Home Debora cieca a un occhio dopo filler in un centro estetico di napoli: il racconto e le responsabilità mediche

Debora cieca a un occhio dopo filler in un centro estetico di napoli: il racconto e le responsabilità mediche

Debora racconta la sua drammatica esperienza di cecità permanente dopo un filler a Napoli, sollevando interrogativi sulla responsabilità medica e sull’importanza del consenso informato nei trattamenti estetici.

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Debora ha perso la vista a un occhio dopo un filler alla fronte eseguito senza consenso specifico in un centro estetico di Napoli, evidenziando gravi rischi e responsabilità nella medicina estetica. - Unita.tv

Debora ha raccontato la sua vicenda a Storie italiane, spiegando come un semplice trattamento estetico a Napoli le abbia provocato la cecità permanente all’occhio sinistro. L’episodio è avvenuto il 1 febbraio 2022, quando si è sottoposta a un filler alla fronte in un centro di medicina estetica. Da allora, la sua vita è cambiata drasticamente, mentre si apre un dibattito sulle responsabilità dei medici e sulla gestione degli effetti collaterali durante gli interventi estetici.

L’incidente durante il filler e il danno irreversibile all’occhio

Debora ha spiegato di essersi rivolta al centro estetico di Napoli per eseguire un trattamento di botox due mesi prima dell’incidente. Quel primo tentativo non era andato a buon fine, ma non si aspettava cosa sarebbe accaduto successivamente. Il primo febbraio 2022 ha ricevuto un filler di acido ialuronico sulla fronte. Durante l’iniezione il filler ha interessato un capillare dell’arteria oftalmica, provocando un infarto all’occhio.

Ha descritto di aver visto tre scintille prima di perdere completamente la vista nell’occhio sinistro. Nonostante i tentativi medici di rimediare alla situazione, il danno si è rivelato immediato e irreversibile. Debora è stata portata al pronto soccorso, ma l’occlusione fatale ha compromesso in maniera definitiva la funzionalità visiva del suo occhio, costringendola a convivere con questa disabilità.

Questa testimonianza mette in luce i rischi legati a trattamenti estetici che, seppure comuni, possono provocare danni seri quando eseguiti con poca attenzione o competenza nelle zone più delicate del volto.

Riflessioni del dottor bacco sulle responsabilità mediche

Il dottor Bacco, che ha preso in cura Debora dopo l’incidente, ha sottolineato che l’azione medica che ha portato al danno non era stata richiesta dalla paziente ed è stata eseguita senza un’adeguata spiegazione. Per lui, è fondamentale evitare di banalizzare gli interventi estetici descrivendoli come semplici “punturine”.

Secondo il medico, la gravità dell’episodio è aggravata dal fatto che i professionisti coinvolti non fossero preparati a gestire emergenze simili. Hanno infatti reagito con somministrazione di cortisone, ma senza intervenire con trattamenti riparativi mirati. Bacco sostiene che ogni medico deve essere pronto a fronteggiare complicazioni e a offrire misure immediate per salvaguardare la salute del paziente.

La posizione di Bacco richiama l’attenzione sull’importanza di consapevolezza e responsabilità nel campo della medicina estetica, dove piccoli errori possono diventare irreparabili.

I rischi della zona degli occhi secondo il chirurgo estetico erik geiger

Il chirurgo estetico Erik Geiger ha confermato i pericoli connessi a trattamenti nella zona oculare. La regione che circonda l’occhio è considerata una “zona rossa” proprio per la sua fragilità e per la complessità vascolare. Geiger ha spiegato che l’incanalazione di un’arteria come quella oftalmica comporta rischi altissimi, perché non esistono vie alternative per garantire il flusso di sangue all’occhio.

Quando si verifica un danno in questa area, non si può evitare l’infarto della retina. La sensibilità della struttura è tale da richiedere attenzione massima e competenza superiore, al fine di prevenire lesioni gravi come quelle subite da Debora.

Geiger rimarca quanto spesso, negli ambienti della medicina estetica, i rischi reali vengano trascurati o sottostimati, esponendo i pazienti a conseguenze imprevedibili.

Il consenso informato e l’esperienza personale di debora

Debora ha raccontato di non aver presentato denuncia penale, ma si è detta insoddisfatta dall’accordo economico che ha definito “irrisorio” e ha annunciato che andrà avanti per tutelare sé stessa e altri. Ha osservato di non aver richiesto l’intervento che ha causato il danno e di essersi fidata del centro poiché specializzato.

Uno dei punti chiave del suo racconto riguarda il consenso informato. Ha spiegato di aver firmato un foglio per un trattamento PRP sui capelli, non per il filler alla fronte che poi ha causato la cecità. L’iniezione è stata fatta senza un consenso specifico e senza averla informata sui rischi. Debora sottolinea che questa mancanza rischia di ripetersi con altre persone, esponendo pazienti a procedure rischiose senza consapevolezza.

Il caso mette in rilievo come il consenso informato debba essere chiaro e specifico per ogni tipo di trattamento e che la fiducia fra paziente e medico si basa anche sulla trasparenza degli interventi.

In definitiva questa vicenda solleva interrogativi sull’attenzione medica nei centri estetici, sulla formazione e sulla trasparenza con i pazienti che si affidano a trattamenti spesso considerati di routine.