi direttamente all’ufficio elettorale in città. Le amministrazioni locali hanno previsto una serie di servizi di trasporto pubblico potenziati per agevolare gli spostamenti fino al seggio in questi due giorni. L’obiettivo è facilitare il voto e coinvolgere un numero alto di elettori, dato che la partecipazione incide direttamente sul tipo di governo cittadino che uscirà dalle urne.

I candidati in corsa e le coalizioni che sostengono la sfida per palazzo tursi

La competizione elettorale ha sette candidati ufficiali per la poltrona di sindaco. Due di loro emergono come protagonisti principali: Silvia Salis e Pietro Piciocchi. Salis, ex atleta olimpica, guida una coalizione di centro-sinistra che comprende il Partito Democratico, i Verdi e altri gruppi progressisti locali. Il suo programma verte sull’ambiente, la mobilità sostenibile e l’inclusione sociale, temi che ha promosso spesso nei mesi scorsi durante i comizi in centro. Piciocchi invece è il volto scelto dal centro-destra, appoggiato da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. La sua campagna punta su sicurezza, sviluppo economico e servizi pubblici più efficienti. Dalla sua ha ricevuto l’appoggio di figure politiche nazionali e leader locali, che guardano alla sua esperienza come possibile elemento di stabilità e crescita. Gli altri cinque candidati, meno noti ma comunque attivi, includono nomi come Pietro Raitano, che si presenta con una lista civica, e Giulia Martinelli, che corre per una formazione di sinistra radicale. Pur con sondaggi meno favorevoli, queste liste intendono intercettare il voto di chi cerca alternative alle due grandi coalizioni, presentando programmi spesso più innovativi o critici verso l’attuale modello amministrativo genovese.

Sondaggi e previsioni: una sfida serrata tra salis e piciocchi per il ballottaggio

I dati raccolti sulle intenzioni di voto indicano una campagna molto combattuta. Secondo Youtrend, Salis partiva con un vantaggio intorno a sette punti, ora ridimensionato da un recupero importante di Piciocchi. L’ultimo sondaggio Noto per Porta a Porta rivela un margine molto stretto tra il campo largo di centro-sinistra e l’area di centro-destra, rispettivamente intorno al 50% e 47%. Le proiezioni di Youtrend elaborate da Lorenzo Pregliasco suggeriscono che la battaglia si concluderà al ballottaggio, con Salis al 49,3% e Piciocchi al 45,1%. Questi dati confermano come la votazione non sarà scontata, con un’alta probabilità che la scelta definitiva arrivi dopo il secondo turno, dove peseranno alleanze e l’affluenza.

Le principali sfide urbanistiche, di mobilità e sviluppo economico per il nuovo governo genovese

Genova si trova di fronte a nodi irrisolti che il nuovo sindaco e il consiglio dovranno prendere in carico subito dopo il voto. Il sistema di trasporto pubblico urbano richiede interventi importanti, sia per ridurre i tempi di percorrenza sia per abbassare l’inquinamento. Diverse proposte degli aspiranti sindaci includono l’ammodernamento delle infrastrutture e l’inserimento di tecnologie più ecologiche. Nei quartieri più degradati è partita da tempo la necessità di interventi di riqualificazione urbana, che puntano a recuperare immobili abbandonati, migliorare le aree verdi e rendere più sicuri gli spazi pubblici. Questi progetti hanno un impatto diretto anche sul prezzo delle abitazioni e sull’attrattività degli investimenti. Il turismo resta una risorsa economica chiave per la città, grazie a un patrimonio culturale e artistico ricco e originale. I candidati vogliono potenziare le campagne di promozione e rinnovare le infrastrutture turistico-ricettive per ospitare più visitatori e allungare la stagione turistica, guardando a un rilancio complessivo.

Le questioni di trasparenza e le polemiche attorno ai candidati e alle liste elettorali

La competizione per il governo cittadino ha portato con sé alcune controversie rilevanti. Tra le critiche più diffuse, spicca la gestione poco trasparente dei fondi pubblici durante la campagna e in alcune fasi di selezione delle liste. Alcuni cittadini e osservatori hanno chiesto conto dei criteri adottati per l’ammissione dei candidati, denunciando la presenza di alcuni con precedenti giudiziari o legami poco chiari con interessi particolari. Questi aspetti hanno acceso dibattiti tra gli elettori, spingendo i candidati a rispondere con promesse di maggiore chiarezza e controlli più severi sulle risorse economiche destinate ai progetti pubblici. La selezione delle liste ha generato discussioni soprattutto per la scelta di persone con esperienze lontane dal contesto locale o con ruoli poco attinenti alla gestione della città, ma i partiti hanno ribadito l’importanza di integrare competenze diverse e punti di vista differenti nella squadra da presentare al voto.