Delitto di Garlasco, nuove rivelazioni dall’amico di Paola Cappa e audio consegnati alla procura
Nuove registrazioni di Francesco Chiesa Soprani sul delitto di Garlasco riaccendono l’interesse per il caso di Chiara Poggi, con indagini che potrebbero rivelare dettagli inediti e piste alternative.

Il caso Garlasco si riaccende con nuove registrazioni audio di Francesco Chiesa Soprani, che offrono dettagli inediti sull’omicidio di Chiara Poggi e spingono la procura di Pavia a riaprire le indagini, aprendo a nuove piste investigative. - Unita.tv
Le ultime settimane hanno riportato al centro dell’attenzione il delitto di Garlasco, con novità che agitano l’opinione pubblica e i media. Tra queste spicca il nome di Francesco Chiesa Soprani, amico di Paola Cappa e vicino ai retroscena della famiglia Poggi. Ha consegnato decine di registrazioni audio agli inquirenti, curiosi documenti che potrebbero mettere in luce dettagli finora nascosti o poco approfonditi dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, nel pavese.
L’avvicinamento di francesco chiesa soprani al caso garlasco e i primi contatti con paola cappa
Francesco Chiesa Soprani ha raccontato di essersi interessato al caso di Garlasco fin dal 2007, in seguito al clamore mediatico suscitato. Inizialmente si era focalizzato sulle gemelle protagoniste di alcune ipotesi investigative e televisive, ma senza grande successo. Nonostante ciò, è rimasto in contatto con Paola Cappa, cugina di Chiara Poggi. La svolta è arrivata alcuni mesi fa, dopo che nuove notizie sulle prove del dna di Sempio hanno riportato alla ribalta il caso. A quel punto Chiesa Soprani ha chiesto a Paola di scambiare opinioni e si è trovato davanti a un patrimonio di messaggi vocali inediti, che testimoniano lo stato d’animo e i pensieri di chi era vicino alla famiglia Poggi.
Tra quei messaggi, emerge un audio nel quale Paola definisce la riapertura delle indagini “una roba impossibile, lontana anni luce”. Nelle sue parole si coglie una certezza: “L’assassino è in carcere”, ha sottolineato, negando qualsiasi coinvolgimento di Sempio. L’episodio indica come per alcune persone coinvolte, il nome di Stasi resti per certo il punto di arrivo, anche se le novità investigative spingono a riflettere.
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Gli audio inediti e la testimonianza sulla sorella stefania
Una altra voce significativa arriva dall’audio in cui Paola Cappa racconta un episodio legato alla sorella Stefania, deceduta poco dopo i fatti di Garlasco. Stefania era soccorritrice e, alla notizia della morte di Chiara, avrebbe voluto correre subito a cercare di rianimarla, senza sapere che la ragazza era stata vittima di un omicidio. Questa reazione istintiva, mentre era ancora bagnata dopo una nuotata, spiega Paola, la mandò in confusione e, successivamente, la fece soffrire ancora di più quando venne ingiustamente definita colpevole o complice.
Il racconto ridimensiona alcune informazioni raccolte all’epoca dalle forze dell’ordine, perché durante il suo interrogatorio Stefania aveva dichiarato di essere sotto la doccia al momento del delitto. Questo dettaglio, riaffiorato grazie a nuove dichiarazioni, potrebbe mettere in discussione alcune piste investigative su cui si era puntato.
Il messaggio riguardante stasi e la foto con la ferita sul collo di paola cappa
Un passaggio importante riguarda il messaggio attribuito a Paola Cappa, diffuso dal programma Giallo, nel quale compare la frase “mi sa che abbiamo incastrato Stasi”. Francesco Chiesa Soprani ha spiegato la reale situazione: secondo lui, quel messaggio andrebbe interpretato differentemente. Parrebbe che le forze dell’ordine avessero chiesto alla sorella di Paola, ovvero Stefania, di collaborare per ottenere informazioni su Stasi. Sarebbe stato organizzato un incontro incrociato per carpire eventuali dichiarazioni utili alle indagini, non una prova definitiva di colpevolezza.
Sempre Chiesa Soprani ha puntato l’attenzione su una foto, scattata a Paola Cappa poco dopo l’omicidio, che la ritrae con una vistosa ferita al collo. Questo scatto potrebbe svelare particolari ignorati o non approfonditi. Vorrebbe, quindi, che venga controllata l’anamnesi compilata poco prima del delitto, quando Paola tentò il suicidio. Sarebbe interessante verificare se quella ferita è stata annotata in quel periodo e se può chiarire meglio le sue condizioni fisiche e psicologiche durante quei giorni drammatici.
La nuova indagine della procura di pavia e la ricerca del vero responsabile
La procura di Pavia ha ufficializzato l’apertura di un nuovo fascicolo riguardante l’omicidio di Chiara Poggi. Si parla di un’indagine partita ormai da un anno ma resa nota solo di recente. Secondo alcune fonti, le nuove prove e i documenti raccolti, compresi gli audio consegnati da Francesco Chiesa Soprani, starebbero guidando gli inquirenti su nuove piste, forse diverse dall’ipotesi Stasi. Ci si interroga sulla possibilità che il vero responsabile possa essere ancora sconosciuto o, peggio, tutelato da qualche interesse esterno.
Questi sviluppi alimentano la curiosità degli abitanti di Garlasco e degli studiosi del caso, che già da tempo cercano conferme. Restano comunque molti nodi da sciogliere e la situazione continua a essere complessa. Nei prossimi mesi si attendono nuovi riscontri e, probabilmente, nuovi elementi che potrebbero cambiare lo scenario giudiziario. La vicenda, aperta da quasi vent’anni, non perde così la sua capacità di tenere viva l’attenzione pubblica e giudiziaria.