Home Dieta mediterranea e diabete tipo 2: come un regime equilibrato può favorire la remissione della malattia

Dieta mediterranea e diabete tipo 2: come un regime equilibrato può favorire la remissione della malattia

La dieta mediterranea ipocalorica, secondo il dottor Domenico Tricò dell’università di Pisa, è fondamentale per la remissione del diabete di tipo 2 e il controllo glicemico.

Dieta_mediterranea_e_diabete_t

L’articolo sottolinea come una dieta mediterranea ipocalorica, equilibrata e basata su alimenti freschi, sia fondamentale per la remissione e il controllo del diabete di tipo 2, integrando dieta, stile di vita e supporto medico. - Unita.tv

La gestione del diabete mellito di tipo 2 passa per molti fattori, ma uno dei più importanti resta la dieta. Una corretta alimentazione può far uscire dalla condizione diabetica oppure mantenere sotto controllo la malattia senza ricorrere a farmaci. Recenti studi medici, e le indicazioni di esperti come il dottor Domenico Tricò dell’università di Pisa, confermano che la dieta mediterranea ipocalorica tradizionale rappresenta un valido strumento per ottenere la remissione del diabete. Questo non significa solo migliorare la salute, ma anche evitare interventi dietetici troppo rigidi o drastiche modifiche alimentari.

La dieta mediterranea come base per la remissione del diabete

Il diabete di tipo 2 non è più visto come una condanna definitiva, la remissione è un obiettivo possibile e concreto per molti pazienti. Secondo il dottor Tricò, definire remissione significa mantenere valori glicemici sotto soglia diabetica senza usare farmaci per almeno tre mesi. Questi numeri non sono ancora quelli di una persona sana, ma indicano un netto miglioramento rispetto allo stato diabetico attivo.

Importanza dell’alimentazione nel controllo glicemico

Il ruolo dell’alimentazione si rivela cruciale per raggiungere questo risultato. La dieta mediterranea tradizionale, riadattata con un apporto calorico controllato, può influenzare positivamente il metabolismo e i parametri glicemici, supportando così il controllo del diabete. L’equilibrio tra vegetali, frutta, legumi e cereali integrali ricchi di fibre, associato a un corretto consumo di proteine animali soprattutto di pesce e carni bianche, consente di tenere stabile la glicemia e favorisce la perdita di peso.

Il miglioramento non arriva da una restrizione estrema o da diete liquide, ma da un’alimentazione che accompagni il paziente verso scelte più sane, evitando i cibi ultraprocessati ricchi di zuccheri semplici e sale. Il passaggio a un regime alimentare mediterraneo può essere graduale e adattato all’età o alle condizioni generali, anche favorendo bambini e adolescenti attraverso una piramide alimentare semplificata.

Perdere peso: chiave per aumentare le possibilità di remissione

Il peso corporeo rappresenta un elemento fondamentale per controllare il diabete. Ogni punto percentuale di peso perso migliora la probabilità di remissione del 3 per cento. Per i pazienti in sovrappeso o con obesità la riduzione ponderale si traduce in meno glicemia alta e minori rischi di complicanze legate alla malattia.

Il messaggio più recente, diffuso anche da IlSole24Ore, ribadisce che per dimagrire non serve sottoporsi a diete estreme o esclusivamente liquide. La fondazione rimane sempre la dieta mediterranea, che privilegia alimenti freschi e di stagione. L’approccio che contiene verdura e frutta fresca, legumi, cereali integrali e fonti proteiche leggere è efficace anche per il controllo della pancia gonfia, più frequente tra i diabetici.

Controllare il consumo di carne rossa, ridurre al minimo zuccheri, sale e prodotti industriali rimane un passo essenziale. Questo regime non solo aiuta a sgonfiare la pancia, ma influisce sul metabolismo migliorandolo e supportando la stabilità delle glicemie.

Il caso studio direct e l’efficacia delle diete ipocaloriche con pasti liquidi

Uno studio molto citato nel campo è quello denominato DiRect, che ha dimostrato come una dieta ipocalorica stretta, basata su pasti liquidi da 800 calorie al giorno per circa tre mesi, porti a remissioni nel 45 per cento dei casi nel primo anno. Nel lungo termine, ripetendo il modello, questa percentuale scende al 13 per cento dopo cinque anni, segnalando una possibile durata dell’effetto ma anche la complessità della gestione del diabete.

Questo protocollo è stato adottato dal sistema sanitario nazionale britannico, NHS, ottenendo remissioni significative per oltre un quarto dei pazienti coinvolti. La strategia mira a una perdita ponderale rapida in fase iniziale, seguita da una reintroduzione graduale degli alimenti, mantenendo uno stile di vita sano e controllato.

Il professor Tricò sottolinea come un approccio simile dovrebbe essere diffuso anche in Italia, non solo per i risultati clinici, ma anche per contenere i costi sanitari. Gestire il diabete in modo efficace significa infatti alleggerire la spesa farmaceutica, in particolare per le malattie croniche come questa.

Un modello integrato per la gestione del diabete 2 in italia

La strategia proposta da esperti italiani invita verso un modello che unisca diversi interventi: modifiche dello stile di vita, terapia farmacologica calibrata e, quando necessario, la chirurgia metabolica. Il lavoro in equipe tra medici specialisti, psicologi, dietisti e nutrizionisti è fondamentale per accompagnare il paziente lungo un percorso che non riguarda solo la dieta, ma anche l’aspetto psicologico e la motivazione personale.

Questa metodologia, oltre a migliorare la qualità di vita dei pazienti, punta a ridurre il numero di nuovi casi con un impatto diretto sulle risorse sanitarie nazionali. Il diabete pesa molto anche dal punto di vista economico e sociale.

Un regime alimentare basato su prodotti freschi, stagionali e a chilometro zero, lontano da alimenti industriali ultralavorati, aiuta a ridurre l’apporto eccessivo di zuccheri e sale, causa di aggravamento della malattia e dei suoi sintomi. La relazione tra cibo e salute si conferma centrale nella prevenzione e nella cura del diabete tipo 2.